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Dossier Froome cade ma resta in giallo, Aru a meno di 2 minuti dal podio

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    Dossier | N. 16 articoliGiro di parole - Tour de France

    Froome cade ma resta in giallo, Aru a meno di 2 minuti dal podio

    Fiato sospeso al Tour de France. Nell’ultima discesa della giornata prima della salita che porta al traguardo di Saint Gervais-Monte Bianco finisce a terra la maglia gialla Chris Froome che si rialza un po’ acciaccato, cambia la bicicletta, è costretto a stringere i denti e a inseguire, ma mantiene la leadership della corsa. Al traguardo rimedia 36 secondi di ritardo dal vincitore, il francese Romain Bardet che precede Joaquin Rodriguez, Alejandro Valverde e Louis Meintjes (tutti a 23 secondi). Froome perde però una manciata di secondi anche da Nairo Quintana e Fabio Aru.

    Tempo inclemente e condizioni dell’asfalto “non ottimale” fanno diverse vittime; oltre a Froome finiscono a terra anche Vincenzo Nibali, Pierre Rolland e Richie Porte, va peggio ad alcuni protagonisti dei giorni scorsi (Tom Dumoulin e Daniel Navarro). Le cadute, la performance vincente di Bardet, le belle prestazioni di Fabio Aru e del giovane sudafricano Meintjes e, soprattutto il crollo di Bauke Mollema (al traguardo con un ritardo di 4 minuti e 26 secondi) hanno dato una scossa alla classifica generale alla vigilia dell’ultima tappa alpina. Guida Froome seguito da Bardet (un distacco di 4 minuti e 11 secondi) e Nairo Quintana (4 minuti e 27), Aru guadagna un’altra posizione e ora è sesto a 6 minuti dalla maglia gialla ma, quello che conta, a poco più di un minuto e mezzo dal podio un traguardo non irragiungibile per il ciclista sardo. Mollema è invece scivolato in un colpo solo dal 2° al 10° posto a oltre 7 minuti e mezzo.

    Una giornata imprevedibile quella di ieri e se oggi dovessero persistere le pessime condizioni atmosferiche, non sono da escludere ulteriori ribaltoni. Non credo ci siano dubbi (a meno di clamorose sorprese indipendenti dai valori tecnici in campo) sulla vittoria a Parigi di Froome, ma resta il clima di suspence e soltanto stasera avremo un assetto definitivo della classifica generale. I distacchi ai vertici non sono abissali; un “coppiano” come me ricorda distacchi di 10-15 e anche 20 minuti tra i primi in graduatoria. Non ci sono più le grandi imprese di una volta, al massimo qualche “impresina” come ha dimostrato quest’anno Froome che passo dopo passo ha guadagnato secondi sui suoi più diretti avversari. Bisogna riconoscere che il percorso del Tour de France 2016 è stato molto più impegnativo rispetto alle ultime edizioni: un Tour per scalatori e Froome ha dimostrato una supremazia incontrastata. Oggi gran finale sulle Alpi con la tappa da Megève a Morzine (146 chilometri) e 4 salite. Ultimi giochi per tentare di “scalare” (penso alla marcia di avvicinamento al podio di Fabio Aru) posizioni nella classifica generale.

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