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Gli sfollati: dateci le tende. Renzi: no a tendopoli in montagna

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cdm iniziato alle 17.30

Gli sfollati: dateci le tende. Renzi: no a tendopoli in montagna

«Adesso la priorità è restituire un briciolo di tranquillità alle popolazioni. E farlo è un'impresa difficilissima». Lo dice il premier Matteo Renzi nella enews, annunciando che di ricostruzione e messa in sicurezza dopo la nuova scossa di terremoto che domenica ha colpito il Centro Italia si parlerà oggi nel Consiglio dei ministri d’emergenza iniziato alle 17.30. E agli sfollati che chiedono di restare vicini alle proprie case a tutti i costi, Renzi risponde: «Non avremo tende in montagna». Intanto, da Bruxelles arrivano rassicurazioni sul sostegno europeo al nostro Paese, ma a patto - fanno sapere da Berlino - che l'Italia «non violi regole sul debito».

Gli alberghi ci sono per tutti
«Non possiamo avere le tende per qualche mese in montagna, sotto la neve, gli alberghi ci sono, per tutti - scrive Renzi - ma molti dei nostri connazionali non vogliono lasciare quelle terre nemmeno per qualche settimana. Dunque dovremo gestire al meglio questa prima fase, l'emergenza». Il premier è consapevole della delicatezza della situazione: a Norcia la protesta degli sfollati, che chiedono di «riavere le tende», è sfociata in una contestazione contro il sindaco della città umbra, Nicola Alemanno. Al consiglio dei ministri convocato per oggi pomeriggio «saranno presenti anche i 4 Presidenti di Regione, il commissario Errani e il capo della Protezione Civile Curcio» dice Renzi.

Sapremo ricostruire senza sprechi e ladri
Dopo la gestione dell'emergenza, si deve pensare alla "ricostruzione" delle zone colpite dal terremoto, che sarà «a regola d'arte - assicura Renzi nella enews- con il controllo dell'opinione pubblica e di tutti i cittadini. Non va sprecato nemmeno un centesimo e dobbiamo dimostrare chi siamo: persone che - a differenza di alcune vicende del passato - sanno fare opere pubbliche senza sprechi e senza ladri».

Il tweet inviato ieri da Renzi

Danni enormi, ricostruiremo tutti i borghi
«L'anima dell'Italia è inquieta- scrive ancora il premier - il terremoto più forte dai tempi dell'Irpinia, dal 1980, ha devastato il cuore della nostra Penisola. Non ci sono morti, stavolta. E questa notizia ci dà enorme sollievo. Ma i danni al patrimonio abitativo, economico, culturale e religioso sono impressionanti. Questi borghi sono l'identità italiana: dovremo ricostruirli tutti, presto e bene. Lo faremo perché noi - tutti noi - siamo l'Italia».

Le divisioni non contano, lavoriamo insieme
«Sono stato a Norcia qualche settimana fa, col Sindaco, col Vescovo, con la Presidente della Regione - scrive ancora Renzi - oggi si stringe il cuore pensando a quella piazza piena di macerie. Ma ricostruiremo. Ricostruiremo tutto, ricostruiremo tutti insieme. Ci sono dei momenti in cui le divisioni politiche contano zero e si lavora tutti nella stessa direzione».

Con Casa Italia non solo emergenza, ma anche prevenzione
«Infine - ricorda Renzi - il Piano Casa Italia. Un piano strategico per il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti. Non solo l'emergenza, non solo la ricostruzione: ma - finalmente - la prevenzione. Il lavoro è già partito ma richiederà anni, 'un paio di generazioni' come ci ha spiegato Renzo Piano illustrandone i concetti».
E sul fronte dei soccorsi, il premier sottolinea che «anche stavolta la reazione organizzativa è stata notevole», «Protezione civile, vigili del fuoco, amministratori locali, forze dell'ordine e forze armate, volontari: ancora una volta l'Italia si è mostrata capace di rispondere subito». E «a tutti coloro che ormai da settimane sono in prima linea sul fronte dell'emergenza - scrive Renzi - l'abbraccio grato mio e soprattutto di tutti gli italiani».

Berlino: ok a nuove spese, ma Italia non violi regole debito
Dopo le nuove scosse che hanno colpito l'Italia centrale, oggi il portavoce della
Commissione europea, Margaritis Schinas, ha ribadito che «l'Ue resta pienamente pronta ad aiutare la popolazione e le autorità italiane».
Una solidarietà alla quale aderisce anche il governo tedesco, che afferma però di essere contrario a una violazione delle regole Ue sul debito a seguito di nuove spese da parte del nostro Paese. «A nome del Governo tedesco voglio dire al Governo italiano e al popolo italiano che quando e dove sia necessario la Germania sarà al suo fianco», ha affermato il portavoce della cancelliera Angela Merkel, Steffen Seibert. Ma, rispondendo a una domanda su uno scorporo dei costi del terremoto dal computo del deficit italiano, ha precisato: «Il patto di stabilità ha molta flessibilità che può e deve essere utilizzata intelligentemente e su questo la posizione del governo federale non è cambiata».

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