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Ma il primato mondiale è della Premier League

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Ma il primato mondiale è della Premier League

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Paul Pogba (Reuters)
Paul Pogba (Reuters)

A dispetto della Brexit e dell’indebolimento della sterlina, l’Inghilterra ormai non ha rivali sul mercato dei calciatori. I 20 club della Premier League hanno battuto ogni record arrivando a spendere circa 1,3 miliardi in una sola sessione. Addirittura la a Championship, la Serie B d’Oltremanica, si piazza tra i cinque campionati più “spendaccioni” di questa estate 2016 con investimenti per circa 250 milioni di euro, doppiando quasi la Ligue 1 francese.

L’egemonia finanziaria della Premier, celebrata ieri anche sulle pagine del Financial Times, si spiega principalmente con il nuovo ricchissimo contratto tv siglato con Sky e British Telecom che porterà nelle casse delle società inglesi e gallesi 3,6 miliardi di euro a stagione, più del doppio rispetto alla Liga spagnola (1,7) e tre volte tanto la Bundesliga (1,4) e la Serie A (1,2).

Proprio la Serie A torna a issarsi alle spalle della Premier per gli investimenti sul mercato con spese per quasi 700 milioni (che però a differenza di quanto avvenuto in Inghilterra, dove si registra un deficit di quasi 700 milioni, sono quasi compensate dagli affari in uscita). La Bundesliga, grazie al nuovo contratto tv, ha superato per la prima volta il mezzo miliardo di spese, mentre la Liga spagnola, complice un mercato insolitamente sparagnino del Real, si è fermata a 250 milioni di spese.

A livello di club il Manchester United ha piazzato il colpo più costoso dell’estate prelevando Pogba per 105 milioni, e rinforzandosi, per tornare in Europa, con Henrikh Mkhitaryan (42 milioni), Eric Baylli (38) e Zlatan Ibrahimovic arrivato a costo zero dal Psg dello sceicco qatariota Al Thani che si è limitato a sborsare meno di 80 milioni per ingaggiare l’ala spagnola Jesé, il trequarista Lo Celso e il centrocampista Krychowiak.

I Red Devils di Josè Mourinho hanno speso circa 190 milioni di euro, ma sono stati superati dai cugini del Manchester City che hanno investito sul mercato oltre 200 milioni di euro per salutare l’avvento del nuovo allenatore Pep Guardiola. Nel mercato interno, il trasferimento più onoeroso è stato quello di John Stones passato dall’Everton al City dello sceisso Mansour per 55 milioni. E sempre dei Citizens è il terzo acquisto più costoso dell’estate: quello di Leroy Sané dallo Schalke 04 per 50 milioni. Il Chelsea allenato da Antonio Conte non è stato a guardare, spedendo circa 150 milioni: sul fotofinish del mercato ha preso il difensore brasiliano David Luiz dal Psg per 40 milioni e Marcos Alonso dalla Fiorentina per 27 milioni. Il giovane bomber belga Michy Batshuayi è costato 39 milioni e il mediano, campione d’Inghilterra con il Leicester, Kantè 36 milioni.

In Germania il Bayern Monaco non è stata la squadra ad aver speso di più(70 milioni per Hummels e Renato Sanches). Per fermare il dominio dei bavaresi il Borussia Dortmund ha ringiovanito l’organico investito 110 milioni di euro (30 per Andre Scurrile, 22,5 per Embolo e 22 per il ritorno in maglia giallonera di Mario Gotze). Meno aggressive le squadre spagnole con solo quattro acquisti sopra i 30 milioni, tutti approdati nel triumvirato Atletico-Real-Barcellona. Andre Gomes al Barcellona per 35 milioni è il trasferimento più elevato, seguito dai 32 milioni spesi dall’Atletico per Gameiro e dai 30 a testa per la recompra di Morata al Real Madrid e per l’acquisto di Paco Alcacer da parte dei Blaugrana.

Tra i colpi più rilevanti dell’estate ci sono, infine, quelli di due squadre cinesi: lo Shanghai Sipg ha versato per il brasiliano Hulk 55 milioni allo Zenit San Pietroburgo; e lo Shandong Luneng si è assicurato il centravanti italiano Graziano Pellè garantendogli uno stipendio di 15 milioni a stagione fino al 2018.

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