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Terremoto, prima notte di freddo e scosse. Gli sfollati: restiamo…

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il terremoto in centro italia

Terremoto, prima notte di freddo e scosse. Gli sfollati: restiamo qui, dateci le tende

È stata una notte di freddo e scosse quella vissuta dalle popolazioni di Umbria, Marche e Lazio colpite dal nuovo terremoto, che hanno dormito in auto, nelle strutture di accoglienza allestite dalla Protezione civile o, per chi ha accettato di spostarsi, negli alberghi sul Trasimeno. Centinaia le nuove scosse registrate durante la notte: la più forte, di magnitudo 4.2, rilevata alle 2.27 in provincia di Perugia.
Al momento sono oltre 15mila gli sfollati assistiti dalla Protezione civile. Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha assicurato che «subito ci saranno case prefabbricate per chi fugge» dai luoghi colpiti dal sisma. E il commissario per la ricostruzione, Vasco Errani, avverte: «Tutti i test di agibilità sono da rifare». Intanto, oggi pomeriggio è atteso il consiglio dei ministri straordinario convocato dal premier Matteo Renzi, che deciderà i nuovi interventi per la ricostruzione.

Oltre 15mila persone assistite
Secondo i dati forniti dalla Protezione civile, oltre 500 persone al momento sono accolte in strutture alberghiere nell'area del Trasimeno e oltre 4mila negli alberghi sulla costa adriatica. A queste si aggiungono circa 3mila persone nella Regione Umbria e altre 7mila nelle Marche ospitate in strutture di prima accoglienza allestite a livello comunale.
I dati, avverte la Protezione civile, sono da considerarsi in continua evoluzione e aggiornamento. Rimangono, inoltre, tra gli assistiti a seguito del sisma del 24 agosto, oltre 1.100 cittadini ospitati in alberghi e strutture ricettive – prevalentemente a San Benedetto del Tronto –, presso le abitazioni del progetto "Case", nel comune dell'Aquila o nei Map localizzati in altri comuni dell'Abruzzo,ma anche nelle residenze sanitarie assistenziali nelle quattro regioni colpite dal sisma.

«Ridateci le tende, restiamo qui»
«Scrivetelo che devono darci le tende. I cittadini di Norcia sono abituati al freddo, non ci spaventa. Preferiamo avere una tenda e restare vicino alle nostre case». A parlare è il signor Adolfo, un abitante di Norcia in fila, come molti altri, per una colazione calda alla mensa della protezione civile. «Io ho perso due case, ma voglio restare qui - continua Adolfo - anche perchè le tende di adesso non sono 'teli' come quelle di una volta. Sono riscaldate, ci staremmo benissimo». La posizione di Adolfo è quella della maggior parte degli abitanti di Norcia, che sulle tendopoli hanno protestato contro il sindaco della città umbra, Nicola Alemanno.
La Regione assicura comunque che già nelle prossime ore saranno montate tensostrutture collettive dove la comunità potrà passare la notte. Uno strumento che si aggiunge al trasferimento negli alberghi del Trasimeno e al contributo per l'autonoma sistemazione.
Una situazione che la presidente della regione Umbria, Catiuscia Marini sta affrontando in un incontro a Cascia con il capo della protezione civile Fabrizio Curcio e il commissario governativo Vasco Errani. Vertice che si sposterà poi negli altri centri colpiti dal sisma.
Le strutture di accoglienza collettive sono già in arrivo e nelle prossime ore sarà deciso dove collocarle. Per affrontare il problema degli sfollati con anche questo strumento che si aggiunge al trasferimento negli alberghi del Trasimeno e al
contributo per l'autonoma sistemazione.

Un fermo immagine tratto da un video dell'Ingv nostra la propagazione delle onde sismiche, 30 ottobre 2016. ANSA

Alfano: subito case prefabbricate per chi fugge
«La cosa più importante ora è che gli sfollati raggiungano destinazioni più sicure dove sistemarsi in modo idoneo» ha detto il ministro Alfano in un'intervista al Messaggero, spiegando che «certamente, non è semplice affrontare questo tema, perchè presenta tante implicazioni delicate, anche psicologiche delle quali terremo conto e ci faremo carico in ogni modo possibile».
«Ci sono dispositivi di reazione del nostro sistema di soccorsi pronti per l'operatività in ogni parte del Paese e a maggior ragione per la Capitale - ha aggiunto - Roma ha risentito del sisma di ieri in maniera molto acuta. Ovviamente gli interventi si sono concentrati nella zona umbro-marchigiana e in quella reatina. E in confronto a quelle regioni non si può parlare di emergenza a Roma». Per la ricostruzione «metteremo a disposizione tutti i fondi necessari».

Gli aggiornamenti via Twitter dei Vigili del fuoco

Errani: test di agibilità da rifare
«Se dopo un terremoto ne arriva un altro e poi un altro di magnitudo 6.5, devi rifare tutti i controlli e le schede Aedes per l'agibilità dei fabbricati» ha detto il commissario per la ricostruzione Errani a Repubblica, sottolineando che «il lavoro fatto adesso va qualificato e rafforzato. Ma non è stato tutto sprecato, non partiamo da zero. Io non mi scoraggio, tra le gente c'è paura e preoccupazione e per questo bisogna esserci, parlare, per dare la spinta».

Ora, aggiunge, «si riparte da uno scenario profondamente diverso». Oggi «ci sarà il Consiglio dei ministri, il presidente del Consiglio ha già confermato che tutto ciò che sarà necessario verrà messo in campo. Prima di impostare nuovamente il lavoro per le verifiche di agibilità pensiamo alle persone: dobbiamo far comprendere che tutto è pensato per far rinascere le comunità quanto prima».

A Roma scuole chiuse e chiese inagibili
Nella Capitale oggi scuole chiuse per disposizione del sindaco Virginia Raggi, che ieri ha emesso un'ordinanza in via cautelare per permettere di svolgere i controlli sullo stato di agibilità e sicurezza delle strutture.
Inagibili anche due chiese del centro storico di Roma e uno ai Castelli romani, chiuse in via precauzionale dai vigili del fuoco in seguito al terremoto. In mattinata chiuso al traffico anche Ponte Mazzini, nel centro della città, per una crepa e una perdita d'acqua. Secondo quanto riferito dalla polizia municipale - intervenuta sul posto insieme con pompieri e personale Acea - «fino a nuovo ordine» il ponte è interdetto ad auto, pedoni e autobus per accertamenti tecnici.

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