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Dossier Piattelli e fotografie: una vita presa di mira

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Dossier | N. 97 articoliOlimpiadi e Paralimpiadi di Rio 2016

Piattelli e fotografie: una vita presa di mira

Petra Zublasing
Petra Zublasing

La concentrazione prima di tutto. Petra Zublasing, 27 anni, bolzanina, tiratrice, non sfilerà al Maracaña il 5 agosto e non vedrà la cerimonia in tv. «La mia gara, la carabina 10 metri ad aria compressa – spiega – è in programma il 6 agosto, alle 8,15 (le 13,15 in Italia)». Tabella di marcia già scritta: a nanna presto, sveglia alle 4,30, pulmino dal Villaggio al poligono e poi la competizione, alla quale Petra arriva carica di tante speranze e del titolo di campionessa del mondo (Granada 2014), con una rimonta formidabile e strappando il pass per una gara che non aveva mai visto nessuna azzurra ai Giochi. «Perfino le signore che incontro ad Appiano, dove vivo, da mesi mi parlano di medaglie. È pressione psicologica». Ma è l’onere di essere conosciuta, e di non essere più solo la fidanzata di Niccolò Campriani, oro e argento a Londra 2012. «Niccolò mi aiuta molto, mi protegge, mi fa da scudo e rende l’attesa meno faticosa mentalmente».

La coppia del tiro Campriani-Zublasing (in foto sopra) è coppia nella vita, negli studi (si sono laureati in Ingegneria negli Usa), negli allenamenti: lontano da tutto, vicino solo al palpitare di quei colpi che per pochi millimetri decidono l’altare o la polvere.

Petra ha deciso di combattere la pressione con la fotografia: «Mi rilassa, cerco particolari e ho creato su Instagram il project365». Una foto al giorno, un dettaglio, una goccia d’acqua su una foglia, le sedie di un teatro come una geometria. Quella che cerca quando mira il bersaglio lontano e il sogno olimpico. «Sogno di tutto, ma non il tiro. Il resto della vita voglio che sia altro, libertà, viaggi, incontri». Magari in quel viaggio che conta di fare a Olimpiade finita. «Perché solo il confronto ci insegna il rispetto e solo il rispetto ci insegna che il noi viene prima dell’io».

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