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Sisma, nuova scossa di 4,8. Arriva l’esercito, prime…

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Sisma, nuova scossa di 4,8. Arriva l’esercito, prime tende a Norcia. Mercoledì la visita di Mattarella

A 48 ore dal sisma magnitudo 6.5 che domenica ha squassato l'Italia centrale, e all'indomani dal Consiglio dei ministri che ha deciso le direttive per gli interventi post terremoto, la terra continua a tremare. Poco prima delle 9 di questa mattina una nuova forte scossa di terremoto di magnitudo 4.8 è stata avvertita nelle Marche, in provincia di Macerata, e percepita anche in Umbria. I comuni più vicini all'epicentro, individuato dall’Ingv ad una profondità di 9,9 km, sono Acquacanina, Fiastra, Bolognola, Ussita, Fiordimonte, Visso, Pievebovigliana, e Pieve Torina. Per i soccorsi si muove l’esercito: nell’ultimo Cdm il Governo ha infatti deciso di inviare immediatamente nelle zone terremotate un primo plotone di 80 uomini ai quali si aggiungeranno 150 volontari della Protezione civile ripartiti nel numero di due per frazione.
Intanto, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, domani anticiperà il rientro da Israele per recarsi nelle zone del terremoto.

Protezione civile: 22mila gli assistiti
Secondo i dati aggiornati, dopo il sisma sono oltre 22mila le persone assistite dalla Protezione civile, di cui 15.400 nell'ambito del proprio comune. Di queste, quasi 14mila in palazzetti, centri polivalenti e strutture allestite ad hoc, oltre 1.400 invece in strutture alberghiere o agriturismi sul territorio. Circa 6.700 persone, poi, sono accolte presso le strutture alberghiere (6mila lungo la costa adriatica, poco meno di 700 in Umbria). Infine, circa 200 persone fra Lazio, Marche e Umbria sono assistite in tenda.

Renzi: giovedì o venerdì il decreto
«Tra giovedì e venerdì ci sarà il decreto legge» per la ricostruzione e «tutti insieme cercheremo di trovare delle soluzioni, coinvolgendo i sindaci». Lo ha detto oggi il premier Matteo Renzi in visita privata a Preci, uno dei comuni in provincia di Perugia colpiti dal sisma. Renzi è arrivato nel comune umbro con la moglie Agnese per partecipare a una messa per la festività di Ognissanti celebrata all'aperto dal vescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo. Presenti anche il presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e il sindaco Pietro Emili. Renzi ha percorso un tratto a piedi per raggiungere il luogo della celebrazione. Durante il tragitto ha salutato e scambiato qualche parola con alcuni sfollati del posto. «Ricostruiremo tutto in tempi veloci», ha ribadito il premier, assicurando che non ci sarà «nessuna deportazione, abbiamo messo a disposizione gli alberghi» e poi «l'obiettivo è studiare dei moduli» per permettere alle persone di restare vicino alle loro case.

Il premier: sostegno a redditi agricoltori e marchi
Nel corso della visita a Preci Renzi ha rassicurato anche gli agricoltori duramente colpiti dal sisma, spiegando che il governo sta lavorando a «una misura di sostegno al reddito in questa fase e alla creazione di strutture ad hoc» in modo che i coltivatori « possano non allontanarsi dalla loro terra» e alla «valorizzazione dei marchi e dei prodotti tipici». Il presidente del Consiglio ha
aggiunto che alla misura di sostegno al reddito sta lavorando il ministro dell'Agricoltura, Maurizio Martina.

Matteo Renzi in visita a Preci ©LaPresse/Palazzo Chigi/Tiberio Barchielli

Errani: entro 15 giorni verifiche sulle scuole
«Entro 15 giorni dovremo completare una verifica su tutte le scuole» ha detto il commissario per la ricostruzione, Vasco Errani, a margine di una riunione oggi a Macerata con il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, il presidente della regione Ceriscioli e 40 sindaci . «Nei casi più semplici - ha continuato Errani - i sindaci potranno disporre lavori urgenti, se i danni sono maggiori verranno individuate soluzione provvisorie in accordo con l'Ufficio scolastico regionale». «I Comuni - ha aggiunto - devono operare per aree, individuando soluzione omogenee».

Accumoli: il sindaco ordina evacuazione totale
Il sindaco di Accumoli, Stefano Petrucci, ha disposto l'evacuazione totale del piccolo centro del reatino devastato dai tre terremoti che si sono succeduti dal 24 agosto. «È chiaro che anche le case di classe 'A' non sono più sicure a questo punto, devo garantire la sicurezza dei miei concittadini» ha detto il primo cittadino. Al momento sono una ottantina le persone che ancora vivono in paese, che «ora - precisa il sindaco - dovranno lasciare le case e scegliere se farsi ospitare negli alberghi messi a disposizione sulla costa o trovarsi un'autonoma sistemazione».

A Norcia già montate le prime tende
Nonostante le scosse, entra oggi nel vivo, con modalità diverse, la “fase uno” per la gestione dell'emergenza sul territorio annunciata ieri dal premier Renzi. Così, la linea guida del governo, che ricalca il percorso già adottato in Irpinia dopo il terremoto del 1980 passa ,«nell'immediata emergenza», dal chiedere agli sfollati «di spostarsi per qualche settimana» in strutture alberghiere in località sicure soprattutto sulla costa marchigiana. Con qualche eccezione, frutto della resistenza al trasferimento temporaneo degli abitanti. A Norcia, per esempio, gli sfollati decisi a rimanere in zona hanno già ricevuto i materiali per una prima sistemazione provvisoria vicino alle case distrutte: entro oggi gli abitanti rimasti nella cittadina avranno a disposizione dodici tende pneumatiche da 30-40 posti, due cucine e una grande tensostruttura con funzione di mensa come presidio di primo appoggio e assistenza.

L’annuncio di Renzi dopo il Cdm: container entro Natale, poi casette
Per tutti, sia gli attendati che gli ospiti degli hotel, la prospettiva «intermedia» delineata dal premier sarà «quella dei container», che verranno installati in campi attrezzati nelle zone colpite dal sima prima di Natale. Soluzione certamente «meno piacevole delle casette di legno», ma che consente «di riportare lì la gente». Poi, entro la primavera e l'estate del 2017, sempre secondo il piano annunciato dal Renzi, «ci sarà la costruzione delle case di legno», e infine «la fase della ricostruzione vera e propria» del patrimonio edilizio ed artistico.

Sindaci in prima linea per l’emergenza
A fare il quadro degli interventi in corso sono soprattutto le parole dei sindaci dei moltissimi comuni colpiti dal sisma. Come Mauro Falcucci, primo cittadino di Castelsantangelo sul Nera (Macerata), che dopo l’ultima scossa di stamani («l'abbiamo sentita fortissima, qui continua a crollare tutto, il paese è raso al suolo, è un vero dramma») annuncia per dopodomani la riapertura dello stabilimento dell'Acqua Nerea: «È l'unica buona notizia, ci dà un segno di speranza». Gli sfollati di di Castelsantangelo sul Nera sono poco meno di 200 e si trovano ospiti in alberghi e camping tra Civitanova e Porto Sant'Elpidio. «Gli unici rimasti in paese sono 5 allevatori che hanno i bovini e devono accudirli. Speriamo che i moduli abitativi arrivino il prima possibile», conclude il sindaco. A Pievebovigliana i lavori per ospitare i container inizieranno già domani, e il sindaco Sandro Luciani spiega che «qualcosa si sta muovendo. Oggi montiamo una grande tensostruttura per la mensa, il ricovero, mentre siamo già all'opera con due ditte per mettere mano al terreno. I lavori di urbanizzazione potrebbero essere utili anche per le casette, che sostituirebbero poi i container. Entro fine
settimana poi sarà operativo il progetto per ristrutturare la scuola, che strutturalmente sta bene. Già dalla prossima potremmo mettere mano al pronto intervento».

Decaro (Anci): sindaci tengano unite le comunità
A sostegno dei primi cittadini oggi si è fatta sentire anche la voce dell’Anci. «Questo è il momento dell'esodo, poi verrà il momento della ricostruzione. È importante che i sindaci tengano unita la comunità anche in un luogo diverso. La comunità è fatta di case, di scuola, di chiesa, ma è lo stare insieme delle persone che è l'anima della comunità e questo il terremoto non se lo porta via», ha spiegato il neo presidente dell'Associazione dei comuni italiani e sindaco di Bari Antonio Decaro, in visita a Porto Sant'Elpidio (Fermo) al centro di smistamento degli sfollati marchigiani.

Errani: non vogliamo deportare nessuno, le risorse ci saranno
Sugli interventi in atto per risolvere l’emergenza è tornato oggi anche il Commissario straordinario per la ricostruzione, Vasco Errani. «Noi non vogliamo deportare nessuno, ma stiamo lavorando per trovare soluzioni che ci consentano di tenere la popolazione in condizioni di vita accettabili sul terrirorio e stiamo lavorando comune per comune», ha spiegato intervenendo a “Radio Anch'io” (Radio 1 Rai). Quanto alle risorse «il governo ha preso un impegno che manterrà: si ricostruisce tutto e con i criteri del miglioramento sismico. Nella legge di bilancio c'e' uno stanziamento importante per la riscostruzione e il presidente del Consiglio ha detto: dove serviranno ulteriori risorse, queste ci saranno senza alcun problema».

Ancora sciame sismico nella notte
Mentre va a regime la macchina dei soccorsi e della ricostruzione, prosegue lo sciame sismico successivo alle scosse - la più importante alle 7.40 di domenica 30 ottobre - che la settimana passata hanno devastato l'area compresa tra Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo. La notte scorsa i movimenti della terra registrati dall'istituto nazionale di Geologia e Vulcanologia, culminati nella scossa di magnitudo 4.8 rilevata alle 8.56 di questa mattina sono state in prevalenza di magnitudo compresa tra due e tre, e solo alcune hanno superato questa soglia. Le scosse notturne hanno provocato nuovi crolli a Visso e Ussita, buttando giù case ed edifici che erano già stati pesantemente danneggiati dai movimenti tellurici dei giorni scorsi.

L’epicentro della scossa delle 8.56 del 1° novembre 2016

Sfollati, manca ancora il numero ufficiale
Si attende invece per le prossime ore il numero ufficiale degli sfollati dei numerosi centri abitati del reatino, dei monti Sibillini, della conca amatriciana e della Valnerina interessati dal sisma. Secondo una stima in via di aggiornamento sarebbero circa 25mila nelle Marche, quasi tutti concentrati (circa 21mila) nella provincia di Macerata. In Umbria invece gli sfollati sarebbero più di cinquemila (di cui 2.800 assistiti), in Abruzzo i senza casa sarebbero 3mila, mentre nel Lazio i soli assistiti circa 800.

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