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Manovra, Renzi: lettera Ue? Vedremo, ma sostanza misure non …

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il premier a bruxelles

Manovra, Renzi: lettera Ue? Vedremo, ma sostanza misure non cambia

Consiglio Ue a Bruxelles, 20 ottobre 2016 (Ansa)
Consiglio Ue a Bruxelles, 20 ottobre 2016 (Ansa)

«Non abbiamo discusso di legge di bilancio, ma voglio chiarire che non abbiamo chiesto la flessibilità, perché la flessibilità viene concessa una sola volta: abbiamo chiesto ai sensi delle clausole eccezionali dei trattati per il terremoto e l’immigrazione. Ove ci fossero dei dubbi toccherebbe all'Unione Europea cosa dire che non convince. Ma la sostanza delle misure della legge di stabilità non
cambiano». Lo ha detto il premier Matteo Renzi a Bruxelles al termine del Consiglio Ue, aggiungendo che il «deficit 2017 è il più basso da 10 anni».

Se l’Ue «avrà osservazioni da fare ascolteremo» aveva già detto il premier in mattinata a Rtl 102.5 parlando delle possibili osservazioni Ue sulla legge di bilancio italiana. Di eventuali lettere in arrivo da Bruxelles «non abbiamo parlato - ha aggiunto - però il tema non cambia assolutamente niente. Potranno scrivere, come si fa sempre, una lettera per chiedere maggiori spiegazioni». E ha ribadito: «Se c'è procedura infrazione, deve essere fatta per i Paesi che non rispettano le decisioni sui migranti del Consiglio Ue».

«La manovra parla di questioni concrete»
«La sostanza della manovra non cambia» ha continuato il premier in collegamento telefonico da Bruxelles, spiegando che la legge di bilancio varata dal governo «dà due miliardi in più alla sanità, e questi non sono né di destra né di sinistra. La manovra parla di questioni concrete e questo non cambierà per niente». E «quante volte abbiamo parlato di Equitalia, non solo Equitalia, ma della filosofia che c'era dietro: ecco questo dal 2017 finalmente sparisce. Insomma la legge di bilancio c'è. Non si cambia», ha detto Renzi.

«Italia a testa alta, non accetto di dire sempre sì»
«Con la Germania abbiamo una relazione privilegiata, un pezzo dell'economia italiana dipende dalla Germania e viceversa. Su molte cose non siamo d'accordo ma è quello che accade tra amici. Ma l'Italia a testa alta è quello che serve all'Europa. Se l'avessimo fatto in passato sarebbe stato meglio. L'Italia non può venire qui a ratificare le decisioni». Lo ha detto Matteo Renzi nella conferenza stampa a Bruxelles. «L'atteggiamento di venire qui e dire sempre di sì
non lo potrò mai accettare».

«Migranti, passo avanti Ue su Africa»
Il premier ha affrontato anche la questione migranti, spiegando che «nel documento finale» del Consiglio europeo le parole sull'immigrazione «vanno bene. Ma il problema dell'Ue non sono mai le parole, sono i fatti perché a parole sono tutti bravini. Vediamo, c'è qualche passo in avanti». «Il punto che mi embra finalmente buono - ha aggiunto - è che tutti hanno capito che se vogliamo risolvere a monte il problema, occorre un diverso rapporto con l'Africa. C'è una disponibilità della Commissione a lavorare di più, Angela Merkel ha fatto un viaggio impegnativo in Africa».

«Posizione Obama su Ue espressa in conferenza stampa»
Il presidente del consiglio ha quindi spiegato che «la posizione di Obama» sull'Europa è quella espressa dal presidente Usa in conferenza stampa alla Casa Bianca, «con parole- ha detto Renzi - che nel mio piccolo condivido totalmente: ha detto che l'Europa deve investire più sulla crescita che sull'austerity e che rischia di fallire, di non ripartire dopo Brexit».

«Allucinante risoluzione Unesco su Israele»
Renzi ha poi contestato la risoluzione dell'Unesco sui luoghi santi del Medio Oriente che, secondo Israele, non riconosce i profondi legami storici e spirituali tra gli ebrei, il Monte del Tempio di Gerusalemme e il Muro del Pianto. «È una vicenda allucinante - ha detto Renzi -e ho chiesto al ministro degli Esteri Gentiloni di vederci subito al mio ritorno a Roma. È incomprensibile, inaccettabile e sbagliato. Non si può continuare con queste mozioni finalizzate ad attaccare Israele, se c'è da rompere su questo l'unità europea che si rompa».

Il tweet di Rtl 102.5

Unesco, telefonata tra Renzi e Netanyahu
E la posizione espressa oggi da Renzi sulla risoluzione dell'Unesco su Gerusalemme è stata al centro di una coversazione telefonica, come riferiscono fonti di palazzo Chigi, tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il premier israeliano Benjamin Netanyahu.

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