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Dossier Nuoto, Yusra prima rifugiata in gara eliminata in semifinale

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Dossier | N. 97 articoliOlimpiadi e Paralimpiadi di Rio 2016

Nuoto, Yusra prima rifugiata in gara eliminata in semifinale

Yusra Mardini (Afp)
Yusra Mardini (Afp)

Dal mar Egeo alla piscina di Rio de Janeiro, passando per Lesbo e Berlino. Yusra Mardini, la portabandiera del Team dei rifugiati, ha debuttato ai Giochi nelle batterie dei 100 metri farfalla. Ha vinto la prima batteria con grande gioia: “È stato straordinario. Sono molto felice”, ha detto alla fine delle sue due vasche. Poi l'eliminazione in semifinale. Avrà un altro affaccio sul mondo per i 100 metri stile libero (il 10 agosto, alle 13 italiane) il sogno della ragazzina siriana, che la scorsa estate salvò la vita a una ventina di persone su un gommone e che, proprio ricordando quell'episodio, ripete: “Non potevo annegare quel giorno, perché io sono una nuotatrice e avevo un futuro da inseguire”.

I 100 metri stile di mercoledì saranno altre due vasche per ricordare al mondo i 65 milioni di rifugiati senza casa, senza speranza, senza futuro. Ma il vero traguardo di Yusra fin da ora sono i Giochi di Tokyo 2020: “Voglio che tutti i rifugiati siano orgogliosi di me e che si sappia che dopo ogni lungo e complicato viaggio, si possono raggiungere risultati importanti”. Come il suo aver superato la prima batteria, come le gare che disputeranno gli altri rappresentanti della squadra dei rifugiati nei prossimi giorni. (M.L.C.)

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