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Italia al lavoro in attesa degli All Blacks da record

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Italia al lavoro in attesa degli All Blacks da record

L'avversario di turno, a volte, s'illude, vedendo un punteggio sostanzialmente in equilibrio quando il secondo tempo è già cominciato. Poi gli All Blacks accelerano, magari grazie a una difesa superba che vanifica un'occasione da meta e a un repentino capovolgimento dell'azione. Arriva la segnatura “tagliagambe” e dopo quella ne arrivano molte altre.
Ed ecco un record storico per quello che riguarda le squadre che la federazione internazionale qualifica come appartenenti alla “tier 1”, quell'élite del rugby cui l'Italia resta attaccata, spesso come ultimo vagoncino. Sabato, nella tana di Auckland dove la Nuova Zelanda non perde una partita dal 1994, Kieran Read e i suoi compagni sono sembrati addirittura in difficoltà per un tempo abbondante. L'Australia - ultima squadra capace di batterli, ad agosto di un anno fa - giocava bene, con un buon livello di aggressività e un minore tasso di errori. Il punteggio della prima frazione (15-7 per i padroni di casa) era ingeneroso nei confronti dei Wallabies, che nella ripresa sono andati vicinissimi al pareggio. Poi, via alla sgasata, finale di 37-10 (e sette mete a una).

Questa magnifica serie vincente assume un significato ancora maggiore se si considera che ingloba una Coppa del Mondo vinta e un forte ricambio seguito al trionfo di Twickenham, giusto un anno fa. Hanno lasciato i capisaldi della squadra che si è aggiudicata il Mondiale - da Dan Carter a Ma'a Nonu, dal capitano-leggenda Richie Mc Caw a Conrad Smith - e loro hanno continuato a dominare, proponendo leader già affermati, come Read, e campioni fantastici ancora nella fase ascendente della carriera (un nome su tutti, quello del tallonatore Dane Coles, che sembra destinato addirittura a modificare l'interpretazione del ruolo.
Ovvio che i “tuttoneri” non abbiano voglia di fermarsi. Sulla loro strada, nel primo fine settimana di novembre, ci sarà l'Irlanda, da affrontare a Chicago, sede scelta per allargare il mercato rugbystico negli Usa. Il 12 novembre sarà la volta dell'Italia, che inaugurerà la sua serie di test match autunnali all'Olimpico di Roma con la più proibitiva delle sfide.

Azzurri alle prese con il primo raduno stagionale, che si concluderà mercoledì: il nuovo ct Conor O' Shea ringiovanisce i ranghi e si affida assai meno del solito a giocatori di formazione straniera, anche perché nel frattempo il filone argentino si è esaurito. L'Italia proseguirà i suoi confronti internazionali sabato 19 a Firenze contro il Sudafrica e una settimana dopo a Padova con Tonga. Nel frattempo le Coppe europee non si smentiscono e nei primi due turni ci hanno regalato delusioni in serie: in Champions le Zebre hanno perso 82-14 a Coventry dagli Wasps e 52-7 a Parma dagli irlandesi del Connacht, mentre in Challenge Cup il Benetton ha subìto un 10-41 a Treviso dal La Rochelle e un 37-8 in casa del Gloucester.


I convocati in azzurro
Piloni: Ceccarelli, Lovotti (Zebre), Cittadini (Bayonne), Ferrari (Benetton Treviso), Panico (Patarò Calvisano)
Tallonatori: Gega (Benetton Treviso), Ghiraldini (Stade Toulousain)
Seconde linee: Biagi, Furno, Geldenhuys (Zebre), Fuser (Benetton Treviso)
Terze linee: Favaro (Glasgow Warriors), Mbandà, Van Schalkwyk (Zebre), Minto, Steyn (Benetton Treviso), Parisse (Stade Francais)
Mediani di mischia: Bronzini, Gori (Benetton Treviso), Violi (Zebre)
Mediani di apertura: Allan (Benetton Treviso), Canna (Zebre)
Centri/ ali/estremi: Benvenuti, Esposito, McLean (Benetton Treviso), Bisegni, Boni, Padovani (Zebre), Campagnaro (Exeter Chiefs), L. Sarto (Glasgow Warriors)

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