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Seconda notte per gli sfollati, cento le scosse

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sisma nel centro italia

Seconda notte per gli sfollati, cento le scosse

È stata segnata dal susseguirsi di un centinaio di scosse, la più forte di magnitudo 3.5 alle 4:13, vicino Ussita, la seconda notte da sfollati per i circa 4mila terremotati della provincia di Macerata, sistemati in strutture provvisorie, palazzetti dello sport e qualche tenda. Alcuni gruppi sono già stati trasferiti negli alberghi della costa, come gli sfollati di Visso. Saranno seguiti oggi da altri terremotati. Non si può affrontare l'inverno nelle tende, ha ripetuto ieri anche il premier Renzi in visita a Camerino, uno dei centri più colpiti. Il problema però è che in tutta l'area del sisma ci sono tantissimi edifici inagibili, e non sarà facile trovare una sistemazione adeguata e di lunga durata per così tante persone. Chiuse fino al 31 ottobre numerose scuole, per verifiche e sopralluoghi.

A Visso numero significativo di sfollati in albergo
«Ieri sera abbiamo raccolto un numero significativo di adesioni, circa 150, per la sistemazione in albergo e considerato che la decisione è stata presa nel tardo pomeriggio e molti non erano preparati per partire, è stato un buon risultato». Il sindaco di Visso, Giuliano Pazzaglini, fa il punto dopo la seconda notte nelle zone colpite dal sisma dopo le nuove forti scosse di mercoledì sera tra Marche e Umbria. «Questa notte è stata una sperimentazione, abbiamo offerto ai cittadini la possibilità di andare in albergo e verificherò se la ricettività è stata adeguata o se dobbiamo migliorare qualcosa», continua il sindaco ricordando che agli sfollati era stata data la possibilità di decidere se passare la notte in albergo, nei dormitori allestiti o usufruire del contributo di autonoma sistemazione. «Molti decideranno oggi, sarà una giornata decisiva».

Delrio: 4,5 mld non bastano. Aumentermo risorse
Intanto il governo è pronto ad aumentare le risorse destinate alle aeree colpite dal terremoto ben oltre i 4,5 miliardi inseriti in manovra. «Appena ci saranno delle stime precise sui danni, decideremo gli interventi. Non ci tireremo indietro. Di certo non lasceremo sole le famiglie così duramente colpite e, gradualmente, metteremo in sicurezza tutto il territorio nazionale» spiega il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio in un'intervista al Messaggero. «Dopo il Consiglio dei ministri, che ha stanziato 40 milioni per l'emergenza, ora modificheremo il decreto per Amatrice, allargando la zona ai paesi colpiti. E spero, come ha detto il premier Renzi, che il Parlamento approvi immediatamente il provvedimento». Bisogna dare un «segnale forte» a giudizio del ministro. «I danni sono ingentissimi in questi piccoli borghi, specialmente al patrimonio artistico, ai centri storici, tante chiese sono andate distrutte, tante opere d'arte sono a rischio».

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Cinquemila sfollati, «situazione drammatica»
La situazione «è drammatica, abbiamo migliaia di sfollati, circa 5mila, crolli ovunque e strade bloccate. Un danneggiamento molto diffuso, che va a pesare su
quello già provocato con il sisma del 24 agosto. Ma nonostante questo, rispetto all'evento avvenuto due mesi fa, possiamo parlare di bilancio positivo perché non c' stata neanche una vittima. Non ci sono state macerie sotto cui scavare». Ricostruendo l’accaduto, il capodipartimento dei Vigili del fuoco Bruno Frattasi spiega che «la prima scossa delle 19,10 ha fatto scendere in strada i
cittadini e questo, probabilmente, li ha salvati». Inoltre gli edifici «sono stati danneggiati ma sono rimasti in piedi e questo ha consentito agli abitanti di poter andare via senza subire conseguenze gravi», nonostante «sono decine i paesi
colpiti, circa venti».

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