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Pensioni, firmato verbale con sindacati: interventi da 6 miliardi in…

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PRIMO ACCORDO CON I SINDACATI

Pensioni, firmato verbale con sindacati: interventi da 6 miliardi in tre anni

Governo e sindacati hanno firmato un verbale condiviso sugli interventi sul sistema pensionistico. Nel verbale, di cinque cartelle, sono identificate le misure che saranno messe in campo nei prossimi tre anni, fra le quali l’Ape (l’anticipo pensionistico, ossia il prestito bancario assicurato con rimborso ventennale ) l’intervento sui precoci e l’estensione e l'aumento della quattordicesima per i pensionati con i redditi più bassi. Il Ministro, al termine dell’incontro odierno al ministero del Lavoro, ha dichiarato che il governo ha intenzione di stanziare risorse per 6 miliardi nell’arco di tre anni seguendo una dinamica crescente.

Platee da definire su Ape social e precoci
Tra gli elementi ancora da definire ci sono “le platee” per l’accesso all’Ape social (che, grazie a un apposito bonus fiscale, sarà sostanzialmente a “costo zero” per alcune categorie di lavoratori svantaggiati) e per i lavoratori precoci che avranno diritto all'uscita anticipata a 41 anni di contributi. Da definire anche la platea dei lavori usuranti. Soprattutto su questi temi proseguirà il confronto governo-sindacati. In particolare, sull’Ape soacial , il confronto tra governo e sindacati servirà per definire i requisiti: come la gravosità del lavoro, le condizioni di salute del lavoratore e «l’ammontare del reddito ponte agevolato» che sarà «interamente a carico dello Stato». Per l’Ape volontaria non è stato ancora definito il costo massimo in termini di onere legato al rimborso. Mentre per l’Ape aziendale, attivabile sulla base di intese negoziali in casi di crisi o ristrutturazioni, si dovrà capire quanta parte del contributo dello 0,30% oggi destinato alla mobilità (che scompare nel 2017) potrà essere utilizzato dalle imprese per finanziare questo prestito-ponte assicurato e in che forma.

In Legge Bilancio non tax area, 14esime, cumulo, usuranti e Ape
La prima fase del verbale siglato tra Governo e sindacati sulla previdenza «riguarda le misure su cui c'è stata convergenza e andranno in Legge di Bilancio», cioé la no tax area per i pensionati a 8.125 euro, l’aumento della quattordicesima e l’estensione della platea a 1,2 milioni di pensionati in più, il cumulo gratuito dei periodi contributivi maturati in gestioni pensionistiche diverse, le misure su precoci e usuranti e l’Ape. Lo ha precisato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini. Per accedere all'Ape su base volontaria, bisognerà avere maturato una pensione «non inferiore a un certo limite». Il limite minimo non è stato ancora identificato. Si conviene anche sull'obiettivo di introdurre nuove e migliori condizioni di accesso al pensionamento per le lavoratrici e i lavoratori occupati in mansioni usuranti.

Poletti: interventi da 6 miliardi in tre anni
«Abbiamo concluso questa fase con la sigla di un verbale che rappresenta la sintesi di un lavoro che abbiamo giudicato importante» ha detto il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, osservando che il testo fotografa un «metodo di confronto utile e importante». Poletti ha spiegato che c'è necessità di continuare il confronto su tematiche di più ampio respiro. «Il governo - ha detto - lavora per trovare la massima condivisione possibile». L’esecutivo ha illustrato ai sindacati un verbale di 5 cartelle sugli argomenti sui quali si è tenuto il confronto in questi mesi. Ad illustrare il testo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini.

«Ci sarà fase 2, focus su giovani»
Dal confronto sulle pensioni sono stati lasciati «fuori» alcuni temi che verranno approfonditi «in una fase due», ha aggiunto Poletti, al termine del tavolo con i sindacati, spiegando che tra le questioni da affrontare c'è anche quella che riguarda «i giovani con carriere discontinue» per cui occorre trovare un meccanismo per garantire uno «zoccolo pensionistico»

Nannicini: aumento 30% per chi già riceve 14esima
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha spiegato che l’aumento della 14esima del 30% per chi già la riceve «è una percentuale plausibile». L’intervento condiviso coi sindacati estende la platea dei beneficiari di circa 1,2 milioni di pensionati: da una parte aumentando l’importo per gli attuali beneficiari che sono circa 2,1 milioni con redditi fino a 1,5 volte il minimo (ossia circa 750 euro mensili), dall'altra erogando la quattordicesima anche ai pensionati con reddito fino a due volte il minimo, circa mille euro mensili.

Uscita con 41anni contributi per precoci in difficoltà
Uno dei nodi da sciogliere oggi era quello dei lavoratori precoci (cioè, per tutti quelli con 12 mesi di contributi legati a lavoro effettivo anche non continuativo prima del compimento del diciannovesimo anno d’età) . In base all’accordo di conviene di consentire l’accesso alla pensione con 41 anni di contributi per disoccupati senza ammortizzatori sociali, persone in condizioni di salute che determinano una disabilità e lavoratori occupati in alcune attività particolarmente gravose. Ma le platee vanno definite ora nel dettaglio.

Boccia: bene recupero confronto, guardare a fattori competitività
«Quando si recupera un clima di leale confronto tra Governo e parti sociali è una grande valore per il Paese» ha detto il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, ospite di “Porta a Porta”, commentando le prime intese tra Governo e sindacati sulle pensioni. «L’auspicio - ha aggiunto - è che si trovino soluzioni in una logica di confronto con una attenzione alle disuguaglianze ed alla povertà
che è aumentata nel Paese, ma senza fare l’errore di non guardare ai fattori di di competitività del Paese», anche attraverso il rilancio di «investimenti infrastrutturali». Servono oggi, ha detto il leader degli industriali, «strumenti selettivi che permettano al Paese di fare interventi mirati e di recuperare la crescita», in vista della Legge di Bilancio.

Camusso: buon lavoro ma ancora non finito
Sulle pensioni «si è fatto un buon lavoro, ma non è ancora concluso». Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, al termine del tavolo sulle pensioni, spiegando come, in particolare, «sia risultata positiva la distinzione tra lavori, privilegiando nell’uscita chi ha svolto attività più faticose». Camusso ha poi precisato che il verbale firmato da sindacati e governo sugli interventi previdenziali dà atto di «ipotesi condivise e altre non condivise». E che per la Cgil «l’Ape non è tutta condivisa».

Furlan: dopo tanti anni un po' di giustizia
«Dopo tanti anni i pensionati vedono un po' di giustizia» ha dichiarato il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, al termine del tavolo al ministero del Lavoro. Questo - ha aggiunto - non significa che «ci accontentiamo: la nostra piattaforma è nella nostra testa e nei nostri cuori». Quindi per Furlan «il lavoro va avanti, restano ancora tante cose da fare», ma quello di oggi «è un buon risultato».

Barbagallo (Uil): 6mld insufficienti, ma si prosegue
«I sei miliardi stanziati non sono sufficienti e non dimentichiamo gli esodati e il resto della piattaforma». È questo invece il commento del segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, per il quale si è fatto «un buon lavoro», ma «non è finito» e «si guarda alla stanziamento con la lente rivolta alla fase successiva». Insomma, ha aggiunto, «la discussione continua».

Il tavolo convocato oggi
Dal tavolo dovrebbe uscire un verbale sindacale anche se non sono da escludere incontri successivi prima del varo del disegno di legge di Bilancio 2017-2020, previsto entro il 20 ottobre. Sull'Ape (il prestito bancario assicurato con rimborso ventennale che consentirà di lasciare il lavoro, da gennaio prossimo, a chi ha compiuto 63 anni con almeno 20 di contributi versati) gli ultimi nodi ancora da sciogliere riguardano la platea finale dei soggetti meritevoli dell'accesso alla versione “social”, che sarà a costo zero fino a un massimo di pensione lorda prevista di 1.500 euro, con la quota eccedente utilizzabile come base di calcolo per parziale concorso al rimborso.

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