Prima giornata brasiliana del premier Renzi fra solidarietà, impresa e sport. Al mattino, a Salvador de Bahia, dopo la visita al santuario Basilica Senhor do Bonfim, ha incontrato, nella favela di Massaranduba, missionari e ragazzi del progetto Beija Flor, una scuola di 150 ragazzi, che rientra fra i 130 progetti curati da Agata Smeralda nel mondo. La onlus fiorentina è impegnata dal ‘91 in programmi di adozioni a distanza, in progetti scolastici e di sostegno alla maternità ed è stata fondata da Mauro Barsi, presenta a Salvador e premiato da Renzi, quando era sindaco, con il fiorino d'oro e di recente insignito come cavaliere al merito.
Poi, il premier si è spostato al centro educativo Giovanni Paolo II della Onlus Avsi e al centro Dom Lucas Moreira Neves, dove i ragazzi, salvati dalle favelas, sono avviati al lavoro: “La grande gioia di essere qui è condivisa – ha detto il premier – dalle associazioni che festeggiano la legge sul terzo settore, quelle sul volontariato e quella contro lo spreco alimentare. C'è un'Italia bella e grande che cresce con lo straordinario lavoro dei volontari. C'è una medaglia d'oro che voi volontari e missionari vincete ogni giorno”. La mattina a Salvador è trascorsa fra il ricordo di don Renzo Rossi, che si impegnò fin dagli anni 60 in Brasile, e la solidarietà tanto che Renzi in un post su Facebook ha scritto: “Voglio ringraziare gli italiani che fanno cooperazione internazionale in tutto il mondo: siamo orgogliosi della vostra generosità e della vostra professionalità.
... Ma la vera grande novità è lo sguardo diverso lanciato sul terzo settore e sul volontariato, sono i denari in più per la cooperazione internazionale, la legge sull'autismo o sul Dopo di noi, la riforma del terzo settore, e la legge sullo spreco alimentare”. Tutto perché la solidarietà, così intesa, è una questione politica, non etica.
Nel pomeriggio, poi, arrivo a Rio, dove Renzi, accompagnato dalla moglie e da un figlio, ha presenziato, con l'ambasciatore Antonio Bernardini, all'illuminazione col tricolore dell'immenso Cristo Redentore, sponsorizzata dalla Pirelli. Il premier scherza con il vescovo di Rio: “Abbiamo una relazione lunga e stretta con Italia e Pirelli e vogliamo fare un momento di meditazione e pace in questi tempi così difficili e alla vigilia dei Giochi”. Perché – ho proseguito – “il legame fra Italia e Brasile è forte ed è rinsaldato dall'arrivo degli azzurri qui a Rio per i Giochi: il Cristo illuminato con un tricolore sottolinea la nostra vicinanza al Brasile in questo momento così speciale”. Anche il ceo di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, ha ricordato che l'impegno, che dura da tre anni di Pirelli, nell'illuminare la statua “è il nostro modo di ridare al Brasile ciò che ci ha dato”.
Infine, in serata (la notte in Italia) l'appuntamento a Casa Italia, il polo dello sport e del made in Italy. In questo ex club-hotel dalla grande bellezza, il premier ha potuto vedere l'Italia più bella, quella del design, delle eccellenze alimentari, tecnologiche e artistiche, quell'Italia che può dare nuova linfa al Pil.
Oggi, dopo l'alzabandiera con gli atleti azzurri al Villaggio, il premier volerà a San Paolo per incontrare la comunità italiana e domani sarà di nuovo a Rio per la cerimonia che apre i Giochi.
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