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I funerali ad Andria sotto la pioggia: la folla chiede verità e…

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scontro fra treni

I funerali ad Andria sotto la pioggia: la folla chiede verità e giustizia

LaPresse
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«Temiamo che per troppi anni e per tante persone queste terre siano state considerate le periferie dell'Italia, quelle periferie alle quali il nostro Papa Francesco ha fatto tante volte riferimento». È severo il richiamo del vescovo di Andria, Luigi Mansi, ai funerali di 13 delle 23 vittime dello scontro frontale tra due treni della Ferrotramviaria lungo la linea tra Bari e Barletta nel tratto tra Andria e Corato. Il vescovo parla davanti a 5mila persone, raccolte nel palasport di Andria, e ai vertici dello Stato: il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il presidente della Camera, Laura Boldrini, il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture, Graziano Delrio.

I parenti chiedono giustizia
Con loro anche il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano. Una tragedia, quella della Ferrotramviaria, dove all'errore umano - il via libera dato dal capostazione dI Andria al treno per Corato quando la linea a binario unico era già impegnata da un altro convoglio in movimento - si sommano lungaggini, mancati investimenti, e un ammodernamento che per lungo tempo è rimasto sulla carta. Chiedono giustizia e verità i parenti dei morti; lo hanno ribadito anche oggi a Mattarella che gli ha incontrati per la seconda volta dopo essere stato giovedì pomeriggio all'istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari.

Il vescovo: «Per interessi non si pensa alla vita»
Analoga richiesta parte anche dal sindaco di Andria, Nicola Giorgino. E già nelle ore immediatamente successive allo schianto il capo dello Stato aveva parlato di tragedia intollerabile, mentre oggi il vescovo di Andria, tornando proprio sull'aspetto inquietante dei ritardi, sottolinea: «Speriamo che si sospenda questo fare. Le nostre coscienze sono state addormentate da prassi che ci sembrano normali ma non lo sono: quella prassi dell'economia in cui non si pensa alla vita delle persone ma alla convenienza e all'interesse». Parla poi di «calcoli ottusi» il vescovo di Andria, dove tutto avviene «senza scrupoli» con «piccole e grandi inadempienze nei confronti del dovere nel senso più alto e nobile del termine», dovere verso il prossimo, prosegue monsignor Mansi, a partire «dai più deboli e fragili».

Il sindaco di Andria: «Territorio martoriato»
Oggi è qui rappresentato un territorio martoriato ma che ha saputo reagire con dignità, autentico spirito di servizio, generosità e dedizione all'emergenza allo shock, alla sofferenza che si protrarrà nel tempo - aggiunge il sindaco di Andria -. Chiedo a nome di tutti che la Magistratura, a cui va la nostra incondizionata fiducia, accerti rapidamente la verità dei fatti in modo che i contorni di questa dolorosissima vicenda siano chiariti con rigore e meticolosità».

Grande partecipazione dei cittadini
Piove a dirotto ad Andria, il cielo è grigio, non sembra affatto una giornata di metà luglio, e anche il meteo contribuisce a segnare ancor di più questa cerimonia di dolore che, accanto alle famiglie delle vittime, vede una grande partecipazione di cittadini. Commozione, lacrime, raccoglimento, e alle fine, quando le bare vengono sollevate per essere trasportate all'esterno del Palasport, scatta l'applauso. Ancora un abbraccio. Ancora una testimonianza di affetto e di vicinanza.

Ci sono solo 13 bare perchè per due vittime di Bari, su scelta delle famiglie, i funerali sono stati celebrati separatamente in due chiese del capoluogo di regione: nella chiesa di Sant'Antonio si è infatti tenuto il funerale di Enrico Castellano mentre nella chiesa del Redentore quello di Nicola Gaeta. Le città di Andria, Corato, Trani, Bisceglie, Barletta, Ruvo, Terlizzi e Margherita di Savoia hanno proclamato lutto cittadino; bandiere a mezz'asta in tutti gli uffici della provincia Barletta-Andria-Trani e sospesi tutti gli eventi in programma. Lutto cittadino dichiarato anche a Taranto.

Il tweet della presidente della Camera


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