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Terremoto, decreto fermato dal Quirinale

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Errani: nessuna zona franca

Terremoto, decreto fermato dal Quirinale

A quanto si apprende in ambienti del Quirinale il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto riguardante nuovi interventi urgenti in
favore delle popolazioni e dei territori interessati dalla forte scossa di terremoto che il 30 ottobre, alle 7,40 del mattino, ha fatto tremare il Centro-Italia con una scossa di magnitudo di 6,5. Lo sciame sismico che ha colpito il Centro Italia, aveva sottolineano il premier Matteo Renzi, «crea problemi di natura straordinaria» e «c’è ancora molto da fare».

Nessuna “zona franca” per tassazione
«Nessuna zona franca per la tassazione è ipotizzabile nelle aree colpite dal terremoto, e neppure in tutto il centro-nord del paese. Le imposte, con il decreto collegato sono solo sospese per i cittadini e le imprese residenti nei comuni interessati dal sisma, ma non altro», ha spiegato ieri il commissario per la ricostruzione, Vasco Errani, rispondendo alla domanda di una signora di Arquata del Tronto, nel corso di una assemblea di sfollati che si è svolta a San Benedetto del Tronto. Errani ha spiegato che ai cittadini dell’Aquila - ai quali era stato concesso un esclusione non temporanea - «hanno dovuto poi subire una procedura da parte della Commissione europea, con la beffa di dover anche pagare una sanzione per quanto dovuto all'Erario».

Tutti i numeri del terremoto

Via all’acquisto di container
Il provvedimento approvato nel corso del Consiglio dei ministri del 4 novembre sostiene interventi accelerati per affrontare le conseguenze delle nuove scosse di terremoto tra i 26 e il 30 ottobre. È affidato al Dipartimento della protezione civile l’acquisto di container. Il Dipartimento, sulla base delle indicazioni dei Comuni, individuerà le aree sulle quali installarli. Per gli edifici con danni lievi - che abbiano bisogno solo di interventi di immediata riparazione - si prevede che i soggetti interessati possano procedere al ripristino dell’agibilità degli stabili, previa presentazione di apposito progetto firmato da un professionista abilitato che documenti il nesso di causalità tra il sisma e lo stato della struttura, oltre alla stima del danno. Per la messa in sicurezza del patrimonio storico e artistico, poi, i Comuni della zona colpita hanno la facoltà di effettuare direttamente gli interventi indispensabili, dandone comunicazione al Ministero dei beni culturali. L’Anas si occuperà degli interventi urgenti per la messa in sicurezza e il ripristino della viabilità delle infrastrutture che rientrano nelle sue competenze e di quelle degli enti locali devastati dai ripetuti sismi.

Le misure per scuole e attività zootecniche
Il decreto prevede anche misure urgenti per consentire la prosecuzione delle attività didattiche: dalle modalità di composizione delle classi a quelle di assegnazione del personale docente. Per sostenere la continuità produttiva delle attività zootecniche messe in ginocchio, il decreto autorizza la spesa di poco meno di 11 milioni di euro per il sostegno ai settori del latte, della carne bovina e a quelli ovicaprino e suinicolo. Il decreto autorizza anche l’assunzione a tempo determinato di personale tecnico e amministrativo fino a un massimo di trecentocinquanta unità. Previsto anche il rafforzamento della struttura della Protezione civile e di quella del Commissario straordinario alla ricostruzione.

La sequenza delle scosse
La scossa del 30 ottobre 2016, con epicentro tra i comuni di Norcia e Preci, è stata la più forte in Italia dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980. Si è trattato di una serie di episodi sismici iniziati ad agosto con epicentro tra la valle del Tronto e i Monti Sibillini. La prima forte scossa è stata regsitrata il 24 agosto 2016 e ha avuto una magnitudo di 6,0, con epicentro lungo la Valle del Tronto, tra i comuni di Accumoli (Ri) e di Arquata del Tronto (Ap). Poi due potenti repliche il 26 ottobre 2016 con epicentro al confine umbro marchigiano, tra i comuni della Provincia di Macerata di Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera. E infine la punta del 6,5 del 30 ottobre.

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