
Scocca l'ora dell'altra semifinale, per noi italiani, rispetto a quella contro la Francia che abbiamo a lungo accarezzato e che invece vedrà impegnata la Germania. In campo Portogallo e Galles, figlie della parte indiscutibilmente più agevole del tabellone, compilato con criteri perlomeno criticabili visto che non era impossibile prevedere una parte destra con Germania, Francia, Spagna e una tra Italia e Belgio. In pratica un mondiale, rispetto a quanto poteva accadere sul lato sinistro. Ma così è, così è stato ed è inutile avere rimpianti.
Portogallo e Galles significa anche Cristiano Ronaldo contro Gareth Bale, compagni nel Real Madrid e oggi rivali per un posto nella storia del campionato europeo. Come al solito scrivo a partita in corso, con tutti i rischi del caso nel commentare o fare previsioni. E al momento in cui si batte il calcio d'inizio dico che per i lusitani la chiave della partita potrebbe essere Cristiano Ronaldo, finora molto al di sotto delle aspettative rispetto alle attese di tutti. Per lui niente calcio stellare: la doppietta contro l'Ungheria che ha salvato il Portogallo dall'eliminazione non può bastare per un giocatore che insegue ogni record.
Giocatori come Ronaldo possono svegliarsi all'improvviso, e quando lo fanno in genere diventano letali. Ricordano un po' il Paolo Rossi del mondiale del 1982, sbeffeggiato per quattro partite prima di segnare in modo indelebile la vittoria italiana. Sei gol a punire Brasile, Polonia e Germania.
I primi dieci minuti di gioco sono interlocutori: da segnalare una rapida incursione di Ronaldo, abbattuto al limite dell'area in modo a mio avviso falloso. Ma l'arbitro Eriksson è di avviso differente. CR7 nervoso, molto nervoso, e non lo aiuta allo scadere del decimo minuto il fatto che un difensore gallese lo trattenga, in piena area, prendendolo per il collo e impedendogli di colpire il pallone. Un rigore sarebbe generoso, ma solo perché siamo abituati a interpretare il regolamento invece che ad applicarlo. Altrimenti un'azione così sarebbe da punire con il calcio dagli 11 metri, le mani del difensore non possono stare sul corpo dell'avversario. Ma tant'è, siamo nell'era del “ci poteva stare”, oppure del “rigori così ce ne sono dieci a partita”. Appunto, basterebbe fischiarli.
Dall'altra parte Bale dimostra di avere una velocità superiore rispetto a buona parte del genere umano, ma anche questo lo sapevamo. Al 18esimo minuto proprio Bale tenta un tiro al volo da fuori, ma la palla finisce di parecchio lontana dallo specchio della porta difesa da Rui Patricio. Due minuti dopo di nuovo Bale crossa dalla fascia destra in mezzo all'area portoghese: nessun compagno arriva a deviare in rete. E al 22esimo sempre lui parte dalla difesa e arriva a concludere con un tiro ben controllato dal portiere lusitano. Finora partita tutto sommato non bella, e soprattutto molto più Bale di Ronaldo, alla faccia della mia previsione di inizio articolo: c'è tempo, ma finora le cose stanno così. E infatti il Galles è più pericoloso degli avversari.
Del resto il Portogallo è sempre stato così, anche nella storia: un po' sornione, una specie di piccolo Brasile al rallentatore. Molta ma sterile qualità, condita con poche fiammate improvvise a interrompere una fitta rete di passaggi. Il tempo passa senza particolari emozioni, e ci si scopre al 35esimo del primo tempo tra uno sbadiglio e l'altro nell'attesa di poter segnalare qualcosa degno di nota. Se finora qualcuno vi parla di gara tattica, non credetegli: gara brutta e lenta, questa la definizione più appropriata.
Negli ultimi dieci minuti non accade nulla , a meno di non voler definire “qualcosa” un colpo di testa di Ronaldo che finisce a distanza siderale dalla porta di Hennessey. Viene da dire (e da scrivere) che per fortuna è finito il primo tempo: e questo non fa che aumentare il rimpianto per non essere andati più avanti. Gli azzurri, rispetto a questi primi 45 minuti, sono sembrati di un altro pianeta anche nei momenti peggiori, partita persa con l'Irlanda inclusa.
Secondo tempo: la speranza è che non siano altri 45 minuti come i primi. Se così fosse non resterebbe che pregare per un “gollonzo” da una delle due parti, almeno per evitare i supplementari. Vedremo tra poco. Si ricomincia con le stesse formazioni, senza cambi dalle due parti.
Al quarto minuto si sveglia Ronaldo, quello che avevo indicato come possibile chiave della partita: stacco a due metri da terra, o giù di lì, per un colpo di testa imparabile. Il numero nove per lui in un campionato europeo, a raggiungere il record di Michel Platini. Come ho scritto più volte i fuoriclasse servono proprio a questo: a farti vincere le partite che meriti di perdere. Una giocata, una sola, ed è gol. La gara è ancora lunga, ma per il momento decide un fuoriclasse all'interno di un match noioso e privo di spunti.
Tre minuti e arriva il raddoppio: il tiro di Ronaldo, indirizzato fuori dallo specchio della porta, diventa un assist perfetto per Nani che devia in rete. Cos'ha fatto finora il Portogallo? Nulla. Un colpo di testa di Ronaldo e un tiro dello stesso Ronaldo deviato in gol. Eppure 2-0, la sintesi perfetta di come può essere il calcio. Anche quello di oggi.
Il Galles accusa il colpo, e per di più i lusitani hanno le caratteristiche ideali per addormentare la partita, per giocare lunghe ed estenuanti fasi di palleggio a centrocampo. Nulla a che vedere con il Tiki Taka, sia chiaro, dove l'obiettivo è creare spazi per la fase di attacco. Qui il palleggio serve per tenere il pallone, per non lasciare che lo possa toccare l'avversario.
Al 62esimo minuto calcio di punizione da quasi 30 metri a favore del Portogallo: non è il lato di Ronaldo, ma lui tira comunque e sfiora il 3-0 sparando una sassata di poco sopra la traversa. Hennessey non ci sarebbe arrivato. Subito dopo arriva invece, a fatica, a parare un tiro di Nani deviato da un compagno, toccando il pallone quel tanto che basta per rendere possibile un secondo tentativo portoghese. Per sua fortuna senza conseguenze.
Al 27esimo ammonizione per Ronaldo: l'arbitro non estrae subito il cartellino, sembra più altro reagire alla richiesta dei giocatori gallesi. Conta poco, non è un giallo che pesa per possibili squalifiche in vista della finale. La partita continua a essere noiosa, i tentativi gallesi sono timidi e finiscono solo per aprire spazi al contropiede portoghese. Alla mezzora tiro centrale di Bale, nessun problema per Rui Patricio.
Lo stesso Bale perde un pallone due minuti dopo, fallendo il tentativo di partire in galoppata libera dalla sua difesa. Perdere un pallone in quella zona del campo significa spalancare la porta agli avversari, ma Hennessey riesce a rimediare salvando sulla linea dopo il tentativo di Danilo.
Bale ci prova da trenta metri a dieci dal termine, Rui Patricio para deviando sulla destra. Come previsto più che Portogallo-Galles è Ronaldo-Bale: la differenza la fa la precisione, non il numero dei tentativi. E soprattutto la fa la stanchezza di Bale, spremuto come un limone per trascinare il Galles alle semifinali. Mentre Ronaldo, per portare il Portogallo in finale, ha goduto di ampi sprazzi di riposo e oggi è in grado di fare la differenza senza problemi di serbatoio in riserva.
Proprio Ronaldo sfiora il gol a cinque minuti dalla fine, saltando tutta la difesa: ma è troppo schiacciato verso destra e il tiro non può essere davvero pericoloso.
Ultimo minuto di gioco di una partita che è rimasta brutta anche nel secondo tempo, con qualche emozione in più grazie alle giocate di Ronaldo e ai tentativi di Bale. Risultato probabilmente più largo rispetto ai meriti dei lusitani, che non hanno fatto nulla di particolare per meritare il doppio vantaggio.
Finisce così, dopo tre minuti di recupero: Portogallo in finale, senza fare fatica, e seduto davanti al televisore in attesa del risultato della sfida tra Francia e Germania.
Come sempre, buon europeo a tutti.
Euro 2016, Francia-Germania: una semifinale che vale il titolo
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