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Pensione anticipata, le nuove regole e i costi

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Pensione anticipata, le nuove regole e i costi

Sette miliardi in tre anni per Ape e pensioni basse. Lo ha detto il premier Matteo Renzi nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri che ha dato il via libera alla legge di bilancio per il 2017. «Si era parlato di sei miliardi e invece sono sette», ha detto Renzi, «distribuiti in tre anni: 1,9 nel 2017, 2,5 nel 2018 e 2,6 nel 2019». Renzi ha sottolineato che alcune categorie di lavoratori «più deboli» potranno accedere all’Ape social, senza penalizzazioni. Chi vorrà andare in pensione volontariamente, ha sottolineato, potrà farlo «rinunciando a poco meno del 5%». Ecco nel dettaglio le misure.

Si è ristretta la platea dell’Ape social
Sul fronte dell’Ape social si è ristretta la platea, che interesserà solo i lavoratori con un reddito pensionistico sotto i 1.500 euro lordi al mese (tetto alzato all’ultima ora dai precedenti 1.350 euro), che siano disoccupati, disabili o familiari di disabili con almeno 30 anni di contributi. Contributi che salgono a 36 anni per soggetti diversi impegnati in attività gravose negli ultimi sei anni di contributi. Nella categoria rientrano operai dell’edilizia, scavatori, maestre e maestri delle scuole dell’infanzia, infermieri di sala operatoria, macchinisti, autisti di mezzi pesanti, personale viaggiante, addetti alle pulizie e facchini. Con l’Ape di mercato i lavoratori con 20 anni di contributi e un’età fra i 63 e i 65 anni potrà ottenere un anticipo di 3 anni e 7 mesi con prestito bancario assicurato da rimborsare in venti anni tramite pensione. Scatta, invece, l’Ape aziendale se il datore di lavoro contribuisce a sostenere i costi dell’Ape tramite una contribuzione all’Inps correlata alla retribuzione al momento dell’interruzione del contratto.

La Rendita integrativa temporanea anticipata
Arriverà anche una nuova forma di flessibilità nell'utilizzo delle prestazioni pensionistiche complementari rispetto alla maturazione dei requisiti della pensione di base. I lavoratori che a gennaio avranno maturato requisiti per accedere all’Ape, potranno scegliere, in alternativa o come forma di parziale di copertura finanziaria della stessa Ape, una Rendita integrativa temporanea anticipata ( detta Rita) beneficiando di una tassazione agevolata e che oscilla tra il 15 e il 9%.

Cancellazioni delle penalizzazioni per i precoci
Per aiutare l’uscita anticipata dei lavoratori con lunghe carriere o che hanno iniziato a lavorare prima della maggiore età e hanno almeno 12 mesi di contributi versati prima di aver compiuto 19 anni, vengono cancellate le penalizzazioni previste dalla riforma del 2011 nei casi di anticipo prima dei 62 anni. Per i precoci si consentirà poi un anticipo a 41 anni di contributi(contro i 42,10 previsti per tutti i lavoratori dipendenti). Lo stesso sconto vale per i precoci con carichi familiari (disabili) o che hanno esaurito l’ultimo ammortizzatori sociali.

Anticipo del pensionamento per i lavoratori che svolgono attività usuranti
Arrivano migliori condizioni di accesso al pensionamento per i lavoratori occupati in mansioni usuranti (Dlgs 67/2011). Previsto l’anticipo del pensionamento di 12 o 18 mesi anche rispetto all’attuale normativa agevolata. L’accesso al beneficio dal 2017 vale per chi ha svolto lavoro usurante sia per un periodo di tempo almeno pari a 7 anni negli ultimi 10 di attività lavorativa, senza il vincolo di impiego in attività usurante nell'anno di raggiungimento del requisito, sia per chi ha svolto attività usurante per il 50% dell'intera vita lavorativa.

Torna il cumulo dei contributi previdenziali
Torna la possibilità, cancellata nel 2010, di cumulare tutti i contributi previdenziali non coincidenti maturati in gestioni pensionistiche diverse, compresi i periodi di riscatto della laurea, ai fini sia delle pensioni di vecchiaia sia di quelle anticipate. La possibilità potrà essere esercitata senza oneri da tutti gli iscritti presso due o più forme di assicurazione obbligatoria dei lavoratori dipendenti, autonomi e degli iscritti alla gestione separata. L’assegno pensionistico sarà calcolato prorata con le regole di ciascuna gestione. Il cumulo si potrà fare anche se fosse stato già maturato un autonomo diritto alla pensione presso una singola gestione.

Aumentano le quattordicesime per i pensionati meno abbienti
Si amplia la platea dei soggetti che beneficiano della cosiddetta quattordicesima. L'assegno una tantum annuale sarà garantito anche ai circa 1,2 milioni di pensionati over 64 con un assegno fino a due volte il minimo (1.000 euro mensili). L’assegno salirà a 447 euro per i soggetti che hanno fino a 15 anni di contributi, di 546 euro per chi ha fino a 25 anni di contribuzione e di 655 euro per
coloro che hanno più di 25 anni di contributi

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