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Dossier Il flop del pugilato: solo la 19enne Irma Testa può salvarci

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Dossier | N. 97 articoliOlimpiadi e Paralimpiadi di Rio 2016

Il flop del pugilato: solo la 19enne Irma Testa può salvarci

Irma Testa (Reuters)
Irma Testa (Reuters)

«Se penso di dimettermi? Il pensiero mi passa per la testa, ma c'è un'Olimpiade ancora da finire: una volta tornati a casa, potremo fare le valutazioni del caso insieme alla Federazione»: la voce è ferma, ma sono il volto tirato e gli occhi che vagano alla continua ricerca di un punto nel vuoto, a tradire le emozioni di Raffaele Bergamasco. Cambiano gli sport, ma spetta come sempre all'allenatore, al commissario tecnico, assumersi le responsabilità della disfatta brasiliana del pugilato italiano.

Gli argenti (Cammarelle e Russo) e il bronzo (Mangiacapre) di quattro anni fa a Londra, di dono trasformati in sabbia qui, alle porte di Barra, spiaggia pure meno rinomata rispetto a Ipanema e Copacabana. Ora che sul ring di tirano jab e montanti per le medaglie: i nostri stanno già facendo le valigie. Siamo aggrappati ai guantoni di una ragazza campana 19enne, Irma Testa, prima pugile sia italiana a qualificarsi per un'Olimpiade, per provare a salvare almeno il bilancio numerico della spedizione (perché è ovvio che un podio di Irma sabbia da sballo, ma in un contesto tecnico, quello della boxe in rosa ai Giochi, ancora in via di consolidamento.

Le cause del flop
Sorteggi sfavorevoli, infortuni (vedi lo zigomo fratturato di Mangiacapre nel primo match), inesperienza, scarsa combattività: da questo cocktail amaro nasce il flop carioca. Bergamasco non di nasconde:” Forse ho sbagliato ad assumere un compito più grande di me, ma non ho rimorsi, abbiamo fatto tutto quello che dovevamo per fare una buona Olimpiade”. Sarà, ma il confronto col passato, anche recente, è impietoso:” Ci vuole di certo più di un quadriennio per plasmare una Nazionale forte come la precedente - sottolinea deluso Bergamasco - e per lasciare maturare giovani come Vianello e Cappai”.

Le speranze
Fa quasi tenerezza, Guido Vianello, 22 anni, romano. A vederlo sembra l'interprete perfetto per ruolo di Garros e nel libro Cuore. L'emozione lo ha paralizzato e scosso ancor più dei colpi del cubano Pero, di sicuro un brutto cliente:”Quando mi sono svegliato - confessa schietto - era troppo tardi; solo nella terza ripresa ho tirato i miei colpi, ma ormai il match era andato...”. Ma il ragazzo si fara', perché non cerca scuse e ha il fisico e il pugno, lui che tra i supermassimo è l'erede di Roberto Cammarelle...

Nei guantoni di Irma
Piange, Irma Testa, nel vedere la sconfitta di Vianello. Ora è sola, questa ragazzina di Torre Annunziata, a provare a tener alto il tricolore sul ring di Rio.Lei, che è la prima boxer azzurra a essersi qualificata per i Giochi. “Ora sono da sola - spiega con un filo di voce e gli occhi lucidi - e so quanto sarebbe importante conquistare una medaglia. Ammetto che è una pressione che aumenta e che sento parecchio”. Ad aspettarla ai quarti della categoria 60 kg, lunedi, c'è la francese Mosseley, campionessa del mondo:”Vuol dire che qualcosa saprà pur fare...- prova a scherzare Irma -; mi aspetto un match molto diverso da quello che ho vinto con l'australiana Watts, stavolta ci sarà da soffrire e da pensare, perché la francese la boxe la conosce bene...”. Pensierosa Irma, asciuga le tue lacrime e ritrova in fretta la tua spensieratezza: siamo aggrappati ai tuoi guantoni.

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