Oltre quindicimila persone alle quali è stata data assistenza per la notte. il numero chiave, destinato purtroppo ad essere rivisto al rialzo, dell'aggiornamento che la Protezione civile ha appena fatto sull’andamento dell’emergenza del Centro Italia, dopo il sisma di ieri mattina. Si tratta del «terremoto più grave dopo l’Irpinia del 1980, che si porta dietro la complessità di scosse precedenti, devastanti in alcuni casi». Un quadro difficile che coinvolge «un territorio che si allarga sempre di più», colpito da un «danno estremamente diffuso e ampio», che va molto oltre l’epicentro delle diverse scosse. E che, sul fronte delle infrastrutture, sta portando forti problemi alla viabilità e fenomeni di dissesto idrogeologico, soprattutto nell’area del fiume Nera.
Il lavoro della Protezione civile
Il compito dei soccorritori, in questa fase, si è concentrato soprattutto sull’assistenza ai cittadini che hanno dovuto trascorrere la notte fuori casa, perché hanno perso la loro abitazione o perché aspettano le verifiche di agibilità prima di rientrare. Considerando che, come spiegano dalla Protezione civile, «le condizioni climatiche non consentono di ipotizzare la realizzazione sul territorio di aree di accoglienza».
“15mila è solo un piccolissimo numero rispetto a tutte le persone che sono dovute uscire di casa”
Luca Ceriscioli, residente della Regione Marche
I numeri di sfollati e assistiti
Le persone assistite dal Servizio nazionale di Protezione civile, in totale, sono oltre quindicimila. Un dato sul quale ci sono da fare alcune precisazioni, perché si riferisce ai cittadini che sono negli alberghi o nelle strutture di prima assistenza. A questi vanno sommati coloro che vivono in Comuni più isolati o che hanno trovato sistemazioni autonome o che, ancora, hanno dormito in auto. C'è, però, cautela da parte della Protezione civile sui numeri, perché «nelle prossime ore potranno crescere».
Anche se, per il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli «15mila è solo un piccolissimo numero rispetto a tutte le persone che sono dovute uscire di casa». Altre stime parlano di almeno 25mila persone. Mentre il numero di 100mila, ipotizzato ieri, sembrerebbe sovrastimato: è semplicemente un ragionamento teorico fatto sulla base dei residenti nelle aree coinvolte.
La mappa dell’assistenza
Tornando al bilancio dei cittadini assistiti, oltre cinquecento sono stati accolti in strutture alberghiere nell’area del Trasimeno e oltre quattromila sono negli alberghi sulla costa adriatica. Oltre a questo, c'è da considerare il lavoro che sta svolgendo la rete delle strutture di prima accoglienza, allestite a livello comunale: circa tremila persone sono state ospitate in questo modo nella Regione Umbria e altre settemila nella regione Marche.
Alla conta, poi, vanno sempre aggiunti gli assistiti a seguito del sisma del 24 agosto: sono oltre 1.100 cittadini ospitati in alberghi e strutture ricettive, prevalentemente a San Benedetto del Tronto, presso le abitazioni del progetto C.A.S.E. nel comune dell’Aquila o nei moduli abitativi provvisori localizzati in altri Comuni d'Abruzzo o, ancora, nelle residenze sanitarie assistenziali nelle quattro Regioni colpite dal sisma.
L’emergenza degli allevatori
Un fronte molto delicato di intervento riguarda gli allevatori. «Sono situazioni – spiegano dalla Protezione civile - che abbiamo imparato a conoscere nelle precedenti emergenze che, però, in questo caso si stanno riproponendo. Ci sono, rispetto alle altre volte, molte di più aziende, allevatori e animali che hanno bisogno di supporto e sostegno».
Le infrastrutture e il dissesto idrogeologico
Sul fronte delle infrastrutture e dei servizi va segnalato in positivo, per quanto riguarda i servizi essenziali (utenze e telefonia), che gran parte delle criticità evidenziate nelle prime ore di oggi sono rientrate. Mentre il tema negativo riguarda la viabilità. «In alcuni territori – spiegano dalla Protezione civile - è difficile arrivare con mezzi ordinari anche per il trasporto di una semplice tenda. La questione della viabilità è una delle cose che ci vede più impegnati in queste ore». Frequentissimi sono i fenomeni di caduta massi. C'è, infatti, un grande problema legato al dissesto idrogeologico. «In questo momento – dicono ancora dalla Protezione civile - è in atto il sopralluogo dei tecnici che si occupano di acqua e di frane per questa situazione che riguarda il fiume Nera all'altezza di Visso, al confine tra Marche e Umbria. Una frana di notevoli dimensioni ha interessato non solo la strada ma anche il corso d'acqua. E' una situazione che va monitorata in considerazione del fatto che abbiamo condizioni meteo favorevoli ma poi arriveranno le piogge».
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