Una parte dei 900 milioni per il fondo di garanzia previsti dalla manovra «sarà anticipata già nel 2016 con un provvedimento d'urgenza». Lo ha annunciato il premier Matteo Renzi, all'assemblea di Assolombarda, a Milano. «Sì è vero, ci sono difficoltà nel credito. Caro Vincenzo (Boccia, presidente di Confindustria, ndr), mettiamo subito 900 milioni e una parte la mettiamo già nel 2016».
Obiettivo Ires un punto sotto la Spagna
Il premier ha confermato che tra le iniziative del Governo nella prossima legge di bilancio figura anche «la riduzione dell’Ires al 24%, un punto sotto la Spagna», dal 27,5%. Parlando alla platea degli imprenditori di Assolombarda, Renzi ha rivendicato l’operato del suo Governo, che «sta cambiando l’agenda dell’Italia» con quanto fatto su Irap, costo del lavoro, riforma del mercato del lavoro e Jobs Act.
Rovesciare l’approccio tradizionale
Agli industriali che chiedono 'fate presto', Renzi ha detto: «noi ci siamo, ma vogliamo rovesciare l’approccio tradizionale, che il Governo mette i soldi e voi fate il progetto che ha un percorso di valutazione con un iter estremamente lungo e alla fine, quando viene finanziato, la burocrazia ha già mangiato la parte innovativa. Lo Stato va avanti con i timbri, mentre fuori vanno avanti con i clic. Fuori da qui la leggerezza e la velocità fanno crescere gli altri Paesi piu di noi».
Combattiamo per l’agenzia farmaceutica europea a Milano
«Sono convinto che il nostro luogo è il futuro e combatteremo per l’Ema», l’European Medical Agency, l’Agenzia farmaceutica europea che ora a sede a Londra. «La scommessa è in campo, Expo può diventare un attrattore fondamentale, accanto ad altri luoghi di innovazione nel Paese. Milano per come è governata e percepita è un punto di riferimento assoluto per chi vuole giocare con la speranza del futuro e non con il rimpianto del passato». Renzi ha anche detto «di essere convinto che il nostro è il Paese più affascinante perché è un grande laboratorio».
Senza l’Italia l’Europa è meno ricca
«Senza l’Italia il dibattito europeo si è inaridito, ha pensato solo ai confini e ad algide regole burocratiche tutte finalizzate a difendere gli interessi di quei Paesi che stanno dominando l’Ue», ha sottolineato il presidente del Consiglio Matteo Renzi. «Non vado là per sbattere i pugni sul tavolo - ha aggiunto - ma perché senza la gentilezza, la cultura, la qualità dell'Italia l’Europa è meno ricca».
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