«Io sono un commediante, non sono un leader glielo giuro. Il leader è il Movimento, io posso fingere da buon commediante di essere un leader. Non ho nessuna ambizione di diventare presidente del consiglio, assolutamente». Lo ha detto Beppe Grillo in un'intervista rilasciata da Bruxelles a Euronews. Quanto al suo ruolo, il leader M5s si è definito un « pianificatore familiare», ma nel Movimento 5 Stelle decide «il Movimento», perché «quando ci sono cose da decidere nel programma si votano in rete».
Grillo: il Direttorio non c’è più
Il Direttorio? «Non c'è più il direttorio, decide il programma» ha dichiarato il leader del Movimento 5 Stelle, che ha ribadito il No al referendum costituzionale («È chiaro che la Costituzione va cambiata, ma questa gente nemmeno la deve guardare») e ha rilanciato sulla richiesta di elezioni subito («Noi chiederemo le elezioni in ogni caso perché questo Parlamento non è legittimato»), promettemdo una «selezione» della squadra di governo, con questo impegno: «Ci presenteremo con un premier e una squadra condivisi dalla rete».
«Pronti a sostenere Renzi se si scontra davvero con l’Ue»
Grillo non si fida di Matteo Renzi, ma dice di essere pronto a sostenerlo se sceglie davvero lo scontro con l’Unione europea. Nell’intervista a Euronews che andrà in onda lunedì sera, il leader del Movimento 5 stelle ha spiegato che a suo giudizio il presidente del Consiglio «è stato costretto» a battere i pugni sul tavolo con Bruxelles. E ha aggiunto: «Benissimo se vuol togliere il fiscal compact che era uno dei nostri cavalli di battaglia...».
«Parleremo con Papa. Deve affitto Musei Vaticani»
Dal leader M5s, (che ha difeso la sindaca Virginia Raggi, definita «un’eroina» che sta dando «molte soddisfazioni») è arrivata poi una nuova offensiva mediatica in difesa della giunta romana. E stavolta si punta davvero sul Vaticano. La posta in gioco è l’affitto per i Musei Vaticani che, dice il leader M5S, la Santa Sede dovrebbe versare al Comune di Roma quale «proprietario» della struttura. « Parleremo con Bergoglio - ha chiosato - perché credo che non lo sappia».
«Firme false? No copiate, è Oscar della stupidità»
Rispondendo infine a una domanda sul caso firme false a Palermo sul quale indaga la Procura, Grillo ha chiosato: «La firma falsa non è una firma falsa, è una firma copiata. È l’Oscar della stupidità. Noi se siamo disonesti non riusciamo neanche ad essere disonesti. Con quelle liste lì non è stato eletto nessuno».
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