Governo diviso sulla riforma del processo penale, fortemente invisa alla magistratura e possibile pietra d'inciampo per la tenuta della maggioranza, soprattutto in caso di voti segreti in Aula al Senato. Dopo mesi di stallo, il ddl rischia di mancare l'appuntamento con il voto dell'assemblea, che ieri ha deciso lo slittamento del voto dei 40 articoli alla prossima settimana. Se ne riparlerà martedì, forse, ma il rinvio a dopo il referendum confermativo del 4 dicembre è dietro l'angolo. A dividere è l'opzione voto di fiducia.
La frenata di Renzi: evitare tensioni con le toghe
Da un lato c'è il premier, già favorevole (al punto che l'ultimo Cdm ha effettivamente autorizzato la richiesta della fiducia in Aula), ieri Matteo Renzi ha cambiato linea, e preferito prendere tempo: meglio non rischiare una battaglia di polemiche con le toghe, soprattutto con le urne alle porte. E non “stressare” la maggioranza con una fiducia su un testo fortemente divisivo e che potrebbe rendere indispensabile il voto dei verdinani di Ala. In pratica, il premier sembra orientato ad evitare tensioni con le toghe, categoria politicamente molto rilevante, e a non dare sponda alla campagna di critiche promossa negli ultimi mesi dal presidente dell'Anm Piercamillo Davigo. Molte le norme del ddl sul processo penale finite nel mirino dell'associazione: oltre alla riforma dei termini di prescrizione e a quella deelle intercettazioni, sotto tiro anche le nuove norme sulle “indagini brevi”, con termini stretti per decidere su rinvio a giudizio o archiviazione al termine delle indagini. Norme, quest'ultime, difficilmente applicabili se perdura la cronica carenza di organico di magistrati (ne mancano 1.000) che dei cancellieri (-9mila).
Orlando pro fiducia in difesa della “sua” riforma
Sul fronte opposto è schierato il guardasigilli Andrea Orlando, leader dei “giovani turchi” del Pd. Per lui il ricorso al voto di fiducia resta una strada obbligata per portare a casa una riforma pesante. Quella su cui ha giocato la sua scommessa politica e su cui è riuscito a raggiungere un compromesso accettabile con gli alfaniani di Ap-Ncd sul fronte della prescrizione (blocco dei termini dopo la sentenza di primo grado, con 18 mesi di tempo per celebrare il processo di Appello e altri 18 per quello in Cassazione; incremento della metà per i reati di corruzione). Così com'è, però, il testo non piace ai garantisti di Ala, che sarebbero restii a votare la fiducia, cosa che rilancia il problema dei numeri della maggioranza al Senato.
Organici, accordo Orlando-Madia: in arrivo 1.000 amministrativi
In questo scenario, e di fronte al rischio che la riforma del processo penale venga messa su un binario morto per ragioni di opportunità politica del premier, il guardasigilli gioca la carta delle assunzioni. Con un occhio soprattutto ai mugugni dell'Anm, che sabato riunirà a Roma i capi degli uffici giudiziari per denunciare la gravissima scopertura di organico del personale amministrativo degli uffici giudiziari italiani, il ministero della Giustizia ha annunciato oggi una terapia d'urto per riempire i vuoti d'organico di procure e tribunali concordata dal guardasigilli nel corso di un incontro con la ministra della Pa Marianna Madia. In cantiere l'assunzione a tempo indeterminato, in attuazione della legge 161/2016 sul processo telematico, di 1.000 unità di personale amministrativo non dirigenziale. Il bando per il concorso, in anticipo sulla scadenza prevista dalla legge 161, assicura una nota di via Arenula, sarà pubblicato entro novembre. I mille integrano il programma di 4.000 assunzioni di personale amministrativo già in corso, cui si aggiungeranno altre 800 unità frutto del ricollocamento del personale in esubero della Pa (Province e altri enti) nell'ambito della mobilità obbligatoria.
Magistrati, via al nuovo concorso: presto bando per 350 posti
Sempre oggi, il ministro ha reso nota la richiesta ufficiale al Csm perché avvii le procedure per il reclutamento di 360 magistrati ordinari. «Il nuovo bando di concorso, necessario per coprire le carenze di organico della magistratura - spiega il dicastero di via Arenula - continua il virtuoso percorso di assunzioni del ministero della Giustizia iniziato con i concorsi per 340 posti nel 2014 e 350 posti nel 2015. Come nel caso del personale amministrativo, la pubblicazione del decreto con il bando di concorso è prevista per la fine di novembre.
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