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Dossier | N. 97 articoliOlimpiadi e Paralimpiadi di Rio 2016

Dallapè, trentina d'argento: «La ciliegina della mia carriera»

Francesca Dallapè  (Ansa/Ap)
Francesca Dallapè (Ansa/Ap)

L'lndice di sportività del Sole 24 Ore incorona la provincia di Trento come eccellenza italiana del 2016 e dell'intero decennio, e a celebrare questo successo arriva pure un argento olimpico: quello vinto ieri a Rio da Francesca Dallapè in coppia con la bolzanina Tania Cagnotto, nei tuffi sincronizzati. Dopo otto ori ai campionati europei, due argenti mondiali, un quarto posto con tanti rimpianti ai Giochi di Londra 2012, ecco la medaglia a cinque cerchi: “Un sogno inseguito a lungo, la ciliegina sulla torta arrivata in quella che è sicuramente la mia ultima Olimpiade”, dice Francesca.

Omonima di un campione simbolo del Trentino (”Si', Francesco Moser ha fatto la storia del ciclismo ed è un personaggio molto amato dalle nostre parti”), la tuffatrice classe 1986 sottolinea la vocazione sportiva della sua terra: “Ancora più che per i risultati - spiega - perché offre a tutti la possibilità di fare attività, di tenersi in forma, con le piste ciclabili, un buon numero di impianti e poi tutti gli sport della montagna”. E pazienza se lei, per allenarsi con Tania, si sposta nella piscina di Bolzano, uno dei massimi punti di riferimento per i tuffatori italiani.

Disciplina particolare, il “sincro”: individuale o di squadra? “L'una e l'altra cosa: c'è ovviamente una base individuale ma poi quello che conta è essere capaci di mettere insieme le singole capacità. E si crea un'alchimia da squadra”. Un'alchimia che porta sul podio, alle spalle delle inarrivabili cinesi, con il resto del mondo dietro e tante lacrime di gioia.

Anche di un'altra squadra, quella dell'Esercito, fa parte Francesca. È caporal maggiore, un grado di gran moda tra i medagliati azzurri, visto che a condividerlo con lei sono il nuotatore Gabriele Detti, bronzo nei 400 stile libero, e i due judoka diventati famosi nel pomeriggio di ieri: l'argento Odette Giuffrida e soprattutto Fabio Basile, che ha ottenuto lo storico oro n. 200 nella storia olimpica dell'Italia.

Se i due ori vinti finora sono arrivati grazie alla componente maschile della spedizione azzurra (dopo l'impresa di Basile l'inno di Mameli è suonato per lo schermidore Daniele Garozzo, primo nel fioretto), viene dalle donne la maggioranza delle sette medaglie già conquistate: oltre al duo Cagnotto-Dallapè e alla Giuffrida, anche Rossella Fiamingo, nella spada, è arrivata seconda, mentre Elisa Longo Borghini si è aggiudicata il bronzo nella prova di ciclismo su strada. In più - tornando all'Indice di sportività - Trento è anche nella top ten della graduatoria dedicata allo sport al femminile: “Ma in tutta Italia le donne vanno forte - osserva Francesca - e questo vale nello sport come nella vita”.

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