Al referendum confermativo del 4 dicembre mancano ancora due mesi, ma il confronto tra favorevoli e contrari è già a pieni giri. L’ultima tappa del road show intrapreso dal premier per sostenere le ragioni del Sì lo ha visto stamani sul palco di Classe Dem, la due giorni di formazione per i giovani democratici in corso a Roma. Davanti a una platea amica Renzi è tornato sulla scommessa politica rappresentata dalla riforma del bicameralismo per ricordare che «nei prossimi due mesi ci giochiamo i prossimi 20 anni». Quella del referendum, ha ammonito, «è una sfida pazzesca, molto più grande del futuro mio e del mio governo. Una scelta decisiva per il futuro dell'Italia nell'Europa, la partita chiave dei prossimi 2o anni» e «un'occasione del genere non tornerà mai piu’».
Modifiche Italicum, si a confronto per togliere alibi a minoranza
Renzi ha poi difeso la scelta di mettere mano alla seconda parte della Costituzione, «fantastica» ma che deve essere considerata «un meccanismo vivo, non un cimelio da onorare e che per questo alcune cose vadano cambiate e se non si cambiano ora non si cambiano piu’». Poi Renzi ha confermato l’apertura alle modifiche alla legge elettorale, in linea con le richieste della minoranaza dem, su cui presenterà una sua proposta alla direzione del partito del 10 ottobre. L’Italicum, ha spiegato Renzi, «lo lascerei com'è, ma siamo pronti a discutere» di eventuali modifiche, «proprio per togliere ogni alibi a chi grida all'autoritarismo».
Muraro? «Totalmente collegata agli uomini di Mafia Capitale»
Ma l’incontro con gli attisti dem nella Capitale è stata anche l’occasione per mettere alla berlina la neosindaca a 5 Stelle Virginia Raggi, al centro delle polemiche per la controversa scelta degli assessori e lo stallo dell’amministrazione capitolina. Nel mirino in particolare l’assessore all’Ambiente Paola Muraro, indagata per due filoni d’inchiesta dalla Procura di Roma. «La grande novità a Roma è stata affidare la gestione dei rifiuti a chi era totalmente collegata agli uomini di Mafia Capitale, a quelli che erano prima a gestire», ha attaccato Renzi . «Pensate se l'avessimo fatto noi, se l'assessore Muraro fosse stata del Pd, che cosa ci avrebbero detto contro».
Contro la doppia morale del M5S: «Fa ridere i polli»
Bersaglio del premier anche la «doppia morale» dei 5 Stelle, che «fa ridere i polli», e la scelta di Colomban come assessore alle Partecipate, «uno che aveva detto certe cose sulla spesa pubblica». Parlando invece della foto, diventata virale sui social, della sindaca Raggi a colloquio con un collaboratore sul tetto del Campidoglio, il premier ha spiegato che o scatto «suscita simpatia , è una boccata d'aria fresca, non dobbiamo fare polemica su questo, il problema non è quello che la Raggi fa sul tetto, e quello che fa quando scende».
Raggi: «Quando Renzi in difficoltà cambia argomento»
La reazione della sindaca agli attacchi del premier non si fa attendere. «Il premier quando è in difficoltà - ultimamente capita spesso - prova a distogliere l'attenzione e a cambiare argomento. Forse è nervoso perché si avvicina la data del referendum sulle finte riforme», ha replicato Raggi via Facebook, sottolineando come i confronti in tv vedono Renzi «in grossa difficoltà. Piuttosto si concentri sul disastro economico del governo, sui dati della disoccupazione giovanile, sulla fallimentare politica estera, sull'emergenza migranti». «Attendiamo ancora di sapere cosa ha fatto con i fondi delle cene elettorali con Buzzi. Il Pd non crederà mica che l'abbiamo dimenticato?”, aggiunge Raggi. Sulla stessa linea la replica del capogruppo M5S in Campidoglio, Paolo Ferrara, che considera le critiche mosse dal premier «un modo per allontanare la parola Mafia Capitale dal Pd». «Invece di infangare il M5s pensi piuttosto al suo partito, conclude Ferrara, ancora oggi commissariato su Roma perché asfaltato proprio da Mafia Capitale».
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