Settimana cruciale per il Campidoglio. Sostituito il superassessore al Bilancio Minenna con l’ex procuratore generale della Corte dei Conti del Lazio Raffaele De Dominicis, l’assessora all'Ambiente Paola Muraro, ha dichiarato oggi in commissione ecomafie di aver appreso a luglio di essere indagata. Ma ha aggiunto: «Sono sotto attacco mediatico» e «non ci sono precedenti». Muraro nel pomeriggio si è presentata in commissione Ecomafie al fianco della sindaca Virginia Raggi, che ha assicurato di essere stata «prontamente informata» dall’assesore sulle indagini in corso e di aver informato i vertici del M5S del fascicolo aperto dalla procura di Roma su Muraro. Ma ha anche sottolineato, rinnovando per ora la fiducia al suo assessore, che non risultano avvisi di garanzia a carico del suo assesore. Muraro risulta in realtà iscritta nel registro degli indagati dal 21 aprile del 2016 per il reato di «gestione di rifiuti non autorizzata», ben prima della sua nomina ad assessore. La notizia, trapelata già nei giorni scorsi, è stata ufficializzata in commissione eco-mafie.
Muraro: ho saputo a luglio di essere indagata
Ad ufficializzare le indagini dal 21 aprile a carico di Muraro, per 12 anni consulente dell'azienda capitolina che si occupa dei rifiuti, prima di essere chiamata nella giunta a Cinque Stelle, è stato il presidente Alessandro Bratti in apertura di commissione, facendo riferimento a quanto reso noto dalla Procura di Roma. Bratti ha chiesto alla Muraro se volesse avvalersi di un avvocato, ma lei ha risposto con un eloquente: «no, non intendo farlo». E Muraro alla domanda del presidente della commissione ecomafie se fosse a conoscenza di un’indagine a suo carico, ha replicato: «A fine luglio sono venuta a conoscenza di un 335 art.256 comma 4». In pratica, attraverso il modello 335 l’assessore è venuta a conoscenza a luglio di essere indagata per il reato di attività di gestione di rifiuti non autorizzata. «La domanda che mi hanno fatto i gironalisti era se avessi ricevuto un avviso di garanzia e un avviso non l'ho avuto» ha precisato però l'assessore all'ambiente in Commissione Ecomafie. Insomma, in punta di diritto, l'assessore ha puntato sulla differenza tra iscrizione nel registro degli indagati e avviso di garanzia.
Raggi: ho informato vertici M5S su fascicolo Muraro
La sindaca Virginia Raggi ha assicurato di essere stata «prontamente informata» dall’assesore sulle indagini in corso e di essere venuta a conoscenza del fascicolo su Muraro «da fine luglio». Ma ha parlato di «contestazioni generiche» e ha ribadito che «ad oggi non risulta nessun avviso di garanzia» a carico dell’assessore. E ha aggiunto: «Non appena ci saranno maggiori informazioni prenderemo provvedimenti». Poi ha assicurato che per ora «non c’è nessun passo indietro» di Muraro. E che «nessuno ha mentito», perché, in merito alle notizie sulle indagini sull’assessore «se me lo avessero chiesto avrei risposto quello che ho risposto qui». E ha dichiarato di aver informato i vertici del M5S
del fascicolo sull'assessore all'Ambiente Paola Muraro. Ma poi ha precisato di
«non aver avvisato di indagine su Muraro né Grillo né Di Maio». E di aver invece avvisato il membro del minidirettorio romano Paola Taverna e il responsabile ambiente M5s Paolo Vignaroli. Poco prima Carla Ruocco, membro del direttorio nazionale aveva precisato via twitter «di non conoscere la dott.sa Muraro» e di aver appreso «da fonti giornalistiche le sue vicende giudiziarie».
«Non ci spaventiamo e andiamo avanti»
«Abbiamo trovato qualche piccola resistenza ma non ci spaventiamo, lo sapevamo e andiamo avanti» aveva rilanciato la sindaca, prima dell’audizione in commissione ecomafie, in un videomessaggio puubblicato su Facebook e sul blog di Beppe Grillo. «Muraro mi ha garantito che non le è arrivato neanche un avviso di garanzia. Prima di giudicare vogliamo vedere le carte» era stata in mattinata la difesa della sindaca. «Attualmente posso giudicare solo i fatti che conosco: la città è più pulita e l'Ama si è messa in moto. Se, però, dovessero emergere delle sue responsabilità, non avremmo dubbi su come muoverci» aveva aggiunto Raggi. È di ieri la scelta di De Dominicis, ex procuratore regionale della Corte dei Conti definito dalla Raggi stessa persona «di primissimo piano e di alto profilo», con un passato fatto di numerose inchieste sulla Capitale a favore della «legalità e della trasparenza».
Pd attacca nomina neo assessore De Dominicis
La nomina di De Dominicis doveva essere ratificata nel corso della giunta lampo convocata per le 15.3o in Campidoglio e poi slittata per gli impegni della sindaca Raggi alle prese con una serie di colloqui per individuare il nuovo capo di Gabinetto del Campidoglio, dopo le dimissioni di Carla Romana Raineri, magistrata della Corte d’appello di Milano. La nomina di De Dominicis è stata contestata duramente dal Pd, a causa delle dichiarazioni del neo assessore al Bilancio, che in un’intervista, ha ammesso di essere stato nominato al ruolo che fu di Marcello Minenna, dopo una telefonata dell’avvocato Pieremilio Sammarco, titolare di uno studio di diritto amministrativo e fratello di Alessandro, avvocato penalista già legale di Cesare Previti. Studio presso il quale l’attuale sindaca di Roma ha svolto il proprio tirocinio. Il senatore renziano Andrea Marcucci ha sottolineato la mutazione repentina che sembra interessare il Dna stesso dei Cinque Stelle: «Streaming? Referendum? Uno vale uno? Macché, ora basta segnalazione di un amico di destra» ha scritto su twitter.
Procura acquisirà audizione Muraro in Ecomafie
Intanto la Procura di Roma ha fatto sapere di essere intenzionata ad
acquisire l’intervento dell'assessore all'ambiente del Comune, Paola Muraro, che oggi sarà ascoltata, assieme al sindaco Virginia Raggi, in commissine Ecomafie. Il pm Alberto Galanti chiederà di allegare al fascicolo di indagine, in cui
l'assessore risulterebbe indagata per abuso d'ufficio e reati ambientali, anche l'ampio dossier che Muraro ha annunciato di voler depositare.
Da Grillo sms di sostegno al sindaco
La notizie dell’iscrizione nel registro degli indagati della Muraro, già finita nell’occhio del ciclone per i suoi dodici anni trascorsi in Ama in qualità di
consulente, è solo l’ultimo atto di una intricata vicenda. Alla Muraro verrebbero contestati i reati di abuso d’ufficio e violazioni di norme sull'ambiente. In particolare la Procura vorrebbe vederci più chiaro sull’utilizzo del tritovagliatore di Rocca Cencia, di proprietà del ras dei rifiuti Manlio Cerroni, che portò poi allo scontro tra la Muraro ed il presidente dell'Ama poi dimessosi, Daniele Fortini. «Il Movimento non ha mai fatto sconti a nessuno - l’avvertimento di Luigi Di Maio - soprattutto al suo interno». Un caos arrivato alla vigilia della delicata audizione di questo pomeriggio in commissione Ecomafie della Raggi e dell'assessore Muraro. «La mia assistita è pronta a consegnare un dossier voluminoso e a rispondere a tutte le domande che le verranno poste dai commissari», ha spiegato il legale dell’assessore confermando l’appuntamento di oggi, alle 17, a palazzo San Macuto. I vertici dei Cinque Stelle sono impegnati ad ostentare unità, nonostante le fibrillazioni interne. La settimana che sta per iniziare sarà cruciale per le nuove nomine e per l’annunciato e tanto discusso taglio degli stipendi dello staff della Raggi. Da Beppe Grillo per ora “solo” un sms di sostegno al sindaco.
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