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Terremoto, ok al decreto: subito 300 milioni, in totale 4,5…

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Terremoto, ok al decreto: subito 300 milioni, in totale 4,5 miliardi per la ricostruzione

Risarcimento integrale per le case e gli edifici colpiti, prestito d’onore per il riavvio delle attività produttive, cassa integrazione in deroga per i lavoratori di imprese coinvolte nel sisma, rinvio di imposte e tasse per singoli e imprese in grado di documentare che l’impossibilità del pagamento è strettamente connessa al terremoto. Sono alcune delle misure previste nel decreto approvato stamattina dal Cdm che, in 53 articoli, fissa i capisaldi di tutti gli interventi necessari alla ricostruzione e al sostegno alla ripresa economica delle zone colpite dal terremoto. Per assicurare legalità e trasparenza in tutte le fasi della ricostruzione, sottolinea il comunicato di palazzo Chigi, il decreto prevede, oltre alla supervisione dell’Anac, una centrale unica di committenza, un albo delle imprese e uno dei professionisti, oltre a garantire dati costantemente aggiornati.

De Vincenti: 4,5 mld in totale per ricostruzione
L’ammontare totale per la ricostruzione delle zone del centro Italia colpite dal terremoto del 24 agosto «è notevolmente più consistente» rispetto alla somma stanziata nel decreto legge varato oggi dal Consiglio dei ministri, pari a oltre 300 milioni. Lo ha assicurato in conferenza stampa a palazzo Chigi il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti. Ovvero, ha spiegato, la «somma totale sarà di circa 3,5 miliardi per la ricostruzione degli edifici privati e di circa 1 miliardo per quelli pubblici. Si tratta - ha aggiunto il sottosegretario - di risorse già previste nella Legge di Bilancio che approveremo sabato prossimo»

Risarcimenti anche per le seconde case
Verrà riconosciuto il 100% dei danni a «privati, imprese e abitazioni», comprese le «seconde case», «in realtà abitazioni di famiglia che rappresentano identità ed economia del territorio». Lo ha detto il commissario per la ricostruzione Vasco Errani in una conferenza stampa a Palazzo Chigi sottolineando che sono complessivamente 62 i comuni inseriti nel cratere. Per quanto riguarda i comuni limitrofi, la scelta del governo è stata quella di riconoscere comunque il 100% dei danni per quanto riguarda le prime case e le seconde case nei centri storici e nei borghi, mentre per le altre seconde case il contributo sarà del 50%.

Premier nelle aree colpite dal terremoto
«Approvato stamattina il decreto legge terremoto. Avevamo promesso: non vi lasceremo soli. E così faremo. Tutti insieme» ha scritto su twitter il premier Matteo Renzi, al termine del Cdm riunito stamattina a Palazzo Chigi. Il presidente del Consiglio ha visitato prima Arquata nelle Marche e poi Accumoli e Amatrice, i paesi maggiormente colpiti dal sisma. In totale, lo stanziamento per la prima fase degli interventi supera i 300 milioni di euro, mentre le misure complessivamente in campo per la ricostruzione valgono 4,5 miliardi di euro, di cui 3,5 miliardi per gli edifici privati e di circa 1 miliardo per gli edifici pubblici, risorse già previste nella Legge di bilancio che il governo varerà sabato prossimo. L'area del “cratere”, dove sarà concentrata la parte principale dei contributi interessa 62 Comuni.

Il pacchetto di aiuti per le imprese danneggiate
Consistente anche il pacchetto di misure previste dal decreto per la ricostruzione e il rilancio delle imprese danneggiate illustrate nel pomeriggio dal Commissario alla ricostruzione Vasco Errani nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi: oltre al prestito d’onore per il riavvio delle aziende, in arrivo anche stanziamenti a fondo perduto di 35mila euro per ogni impresa con danni certificati, strumenti di credito facilitati per tutte le tipologie di imprese danneggiate dal sisma, contributi in conto capitale e per interessi per i nuovi investimenti.

«Anni per ricostruire, metteremo quel che serve»
«Ci vorranno anni per ricostruire» le aree distrutte dal terremoto, «sarà una impresa difficile ma ci metteremo tutto quel che serve, come abbiamo promesso» ha detto il presidente del Consiglio a Casette d’Ete, nel Fermano, in visita allo stabilimento della Tod's. Renzi ha elogiato il patron Diego Della Valle per la decisione di aprire una fabbrica Tod’s ad Arquata (Ascoli Piceno) in una delle aree colpite dal sisma di agosto, parlando di esempio di chi «non si dimentica delle proprie radici e in un momento di difficoltà apre un’azienda». E ha quindi invitato «anche gli imprenditori del Lazio a fare altrettanto ad Amatrice e ad Accumoli».

«Ricostruire a regola d’arte e senza sprechi»
«Dobbiamo ricostruire a regola d’arte e senza sprechi. L'autorità anticorruzione e il Commissario straordinario vigileranno affinché questo avvenga» ha aggiunto il presidente del Consiglio al termine dell incontro con i sindaci dell'Ascolano al Centro di coordinamento regionale e Pescara del Tronto. «Volevamo illustrare il decreto sul terremoto per primo agli amministratori del territorio coinvolto dal sisma - ha aggiunto Renzi - per poi spiegarlo questo pomeriggio nei dettagli a Roma. La novità principale è che per tutte le seconde case di prevede il ristoro dei danni, in particolare per quelle dell'area di Arquata del Tronto. Solo così si potrà rilanciare la vita e l’economia della comunità locale».

Gli aiuti alle Pmi
Per le Pmi ci saranno aiuti fino a 30mila euro per la ripresa delle attività, a tasso zero da rimborsare in 10 anni, e fino a 600mila euro per nuove imprese, da rimborsare in otto anni, sempre a tasso zero. Mentre il termine per gli adempimenti tributari e contributivi sarà congelato fino alla fine dell’anno.

Su Amatrice i fari di Anac e Corte dei Conti
Sul tema legalità, anche sugli appalti di Amatrice e delle zone colpite dal sisma, come a Milano 2015, torneranno ad accendersi i fari dell'Anticorruzione. A disciplinare i controlli sarà un protocollo firmato dal presidente dell'Anac Raffalele Cantone, dal commissario per il terremoto Vasco Errani e da Invitalia. All’Agenzia per l'attrazione degli investimenti controllata dal ministero dell'Economia viene affidato il ruolo di centrale unica di appalto per gli interventi di ricostruzione. Mentre alla Corte dei Conti toccherà di compito di monitorare in via preventiva, sulla falsariga delle verifiche attribuire a Cantone, gli atti del commissario. Quanto alla “governance” il Commissario straordinario viene infatti affiancato dai Presidenti delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria come Vice Commissari e da quattro Uffici speciali per la ricostruzione (uno per ogni Regione).

White list antimafia obbligatoria per le imprese
Il decreto terremoto approvato stamattina in Consiglio dei ministri prevede anche l’obbligo di iscrizione a speciali white list antimafia per le imprese che vorranno concorrere agli appalti per la ricostruzione post-sisma. Le white list («Anagrafe antimafia degli esecutori») saranno obbligatorie ad ampio raggio: lavori pubblici e privati, ma anche gli eventuali subappalti andranno affidati a soggetti che compaiono negli elenchi. Inoltre, per accedere ai cantieri non basterà la richiesta di iscrizione, come è avvenuto per diverso tempo in molte prefetture italiane, ma servirà «l’avvenuta iscrizione», con valore di dodici mesi.
A sovrintendere sulle le verifiche sarà una Struttura di missione costituita presso il ministero dell’Interno.

Gare con almeno tre imprese per appalti privati
C’è di più. Non solo gli enti pubblici ma anche i privati che ottengono contributi per la ricostruzione saranno obbligati a fare le gare per assegnare gli appalti. Si tratta di procedure semplificate. Ma bisognerà comunque dimostrare di aver confrontato più preventivi prima di scegliere l’impresa. Il decreto stabilisce che alla «procedura concorrenziale» dovranno partecipare almeno tre costruttori tra quelli iscritti alle white list. L'esito della mini-gara va allegato alla domanda di contributo. I contratti privati, come quelli pubblici, dovranno poi contenere la clausola di tracciabilità finanziaria. In caso di inadempienze il contratto «è risolto di diritto».

Albo professionsti per gli incarichi di progettazione
Inoltre, per assicurare la massima trasparenza nel conferimento degli incarichi di progettazione e direzione dei lavori, è istituito un «elenco speciale dei professionisti abilitati». Con queste parole il decreto terremoto attiva l’elenco speciale al quale le partite Iva dovranno iscriversi per partecipare alla ricostruzione. Il commissario, con avviso pubblico, dovrà definire «i criteri generali ed i requisiti minimi per l'iscrizione nell'elenco», che sarà disponibile presso le prefetture e i Comuni interessati dalla ricostruzione. Per accedere alle liste, comunque, bisognerà presentare un Durc regolare.

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