Lifestyle

Dossier Torna il grande rugby internazionale, Roma attende gli All Blacks

  • Abbonati
  • Accedi
Dossier | N. 35 articoliRugby internazionale / I match d’autunno

Torna il grande rugby internazionale, Roma attende gli All Blacks

L’Haka degli All Blacks davanti alla squadra italiana a Roma nel 2012 (Ansa)
L’Haka degli All Blacks davanti alla squadra italiana a Roma nel 2012 (Ansa)

A circa un anno dalla fine della Coppa del Mondo di rugby, che ha incoronato la Nuova Zelanda campione per la terza volta, le nazionali di emisfero Nord ed emisfero Sud tornano ad affrontarsi in Europa. La finestra internazionale di novembre – che per l'Italia si aprirà sabato prossimo all'Olimpico di Roma proprio contro i fortissimi All Blacks - offre l'occasione per vedere dove sono le squadre più forti del mondo, e quelle che le seguono più da vicino nel ranking mondiale, a che punto sono arrivate nel loro ciclo, che di solito è nuovo, perché per molte coincide con la fase post mondiale. La Coppa del Mondo, infatti, è l'occasione per i giocatori di chiudere la carriera, quantomeno quella internazionale, e ci sono squadre che cambiano gli allenatori e lo staff tecnico, come ha fatto l'Italia. Oppure, ci sono Nazionali che, dopo il mondiale e dopo i test di giugno, aspettano gli appuntamenti di novembre per trovare conferme o aggiustare il tiro.

La Nuova Zelanda con il tour di novembre cercherà di aprire una nuova striscia positiva, ripartendo da zero dopo il record di 18 vittorie consecutive per una squadra di prima fascia realizzato con la vittoria del Rugby Championship ottenuta con sei partite vinte su sei giocate contro Australia, Sudafrica e Argentina. Nella partita di sabato 5 novembre a Chicago contro l'Irlanda hanno subito una storica sconfitta. La squadra europea ha battuto i neozelandesi per 40 a 29, per la prima volta in 111 di scontri diretti, con un pareggio nel 1973 come unico caso in cui gli uomini in maglia nera non avevano vinto. Al di là della battuta d'arresto, gli All Blacks sono saldamente in testa al ranking e difficilmente vedranno insidiato il primato.

Nonostante i mondiali di Inghilterra 2015 abbiano segnato la fine della carriera in maglia nera di alcuni giocatori considerati fondamentali, primi tra tutti lo storico capitano Richie McCaw e il mediano di apertura Dan Carter, senza dimenticare Ma'a Nonu e Conrad Smith, i giovani che hanno preso il loro posto non hanno fatto calare il livello della squadra, come si poteva temere. Prova ne è stato il trionfo nel Championship con tanto di record eguagliato e poi superato di vittorie consecutive. Il nuovo capitano Kieran Read, che ha preso la fascia da McCaw, non sembra far rimpiangere il suo predecessore, un giocatore che ha detto addio al mondo ovale a soli 34 anni dopo aver collezionato 148 caps, di cui 110 da capitano, e 131 vittorie. E la Nazionale neozelandese, con il prologo del tour europeo, ha avuto tempo anche di regalare agli annali una chicca: per la prima volta dal 1961 due coppie di fratelli sono stati convocati per la stessa partita, si tratta dei fratelli Beauden e Scott Barrett e Julian e Ardie Savea.
Tornando al ranking mondiale, l'Inghilterra salita al secondo posto è la grande novità del 2016. Dopo essere stata eliminata nella fase ai gironi ai mondiali, per la Nazionale della rosa sembrava crisi nera. Non era mai successo che la Nazione ospite dei mondiali uscisse prima della fase a eliminazione diretta e, soprattutto, non era mai successo all'Inghilterra di uscire dalla competizione iridata così presto. L'arrivo sulla panchina di Eddie Jones, allenatore australiano che ai mondiali aveva guidato il Giappone autore della storica vittoria a tempo scaduto con il Sudafrica, ha dato però nuova vita alla Nazionale di uno dei movimenti rugbistici più ricchi del mondo. L'Inghilterra ha ingranato la marcia giusta, ha vinto il Sei Nazioni 2016 con il Grande Slam e ha strapazzato l'Australia nel tour di giugno, battendola in tutti e tre gli scontri diretti.

Questi test rappresentano un momento importante per capire se la squadra è ancora in crescita e può riservare sorprese positive. Gli impegni degli inglesi vanno in crescendo, passando da Fiji (19 novembre) e Argentina (26 novembre) prima di arrivare all'Australia (3 dicembre), nell'ultimo incontro della serie. Un po' il contrario del calendario italiano. La Nazionale di Conor O'Shea, che in questo Speciale sul rugby internazionale seguiremo passo dopo passo, affronterà il 12 novembre a Roma proprio i campioni del mondo della Nuova Zelanda e una settimana dopo a Firenze il Sudafrica, due delle squadre che non ha mai sconfitto nella sua storia. I Crédit Agricole Cariparma test match degli Azzurri si chiuderanno a Padova contro Tonga il 26 novembre: unica sfida che l'Italia deve vincere per forza.

© Riproduzione riservata