
«I risparmiatori saranno salvaguardati dal Governo italiano, i contatti con le autorità europee continuano positivamente come sempre è stato in questo periodo. Ma il tema delle banche italiane non è all'ordine del giorno dei lavori» di oggi e domani a Bruxelles. Lo ha detto il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan arrivando nella sede del Consiglio, a Bruxelles, per la riunione dell'Eurogruppo, rispondendo a chi gli chiedeva a che punto fossero i contatti con la Commissione, a proposito della ricapitalizzazione precauzionale di banche solvibili da parte dello Stato. A partire da Mps. Una rassicurazione, quella ai risparmiatori, in linea con quella già da data nei giorni scorsi dal premier.
Da Varsavia, il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi nei giorni scorsi si è detto ottimista sulle discussioni in corso da settimane ormai. «L’obiettivo è evitare problemi agli italiani e ai correntisti – ha detto il premier in una conferenza stampa –. C'è il pieno supporto degli altri partner europei, ne ho parlato anche con Jean-Claude Juncker», il presidente della Commissione europea, anch’egli presente al vertice dell'Alleanza atlantica nella capitale polacca. Renzi ha anche detto che «non c'è un problema italiano, c'è qualche singola situazione aperta per mille motivi».
Padoan: vedremo altri strumenti precauzionali
Padoan ha precisato oggi di non essere a conoscenza del piano da 150 miliardi evocato da Deutsche Bank per permettere e favorire la ricapitalizzazione degli istituti europei in difficoltà, italiani ma non solo. E ha spiegato che «c'è già uno strumento per la liquidità, vedremo altri strumenti sempre di tipo precauzionale».
«Banche non in agenda Eurogruppo ed Ecofin»
Il ministro dell’Economia ha spiegato inoltre che «il governo italiano sta lavorando per predisporre, e in parte già lo ha fatto, strumenti precauzionali che, come dice la parola, saranno usati solo se necessario». Ma ha anche puntualizzato che il tema delle banche italiane non è all'ordine del giorno dei lavori di oggi e domani. Il ministro si è detto «molto stupito» dai titoli apparsi oggi sui giornali italiani. «Le banche italiane ed europee - ha detto a Bruxelles - non sono all'ordine del giorno di Eurogruppo ed Ecofin».
I temi sul tappeto
Sta di fatto che la due giorni di colloqui sarà comunque anche l’occasione per il governo italiano e per la Commissione europea di toccare con mano la posizione dei partner e valutare in diretta i margini negoziali di ciascuno in materia bancaria. C'è un set di strumenti, alcuni già acquisiti e in parte al lavoro, altri in fase di discussione, che compongono un mosaico per accompagnare tutte le tappe necessarie a uscire dall'angolo senza produrre danni permanenti al mercato. Sul primo fronte, le «soluzioni di mercato» richiamate in più di un'occasione dal governo sono già tutte in campo, e non hanno bisogno di ulteriori autorizzazioni dall'Unione europea.
“Il governo italiano sta lavorando per predisporre, e in parte già lo ha fatto, strumenti precauzionali che, come dice la parola, saranno usati solo se necessario”
Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia
La replica dello schema Atlante con la raccolta di nuovi capitali è partita, e coinvolge una platea articolata di soggetti che nel caso di Cassa depositi e prestiti si avvicinano allo Stato ma non entrano nel perimetro pubblico. Una forma di garanzia statale sui crediti in sofferenza, la «Gacs», è già stata scritta nel decreto legge 18/2016, non ha incontrato obiezioni a Bruxelles. È l’altro intervento, quello sul capitale, a cercare ancora il via libera ufficiale di Bruxelles, dov'è stato frenato da obiezioni tedesche e olandesi più che della commissione. All'operazione dovrebbe essere associato il contributo di azionisti e di obbligazionisti. Ma il governo italiano vorrebbe strappare una sospensione di quest'ultimo principio in un contesto delicato, segnato da rischi alla stabilità finanziaria e da un prossimo voto sulla riforma del Senato dall’esito incerto.
Sapin: solidali con impegno italiano su banche
Ad ogni modo, se l’obiettivo di Padoan a Bruxelles era quello di raccogliere consensi e sostegno al piano italiano per la messa in sicurezza delle banche che più soffrono per l'instabilità dei mercati e per il peso degli Npl, le sofferenze bancarie, qualche risultato già si vede, a giudicare dalle parole concilianti del ministro delle Finanze francese, Michel Sapin. Sapin, infatti, ribadendo di non essere favorevole «a un ammorbidimento delle regole europee» nel dopo Brexit, ha spiegato in un briefing: «Sono per l'intelligenza nell'applicazione di queste regole. Sfido chiunque a essere per la stupidità». E ha aggiunto: «Oggi è una preoccupazione per il governo italiano, di prendere le misure necessarie per ristabilire la fiducia nell'insieme del sistema bancario italiano. Credo sia nostro dovere essere solidali».
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