Italia

«Non servono cibo né vestiti, meglio l’sms solidale»

  • Abbonati
  • Accedi
la protezione civile

«Non servono cibo né vestiti, meglio l’sms solidale»

La tendopoli allestita a Pescara del Tronto, frazione di Arquata (Ascoli Piceno)
La tendopoli allestita a Pescara del Tronto, frazione di Arquata (Ascoli Piceno)

Sono circa 2.500 le persone rimaste senza casa per effetto del devastante terremoto che ha colpito il centro Italia. Mentre Sono 2100 i posti letto occupati la scorsa notte dagli sfollati del sisma del 24 agosto sui 3500 messi a disposizione. Lo ha reso noto la Protezione civile. Il numero delle persone accolte nella seconda notte post-sisma è aumentato perché cresce la paura tra i residenti, visto che la terra continua a tremare nelle zone già colpite. La prima notte erano stati 1.200 i posti letto utilizzati dagli sfollati, perché molte persone avevano scelto di trascorrere la prima notte in auto o i altri ricoveri di fortuna.

Disponibili 3.500 posti letto
La disponibilità di posti letto attualmente è di 3500, ma potrebbe aumentare in base alle necessità, ha spiegato il direttore dell’ufficio emergenze della Protezione civile. Dei 2100 sfollati nelle tendopoli e nelle strutture di assistenza allestite dalle unità mobili delle varie regioni e dalle associazioni di volontariato, 653 hanno passato la notte nel Lazio, 920 nelle Marche e 600 in Umbria.

Protezione civile: stop invio cibo e vestiti
Gia ieri il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, aveva rivolto un appello a «non inviare cibo né indumenti», perché «non abbiamo carenze», aggiungendo che «il modo migliore di aiutare è l’sms solidale al 45500». Sono stati già raccolti finora oltre 2,5 milioni di euro. La Protezione civile ha reso noto che quando si chiuderà la campagna di raccolta fondi, si procederà alla istituzione di un Comitato dei Garanti, con il compito di «valutare le proposte delle Regioni per l'utilizzo dei fondi» e di «garantire la trasparenza nella gestione delle risorse stesse».

Al termine di una riunione operativa con il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, e i sindaci del territorio, Curcio e Zingaretti hanno chiesto ufficialmente di bloccare tutte le iniziative di trasferimento di beni di prima necessità e medicinali da parte dei centri di volontariato sorti spontaneamente. E di concentrarsi sulle donazioni in denaro.

I centri di assistenza attrezzati
Quarantaquattro i centri di assistenza allestiti: tra Amatrice, Accumoli, Arquata, Monte Gallo e tra Fermo e Macerata. Oltre a queste ci sono le persone accolte nelle strutture in Umbria, circa 600. Mobilitati 6.581 operatori e 1.400 mezzi. Postiglione ha reso noto che «sono ancora operativi i posti medici avanzati, vicino alle aree in cui si opera per la ricerca di persone laddove ci fossero interventi urgenti da fare. Ad Amatrice è in allestimento un posto di assistenza sanitaria, che funge da poliambulatorio, che va a sostituire strutture ambulatoriali non più disponibili». Nell’ospedale da campo vi lavoreranno i medici del nosocomio locale, il 'Grifoni', totalmente inagibile e personale del 'De Lellis' di Rieti. Sono all’opera da molte ore anche gli psicologi che «interagiscono con gli operatori, le famiglie con vittime e su chi ne avesse bisogno», ha concluso Postiglione.

La Regione Lazio ha reso noto nel pomeriggio che sono in allestimento altri 2 campi di accoglienza che vanno così ad aggiungersi ai tre già presenti ad Amatrice, Accumoli e Illica. Arrivano così a cinque i campi gestiti dall'Amministrazione regionale. I due nuovi campi, entrambi nelle frazioni di Amatrice, dotati di cucine autonome, sono a Scai dove 30 volontari di Protezione civile si occupano di assistere circa 100 persone e a Sommati dove verranno assistite da altri 30 volontari circa 70 persone.

Nelle Marche non ci sono più dispersi, ad Amatrice in 15 mancano all’appello
Intanto il comandante regionale Ugo Bonessio dei vigili del fuoco, al campo base di Arquata del Tronto, ha reso noto che nelle Marche «non risulta più alcun disperso».Le ricerche in tutto il territorio colpito dal sisma vanno
comunque avanti. Ad Amatrice «mancano ancora persone all’appello, stimo a braccio almeno quindici» ha detto invece il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi.

Protezione Civile: 238 le persone estratte vive
La Protezione civile ha reso noto inoltre che è di 238 il totale delle persone
estratte vive dalle macerie fino a ieri. Ai 215 salvati dai Vigili del Fuoco, si devono infatti aggiungere 23 tratti in salvo dal Soccorso Alpino.

© Riproduzione riservata