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Dal rilancio della produttività agli sgravi su Sud e giovani: cosa prevede il pacchetto lavoro in manovra

Dal rafforzamento della detassazione sui premi di produttività all'introduzione di una misura che incentiva le assunzioni dei giovani che hanno svolto un periodo di alternanza, un tirocinio curriculare (se studenti universitari) o sono entrati in azienda come apprendisti: le legge di Bilancio, approvata in prima lettura ieri dal Consiglio dei ministri, conferma un pacchetto lavoro mirato nel rilanciare competitività e innovazione; e proseguire con la strada della "limatura" del costo del lavoro, in attesa che nel 2018 il governo mantenga l'impegno di ridurre strutturalmente il cuneo sul lavoro stabile. Ma procediamo con ordine.

Produttività, raddoppiano i premi agevolati
Sul fronte della produttività, la manovra innalza il "bonus" incentivato con la cedolare secca al 10% che sale dagli attuali 2mila euro a 3mila euro; per crescere, poi, ancora di mille euro, fino cioè a 4mila euro, in caso di coinvolgimento paritetico dei dipendenti nell'organizzazione del lavoro (oggi questa soglia è ferma a 2.500 euro). Ad ampliarsi è anche la platea dei beneficiari, con la novità di ricomprendervi, non solo operai e impiegati, ma anche quadri e una fetta della dirigenza non apicale, con l'allargamento del limite di reddito per usufruire della tassazione agevolata, da 50mila euro, attualmente in vigore, a 80mila euro lordi annui. L'allargamento dei tetti fino a 4mila euro di somme detassate e fino a 80mila euro di reddito costerebbe il primo anno circa 200 milioni di euro, per poi salire, nel tempo, fino a 350-400 milioni, sempre aggiuntivi rispetto ai 589 milioni di euro già previsti dalla scorsa manovra per questa misura.

Decontribuzione per l'assunzione stabile di studenti
La seconda novità "lavoristica" della manovra è l'arrivo di un robusto sconto per le imprese che formano e assumono studenti: se l'impresa assume a tempo indeterminato, entro sei mesi dall'acquisizione del titolo, ragazzi che sono stati formati "on the job", vale a dire attraverso alternanza o tirocini curriculari, scatta una decontribuzione robusta. Si sta studiando la possibilità di estendere questo incentivo anche alle imprese che stabilizzano lo studente in precedenza assunto come apprendista (per non finire di cannibalizzare l'apprendistato di primo livello, che, come si sa, è rivolto alla stessa platea di giovani interessati dall'alternanza). In questo modo il governo ha deciso di finire a dicembre l'attuale decontribuzione al 40% e di puntare, per il 2017, su una misura mirata all'inserimento occupazionale dei ragazzi formati nel sistema duale, decollato con Jobs act e Buona scuola.

Sgravi mirati a Sud e giovani
Il quadro di incentivi all'occupazione si completa con l'operazione che farà scattare Anpal, la neonata Agenzia nazionale per le politiche attive, presieduta da Maurizio Del Conte, a inizio gennaio, mirata a rilanciare occupazione giovanile e nel Mezzogiorno, anche attraverso il potenziamento di Youth Guarantee. La prima leva dell'intervento, che affianca le misure previste in manovra, è uno sgravio fino a 8.060 euro per incentivare nel 2017 le assunzioni a tempo indeterminato al Sud; si scende a 4.030 euro in caso di lavoratori over50 (che già beneficiano di un incentivo ad hoc in base alla legge Fornero). Il secondo step, valido invece in tutt'Italia, è il rafforzamento del "Bonus occupazionale" di Garanzia giovani per spingere gli under29 in difficoltà verso un impiego stabile, anche attraverso il contratto d'apprendistato, riformato (e reso più semplice) dal Jobs act. Un maxi-piano da 730 milioni di euro, utilizzando fondi Ue, per dare "un'altra scossa" al mercato del lavoro "specie nei due segmenti ancora in affanno in tutte le statistiche nazionali e internazionali, Meridione e ragazzi. In particolare, per lo sgravio al Sud si metteranno a disposizione 530 milioni. I restanti 200 milioni saranno impegnati per il rilancio del bonus occupazione di Youth Guarantee.

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