«L'impegno del Governo è di non fare andare via nessuno dai luoghi di origine e dalla loro comunita', e dare immediatamente una risposta abitativa a tutti, visto che si avvicina l'inverno». Lo assicura il ministro dell’Interno Angelino Alfano parlando a Palermo con i giornalisti , mentre la terra continua a tremare. Una scossa molto forte di terremoto, di magnitudo 4.2 a una profondità di 11 chilometri, è stata registrata in provincia di Perugia, con epicentro vicino a Norcia, alle 18,24. Tra gli sfollati di Visso, che erano all'interno del centro di coordinamento dei soccorsi, ci sono state scene di panico.Nella notte si erano registrate altre scosse tra le Marche e l'Umbria. La piu' forte, di magnitudo 3.5, era stata registrata nella provincia di Perugia all'1:18:10. Preci il comune piu' vicino all'epicentro.
Si prosegue alla conta dei danni e all’aggiornamento del numero delle persone assistite: oltre quota 4mila sono state accolte nelle strutture ricettive di Porto Sant'Elpidio e Civitanova Marche (fra palasport, hotel e un treno). Mentre la Commissione Grandi rischi avverte: sono probabili nuovi terremoti: «i fenomeni sismici che tra agosto e ottobre hanno devastato il centro Italia non solo non ha esaurito la sua spinta, ma potrebbe propagarsi con la stessa intensita' anche nelle zone limitrofe, perche' inserito in un evento che in passato ha gia' manifestato la sua violenza nell'intera area». La Commissione infatti è tornata a riunirsi d'intesa con il dipartimento della Protezione Civile dopo le forti scosse del 26 ottobre registrate tra Umbria e Marche.
E proprio nelle Marche «la situazione ogni ora che passa è sempre più grave» denuncia l’assessore regionale alla protezione civile. « Una parte della provincia di Macerata che il sisma del 24 agosto aveva già provato, ora è in ginocchio, più di ogni altra volta» ha spiegato Angelo Sciapichetti, secondo cui la
priorità, adesso, e «la cosa più delicata», è convincere la popolazione a «lasciare momentaneamente il territorio, perché con il freddo non possiamo allestire tende, e per le casette ci vogliono i tempi tecnici».
«Il problema più grave, e la parte più difficile - ribadisce Sciapichetti -, è convincere gente fortemente attaccata al territorio a lasciarlo per andare in
albergo o in autonoma sistemazione. D'altra parte, chi resta in queste zone montane, ha una forte motivazione, che è difficile scardinare». Secondo l'assessore regionale, il timore della popolazione è «di non tornare più, invece dobbiamo rassicurarla, perché che ritornerà è fuori discussione, ma bisogna convincere le persone a fare questo passo, ad allontanarsi
momentaneamente».
Quindi, spiega, il lavoro da fare è quello di «formazione e informazione, rassicurare e dare speranza, aiutando i sindaci che sono in prima linea». L'altro problema del momento è quello delle frazioni: «questi piccoli Comuni hanno una miriade di frazioni, alcune sono completamente isolate. A Fiastra, per esempio, sono venute giù per intero. E' un miracolo che non ci siano state vittime. A mente fredda dovremo studiare questo sisma. A Pioraco, ad esempio, è crollata parte del tetto della cartiera: solo perché c'era stato il cambio di turno non erano presenti operai in quel momento, altrimenti sarebbe stato un disastro». Sciapichetti annota infine, parlando dei terremotati del Maceratese: «Siamo stupefatti della dignità di questa gente. Gente testarda, che non vuole andarsene, che magari preferisce dormire in auto piuttosto che andare in albergo, è vero, ma che ha una grandissima dignità».
Terremoto: Commissione Grandi rischi, probabili nuovi fenomeni
I fenomeni sismici che tra agosto e ottobre hanno devastato il centro Italia non solo non ha esaurito la sua spinta, ma potrebbe propagarsi con la stessa intensita' anche nelle zone limitrofe, perche' inserito in un evento che in passato ha gia' manifestato la sua violenza nell'intera area.
Lo rivela la Commissione Grandi Rischi, tornata a riunirsi d'intesa con il dipartimento della Protezione Civile dopo le forti scosse del 26 ottobre registrate tra Umbria e Marche.
Nella sua analisi dei fenomeni sismici di agosto, la Commissione aveva identificato “tre aree contigue alla faglia responsabile della sismicita' di agosto - si legge nel resoconto della riunione - che non avevano registrato terremoti recenti di grandi dimensioni e con ilpotenziale di produrre terremoti di elevata magnitudo (M6-7). La sismicita' del 26 ottobre ha attivato uno dei segmentiindividuati dalla Commissione, a nord dell'evento di agosto, mentre gli altri due segmenti non si sono mossi. In considerazione della contiguita' con la sismicita' in corso, questi due segmenti rappresentano possibili sorgenti di futuri terremoti nella regione gia' colpita dagli eventi degli ultimi anni. Non si puo' inoltre escludere la prosecuzione della sismicita' a Nord del sistema del Vettore-Bove. Ad oggi non ci sono evidenze che la sequenza in corso sia in esaurimento”.
La Commissione raccomanda dunque agli amministratori dei territori interessati di mettere in atto tutte le iniziative possibili per accelerare le verifiche di vulnerabilita' sismica e gli interventi di messa in sicurezza.
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