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Migranti, governo rilancia su investimenti in Africa e rimpatri

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summit onu a new york

Migranti, governo rilancia su investimenti in Africa e rimpatri

Non era estemporaneo lo strappo in Europa del premier Matteo Renzi, oggi al vertice Onu sui rifugiati e i migranti, presso la sede delle Nazioni Unite . Dopo aver dichiarato a chiare lettere la sua insoddisfazione per i risultati del vertice Ue di Bratislava, Renzi è tornato a ribadire la sua linea in conferenza stampa a margine dei lavori dell'assemblea generale delle Nazioni Uniti : «Per noi è fondamentale gestire la questione africana. A Bratislava siamo arrivati a un documento in cui di Africa non c’era neppure il nome». E ha avvisato: «La mia impressione è che se l'Europa continua così dovremmo organizzarci da soli». Mentre prenderebbe sempre più corpo l’idea di una «cabina di regia» a palazzo Chigi per gestire l’emergenza immigrazione.

In una città ancor più blindata dopo l’esplosione di un ordigno nella notte di sabato, la fitta agenda del presidente del Consiglio pone al centro i due temi oggetto della sua battaglia: l’immigrazione e la crescita. A partire da una convinzione: «Bisogna riconoscere che l'austerity europea ha fallito». A margine dei lavori Onu su migranti e profughi - lunedì e poi martedì, in un evento organizzato da Barack Obama - il presidente del Consiglio rilancerà la ricetta del “Migration compact” (da un lato aiuti e investimenti europei in Africa e dall'altro collaborazione nei rimpatri dei migranti) che non ha trovato abbastanza spazio nelle conclusioni del vertice di Bratislava. «Sull’immigrazione per il momento l'Europa ha parlato tanto e fatto poco. Noi abbiamo fatto gli hotspot, il fotosegnalamento, i salvataggi, la lotta agli scafisti. Loro hanno messo un paio di navi nel Mediterraneo che scaricano i migranti in Sicilia: utile per fare le interviste, non per risolvere i problemi. Il giochino così non funziona. Vanno chiusi gli accordi con l’Africa decisi nel summit a Malta nel 2015. Vanno costretti i Paesi membri a fare i ricollocamenti. Vanno gestiti i rimpatri che finora fa l’Italia, mentre l’Europa fa finta di niente» ha scandito Renzi in una recente intervista al Corriere della sera.

«Sull’immigrazione Europa incapace»
Sotto accusa è l’inerzia dell’Europa. «Il punto - aveva detto il premier al termine del vertice di Bratislava - non è che noi vogliamo accogliere e loro no. Se è giusto salvare tutti in mare, non è giusto accogliere tutti solo in Sicilia e Puglia. Noi siamo italiani, quindi generosi, però non possiamo lasciare che un problema come l’immigrazione esploda per l'incapacità dell’Europa». E poi «o si interviene come Europa in favore dello sviluppo dei Paesi dell'Africa - aveva aggiunto Renzi - o si sta perdendo tempo. Se non lo fa l’Europa, lo faremo da soli, ma sull'immigrazione non si può continuare così, che nessuno fa niente in Africa, centinaia di migliaia di persone partono e il cerino viene lasciato in mano all’Italia».

Più attenzione all’Africa
La posizione dell’Italia in materia di immigrazione è stata messa a fuoco ulteriormente da Sandro Gozi, sottosegretario agli Affari europei, che in un’intervista al Messaggero ha spiegato: «Il Migration compact è stato confermato ed è positivo, ma non c'è stata una chiara assunzione di responsabilità. Non è stato affermato chiaramente, come noi invece chiedevamo, che uno dei capisaldi della nuova Europa da costruire è la creazione di un rapporto strategico con l’Africa in modo da arginare all'origine i flussi migratori».

I MIGRANTI SBARCATI
Dal 1 gennaio al 16 settembre. Unità e variazione % rispetto allo stesso periodo nell’anno precedente (Fonte: Viminale)

Sbarchi in aumento
Intanto, con i massicci sbarchi degli ultimi giorni, gli arrivi di migranti nel 2016 hanno superato quelli registrati lo scorso anno nello stesso periodo. In base ai dati del Viminale, i migranti sbarcati a decorrere dal 1° gennaio 2016 fino al 16 settembre sono stati 130.192 rispetto ai 122. 706 dello stesso periodo del 2015 (+6,1%). È salito a livelli record anche il numero dei migranti ospitati nel sistema d’accoglienza: 158.168 contro i 103.792 dello scorso anno. La maggior parte (121.211) si trova nelle strutture temporanee allestite su indicazione delle prefetture. È la Lombardia ad ospitare la quota maggiore di stranieri (20.791, pari al 13% del totale), seguita dalla Sicilia (14.362, pari al 9%). I migranti sbarcati sono soprattutto nigeriani (il 26% del totale), seguiti dagli eritrei (16%).

IL CONFRONTO
Comparazione migranti sbarcati. Dati in unità (Fonte: Viminale)

Il piano di distribuzione del Viminale
Il 6 settembre il Viminale ha varato il Piano per una ripartizione più «equilibrata» di richiedenti asilo in tutti i Comuni italiani: si parla di una media di 2,5 ogni mille abitanti, che scendono a 1,5 per i 15 Comuni metropolitani. L'Anci (assemblea dei Comuni italiani) ha posto le sue condizioni, chiedendo di evitare che i migranti vengano “paracadutati” dal prefetto sul territorio di un comune all’insaputa del sindaco; nonché di introdurre meccanismi incentivanti per i Comuni e di poter impegnare i migranti in lavori socialmente utili. Il pilastro del Piano, ha sottolineato il ministro Alfano, è «l’adesione volontaria allo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo), da parte dei Comuni, cui viene presentata l’alternativa tra l’entrare in un sistema ordinario e istituzionale o assistere al trasferimento di richiedenti asilo sul proprio territorio, stabilito a livello centrale sulla base di un piano nazionale di ripartizione». In altre parole, è la posizione del Viminale, il Comune che non aderisce allo Sprar non potrà lamentarsi se gli verranno assegnati quote di migranti senza concertazione. Per i Comuni che aderiscono allo Sprar dovrebbero invece arrivare incentivi (dallo sblocco del turn over, ai rimborsi per migrante).


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