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Sisma, Renzi: «Container entro Natale in attesa delle…

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Il cdm estende LO stato di emergenza

Sisma, Renzi: «Container entro Natale in attesa delle casette». In arrivo nuovo decreto

Veduta di Castelluccio di Norcia il giorno dopo la forte scossa di terremoto che ha colpito l'Italia centrale (ANSA)
Veduta di Castelluccio di Norcia il giorno dopo la forte scossa di terremoto che ha colpito l'Italia centrale (ANSA)

Riunione straordinaria - allargata ai governatori di Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo - per il Consiglio dei ministri, convocato a Roma per deliberare la seconda estensione degli effetti dello stato di emergenza già disposto dal Governo dopo il sisma del 24 agosto. Al termine, il premier ha annunciato l’approvazione «nelle prossime 72 ore» di un nuovo decreto legge legato al sisma del centro Italia con l’obiettivo di accelerarare le procedure di sostegno ai terremotati e mettere a disposizione nuovo personale della Pa, in particolare Forze dell’ordine a presidio dei centri colpiti dal sisma. Il Cdm ha poi approvato un’ordinanza per estendere i poteri per la gestione dell’emergenza del capo della Protezione civile. Previsto anche uno stanziamento ulteriore del fondo per le emergenze.

Renzi: «Contanier entro Natale in attesa delle casette»
In conferenza stampa Renzi ha ipotizzato la tempistica necessaria per i primi interventi di sistemazione degli sfollati. «Se riusciamo a portare magari dei container in tempo utile, probabilmente - ha spiegato il premier - possiamo evitare che vi siano i 6-7 mesi da trascorrere altrove in attesa delle casette di legno». L’idea è di «venire incontro ai cittadini e di conseguenza, non possiamo mettere le casette in pochi mesi perché hanno bisogno di opere di urbanizzazione non immediate. Ma possiamo immaginare di avere dei container nell'arco di qualche settimana, diciamo orientativamente entro Natale, tenendoci larghi, che possono permettere ai cittadini di rientrare sul territorio appena possibile».

Le 4 fasi del decreto terremoto n. 2
Il decreto legge terremoto n. 2, che il premier ha definito “ a perdere”, nel senso che potrebbe «confluire nell'altro decreto legge in corso di discussione in Parlamento», si articolerà «in quattro fasi». La prima fase - ha chiarito Renzi - sarà quella della immediata emergenza: «Nel giro di qualche settimana, chiederemo a maggior ragione di lasciare il territorio, di valutare bene la proposta di spostarsi» agli abitanti dei territori colpiti. La fase «intermedia», la seconda, «sarà quella dei container che è meno piacevole della casetta di legno. Verrà fatto «uno sforzo in più con container», invece delle tende che «sono un problema a dicembre per Norcia e gli altri Comuni», visto «lo stress straordinario dei cittadini». Per Renzi «dopo dicembre, per 5-6 mesi, presumibilmente tra la primavera e l'estate, le persone tornano nelle casette di legno». Infine, la quarta fase «quella della ricostruzione, che servirà a rimettere a posto le case a regola d'arte». Il capitolo relativo al personale ulteriore che verrà messo a disposizione dei comuni permetterà in particolare un incremento delle verifiche di agibilità degli edifici, che si preannunciano superiori a quelle che furono necessarie a l’Aquila (2009, 72mila) e in Emilia Romagna (2012, 49mila), anche perché nel Centro Italia «solo nella parte precedente all'ultima scossa erano già 79mila».

Errani: «Senza borghi l’Italia è un’altra cosa, li ricostruiremo»
«Dobbiamo assolutamente ricostruire una prospettiva per quei territori. Senza quei territori l'Italia sarebbe un'altra cosa». Per Vasco Errani, Commissario straordinario per la ricostruzione, intervenuto in conferenza stampa dopo il premier, la linea del governo è quanto mai chiara: «Ricostruire tutto». C’è poi da recuperare la «faglia emotiva» delle popolazioni locali, perché «non possiamo lasciare una parte del Paese con il rischio di spopolarsi. Faremo un lavoro di ricostruzione ma anche di rilancio dell’economia» dei luoghi colpiti dal sisma.

Renzi: nessun braccio di ferro in corso con Bruxelles
Parlando dei rapporti con Bruxelles, preoccupata per lo sforamento dei paletti di bilancio, il premier ha poi tenuto a precisare che «non è in corso alcun braccio di ferro», e che il Governo è determinato a mettere a disposizione «quello che serve in conseguenza del terremoto».

“L’Italia sta rispettando le regole europee che prevedono clausole eccezionali, legate a eventi eccezionali. La mia opinione è che un terremoto da 6.5 sia un evento eccezionale, ho questa idea che trovo difficile mettere in discussione”

Matteo Renzi 

L’Italia «sta rispettando le regole europee che prevedono clausole eccezionali, legate a eventi eccezionali. La mia opinione è che un terremoto da 6.5 sia un evento eccezionale, ho questa idea che trovo difficile mettere in discussione». I trattati europei, ha proseguito, «prevedono clausole eccezionali». Davanti a fatti come il sisma e l’emergenza immigrazione «credo che si faccia fatica a dire che l'Italia non stia vivendo un periodo eccezionale. Se qualcuno fa fatica è l'Europa che ha dato regole che nessuno sta rispettando, a parte l'Italia, la Germania e pochi altri».

Renzi, container per sfollati prima di Natale

M5S contro: «I conti non tornano, mancano all’appello 2 mld»
A stretto giro, una nota dei parlamentari M5S ha censurato le rassicurazioni del premier circa l’entità delle risorse disponibili per la ricostruzione. «In attesa di conoscere il contenuto del nuovo decreto sul sisma annunciato da Renzi - si legge nella nota pentastellata - resta il fatto che al momento i conti non tornano: all'Europa per la ricostruzione post-terremoto il governo ha chiesto di realizzare uno sforamento da 3,4 miliardi mentre lo stanziamento del governo per il terremoto è fermo a circa 1,3 miliardi - di cui 600 milioni sono effettivi per la ricostruzione e 600 per il credito d'imposta e dunque diluiti nel corso dei prossimi anni - . Insomma mancano all'appello almeno due miliardi e al momento non è dato sapere dove siano questi soldi».

Integrato lo stato di emergenza del 24 agosto, stanziati 40 mln aggiuntivi
«Siamo in presenza di un evento veramente straordinario. Io vorrei che noi, sollevati e confortati come siamo dal fatto che non vi sono state vittime, non dimentichiamo che siamo in persenza di uno dei più gravi terremoti della storia dell'ultimo secolo», ha spiegato Renzi ai giornalisti.

Interessati all’inclusione nel “cratere” i comuni, prevalentemente di Marche e Umbria, colpiti dalla forte scossa di ieri mattina, che si aggiungono alle località del Maceratese colpite dal terremoto del 26 ottobre.In concreto, il Cdm ha deliberato una seconda integrazione della dichiarazione di stato d'emergenza adottata per il sisma del 24 agosto per tener conto degli effetti dell'ultima scossa.

Il Governo ha poi disposto uno stanziamento aggiuntivo di 40 milioni di euro, che si sommano alle risorse già stanziate per le stesse aree in occasione dei precedenti terremoti.

Vertice con i governatori delle Regioni colpite
La riunione del Cdm è stata preceduta da un vertice preparatorio tra i governatori delle quattro regioni interessate dal sisma di domenica mattina (Nicola Zingaretti, Lazio; Catia Marini, Umbria; Luca Ceriscioli, Marche; e Luciano D'Alfonso, Abruzzo) con il capo del Dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio, il commissario per la ricostruzione, Vasco Errani, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti. Tema del confronto, un aggiornamento sullo stato di emergenza nelle zone colpite e le misure necessarie per il sostegno dei terremotati.

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