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MotoGP, Australia: presentazione, circuito e albo d'oro

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MotoGP, Australia: presentazione, circuito e albo d'oro

  • –a cura di Datasport

Diciamo la verità, Marc Marquez è stato il migliore per tutto l’anno. Ha commesso un solo vero errore, a Le Mans, ma per tutto il resto della stagione ha corso con la classe del fenomeno ma con la saggezza del veterano, quello che sa benissimo dove può portarlo la sua moto e che sa benissimo quando è il caso di attaccare o quando invece è meglio correre in difesa. Marquez ha vinto semplicemente perché ha commesso meno errori dei suoi diretti rivali, Rossi e Lorenzo, che invece possiamo dire si sono fregati spesso con le loro mani, non riuscendo a sfruttare la maggior competitività della Yamaha, perché, ricordiamolo, spesso è stata la M1 la moto più veloce, e questo non fa altro che rendere ancor più speciale il titolo ottenuto da Marquez. Ora la sfida Yamaha-Honda continua con la lotta per il titolo Costruttori (nel Motomondiale un po’ meno pregiato che in F1), con la Honda avanti 316-288.
  Ci sarà però anche una sfida nella sfida, con i galletti Yamaha che duelleranno per un secondo posto in campionato che non fa gola tanto per le statistiche quanto per l’onore. Nel loro ultimo anno insieme, sia Rossi che Lorenzo vogliono chiudere davanti al compagno, ed il confronto sarà interessante perché questo 2016, per i due, è un po’ la resa dei conti: nelle sei stagioni complete in Yamaha, il confronto dice 3-3, con Valentino avanti nel 2008, 2009 e 2014, mentre il maiorchino ha chiuso con più punti nel 2010, 2013 e 2015. 
  Questo duello può interessare e non interessare, ma anche se i giochi per il titolo sono chiusi non è affatto detto che la classe regina non possa più regalare emozioni. Lo stesso Marquez, che ha dovuto gestirsi in qualche gara, nelle interviste post Gp di domenica ha fatto sapere che finalmente potrà correre “libero”, senza dover pensare ossessivamente a punti e classifica, e questo non può fare altro che bene ad uno spettacolo che non necessariamente sarà inferiore. Per di più, sulla bellissima pista di Phillip Island, già lo scorso anno andò in scena una corsa molto combattuta, con Marquez, Lorenzo, Iannone (che salterà anche questa prova, e verrà sostituito ancora da Barbera; la Honda invece, un po' a sorpresa, al posto di Pedrosa schiererà Nicky Hayden) e Rossi a giocarsi la vittoria fino all’ultimo giro. Speriamo che accada proprio così, sarebbe un bel modo di onorare il campionato.
  Il circuito 
Poche altre piste possono vantare il fascino di Phillip Island, circuito spettacolare situato in una ambientazione altrettanto bella. Il tracciato, caratterizzato dall’ondulazione dell’asfalto, ha tante curve veloci una dietro l’altra ed alte velocità di punta, ed è molto scorrevole ma anche “maligno” con i piloti, perché commettere errori tra i 4448 metri e le 12 curve della pista australiana è facile. Sorge sul ciglio di una scogliera, in una zona collinare: roba da far impazzire i fotografi.
  Albo d’oro
Il record di vittorie a Phillip Island è di 6 successi, condiviso da Valentino Rossi ed il vecchio beniamino di casa Casey Stoner. Terzo in questa graduatoria Wayne Gardner, a quota due affermazioni, mentre si conta un solo successo per Criville, Doohan, Okada, Biaggi, Melandri, Lorenzo e Marquez.