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Brexit, Gentiloni: «Ora l’Europa si concentri sui grandi…

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la farnesina dopo brexit

Brexit, Gentiloni: «Ora l’Europa si concentri sui grandi problemi»

«In Europa questo non è il momento di lanciare grandi dibattiti sull’architettura politica» per l'integrazione, «ma di concentrarsi su due-tre grandi problemi, come i migranti, l’economia e il lavoro e la sicurezza». Lo ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, intervistato da Bbc. «Se dopo un atto grave come la Brexit decidessimo di dibattere sull'architettura europea ci prenderebbero per matti. Il ruolo dei 27 Stati dell’Unione ora è concentrarsi su pochi problemi» sui quali i cittadini chiedono risposte urgenti.

“In Europa questo non è il momento di lanciare grandi dibattiti sull’architettura politica per l’integrazione, ma di concentrarsi su due-tre grandi problemi, come i migranti, l’economia e il lavoro e la sicurezza”

Paolo Gentiloni, ministro degli Esteri 

In Libia intervento solo su loro richiesta
In Libia un intervento di stabilizzazione esterno può avvenire solo «se i libici ce lo chiedono» e solo per «aiutarli» nell’addestramento, ha sottolineato il ministro. Sarebbe un errore da non ripetere quello di «bombardare - ha aggiunto - per poi lasciare il Paese dopo 2-3 mesi».

Siria, il futuro del Paese non è nelle mani di Assad
«Il futuro della Siria non può essere pilotato da Assad. Facile a dirsi, più difficile trovare le strade diplomatiche per realizzarlo, ma è questa la sfida che si apre alla comunità internazionale», ha detto il ministro Gentiloni, che questa mattina ha incontrato alla Farnesina l’inviato delle Nazioni unite per la Siria Staffan de Mistura e il Coordinatore Generale dell’Alto comitato negoziale dell’opposizione siriana (Hnc) Riad Hijab. «Alla soluzione negoziale - ha detto ancora Gentiloni - bisogna arrivare senza precondizioni, ma con la sicurezza che il futuro della Siria non è nelle mani di Assad. Abbiamo due obiettivi: creare le condizioni per riprendere i negoziati e ridare fiato alla cessazione delle ostilità» per intervenire sulla devastante crisi umanitaria che dall’interruzione dell’accordo di cessate il fuoco firmato a febbraio ha subito duri colpi.

Il tweet del ministro @PaoloGentiloni sul negoziato in #Siria

De Mistura: i negoziati riprenderanno quando ci saranno le condizioni
I negoziati sulla crisi siriana riprenderanno, ma soltanto quando ci saranno le dovute condizioni. È questa la posizione dell'inviato delle Nazioni unite per la Siria Staffan de Mistura che oggi a Roma ha incontrato Gentiloni e Riad Hijab. Sulla data di ripresa dei negoziati non c’è ancora certezza, anche se de Mistura ha parlato di «un momento cruciale», una «finestra» temporale «fino a settembre» in cui bisogna «trovare una formula che combini la lotta contro il terrorismo e una transizione politica».

Hijab: la crisi dei rifugiati è alimentata dal terrorismo
«La crisi dei rifugiati - ha detto Riad Hijab, nella conferenza stampa congiunta con Gentiloni - è il risultato del terrorismo, del fallimento di una ricerca della soluzione della crisi siriana. Il flusso dei migranti verso l’Europa e verso il mondo non si fermerà finché ci saranno i raid sui civili inermi».

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