Per Conor O'Shea arrivano i primi appuntamenti casalinghi da quando ha preso la guida della Nazionale italiana di rugby. L'allenatore arrivato sulla panchina degli Azzurri dalla scorsa primavera, dopo i test match di giugno 2016, con la partita Italia-Nuova Zelanda fa il suo esordio davanti al pubblico dello Stadio Olimpico di Roma. Gli appuntamenti che lo aspettano non sono dei più facili, dopo i campioni del mondo, infatti, il 19 novembre a Firenze arrivano gli Springboks, mentre il 26 novembre a Padova sarà la volta di Tonga. Nel giugno scorso, O'Shea, dopo aver perso la prima partita della sua gestione contro l'Argentina per 30a 24, ha vinto contro Stati Uniti (per 24 a 20) e Canada (per 20 a 18), due avversarie che si possono considerare facili per una squadra del Sei Nazioni ma che l'Italia è riuscita a sconfiggere solo di misura. Per quanto quei risultati non si possano considerare significativi, O'Shea era diventato da poco commissario tecnico e mancavano alcuni dei giocatori azzurri con più esperienza, non sono stati comunque del tutto positivi.
Alla luce di quegli incontri, appare difficile prevedere che Italia si vedrà in campo questo autunno. Inoltre, le avversarie, al di là diTonga, non sono abbordabili. La Nuova Zelanda è oggettivamente su un altro pianeta rispetto all'Italia e anche se il Sudafrica attraversa una fase più appannata, è pur sempre una delle formazioni più forti del mondo. I test match saranno comunque l'occasione per iniziare a vedere se il lavoro fatto fino a ora sta dando i suoi frutti.
“Lo staff tecnico ha lavorato a stretto contatto con le due franchigie, assistito a molti incontri e sedute di allenamento e sta iniziando ad avere una maggiore conoscenza delle squadre di Eccellenza, che hanno da poco iniziato il campionato”, hadichiarato Conor O'Shea, ricordando che “venti dei trenta convocati hanno partecipato al tour estivo e questo ci darà la solidità necessaria, ma ritroviamo anche alcuni grandi giocatori e dei volti nuovi che, insieme, daranno energia al gruppo. Ci aspettano tre grandi sfide a novembre: viviamo per momenti come questi”.
“È innegabile che vi sia molto da fare, in campo e fuori dal campo – ha aggiunto Mike Catt, assistente allenatore dell'Italia – e stiamo costruendo sulle basi che abbiamo posto durante il tour di giugno, grazie anche al rientro di alcuni tra i giocatori più esperti. Ognuno deve capire il proprio ruolo specifico in relazione alrugby che vogliamo giocare, dobbiamo crescere tutti insieme: allenatori, giocatori, Club”. Entrando nello specifico dei prossimi incontri, Catt ha sottolineato che “tutti i test match sono difficili, ovviamente a cominciare da quello con gli All Blacks. Negli ultimi trent'anni non sono molte le squadre ad averli battuti. E questo accade perché gli All Blacks sono l'unica squadra a giocare bene vincendo con continuità. L'unica. Perché tutti capiscono completamente cosa stanno facendo sul campo, e il motivo per cui lo fanno. E perché alle spalle hanno un intero sistema, tutto un Paese, che lavora con un unico obiettivo: far sì che la Nazionale di rugby sia, costantemente, la migliore al mondo”. Per quanto nel nostro Paese la situazione sia differente, secondo Catt, “l'Italia ha dei buoni giocatori di rugby: alcuni di altissimo livello internazionale, come ad esempio Parisse o Cittadini, altri giovani che stanno lavorando per diventarlo. Sta a noi dare loro tutti gli strumenti perché accada, ma sta a loro andare sul campo ed esprimersi, fare le scelte giuste. Ripeto, il nostro è uno sport semplice: le cose giuste, quando servono. Il nostro lavoro è mettere insieme nel modo migliore tutti i pezzi del puzzle”. Sarà importante capire, soprattutto in ottica Sei Nazioni, se questi pezzi il nuovo staff tecnico li sta mettendo nel posto giusto.
I CONVOCATI DELL'ITALIA:
Piloni
Pietro CECCARELLI (Zebre Rugby, 4 caps), Lorenzo CITTADINI (Aviron Bayonnais, 50 caps), Simone FERRARI (Benetton Treviso, esordiente), Andrea LOVOTTI (Zebre Rugby, 8 caps),
Sami PANICO (Patarò Calvisano, 3 caps)
Tallonatori
Ornel GEGA (Benetton Treviso, 5 caps), Leonardo GHIRALDINI (Stade Toulousain, 81 caps)
Seconde linee
George Fabio BIAGI (Zebre Rugby, 11 caps), Joshua FURNO (Zebre Rugby, 36 caps), Marco FUSER (Benetton Treviso, 13 caps), Quintin GELDENHUYS (Zebre Rugby, 66 caps)
Flanker/n.8
Simone FAVARO (Glasgow Warriors, 30 caps), Maxime MataMBANDA' (Zebre Rugby, 2 caps), Francesco MINTO (Benetton Treviso, 28 caps), Sergio PARISSE (Stade Francais, 119 caps), Andries VAN SCHALKWYK (Zebre Rugby, 5 caps), Alessandro ZANNI (Benetton Treviso, 99 caps)
Mediani di mischia
Giorgio BRONZINI (Benetton Treviso, esordiente), Edoardo GORI (Benetton Treviso, 53 caps), Marcello VIOLI (Zebre Rugby, 2 caps)
Mediani d'apertura
Tommaso ALLAN (Benetton Treviso, 24 caps), Carlo CANNA (Zebre Rugby, 12 caps)
Centri/Ali/Estremi
Tommaso BENVENUTI (Benetton Treviso, 34 caps), Giulio BISEGNI (Zebre Rugby, 2 caps), Tommaso BONI (Zebre Rugby, 1 cap), Angelo ESPOSITO (Benetton Treviso, 7 caps), Luke MCLEAN (Benetton Treviso, 81 caps), David ODIETE (Benetton Treviso, 7 caps), Edoardo PADOVANI (Zebre Rugby, 3 caps), Giovambattista VENDITTI (Zebre Rugby, 36 caps)
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