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Dossier Renzi: non resto per galleggiare. Salvini polemico sulle presenze tv

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Dossier | N. 118 articoliReferendum costituzionale

Renzi: non resto per galleggiare. Salvini polemico sulle presenze tv

Matteo Renzi, ieri sera, da Fabio Fazio (LaPresse)
Matteo Renzi, ieri sera, da Fabio Fazio (LaPresse)

«Interpreto il 4 dicembre come una occasione in cui si fa chiarezza. Una semplificazione che non è solo il taglio delle poltrone. Per non parlarne ogni giorno se ne inventano una, come la lettera dagli italiani all'estero che avevano fatto anche Berlusconi e Bersani». Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi intervenendo all’assemblea nazionale sul Mezzogiorno a Napoli.

«Io non sono in grado di restare nella palude. Uno sta al potere finché può cambiare se dobbiamo lasciare le cose come stanno vengano altri che son bravi a galleggiare», ha affermato invece lo stesso premier Matteo Renzi a Che tempo
che fa
dove, come ricorda Fabio Fazio, legò le sue dimissioni all’esito del referendum. «Quindi si dimetterà?», gli viene chiesto. «E che facciamo, lo stesso errore?», scherza Renzi che poi afferma: «La politica non è l'unica cosa che conta nella vita».

«Che vergogna. Anche stasera Renzi a reti unificate a spese dei contribuenti. Ci aspettiamo da Fazio lo stesso spazio concesso stasera al premier sull’immigrazione, sul referendum e su tutto il resto. Diversamente saremo costretti ad autoinvitarci e ad occupare fisicamente lo studio. Ora basta». Così il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, sul programma condotto da Fabio Fazio su Raitre Che tempo che fa.

«In settimana faremo i primi mille giorni di governo e non è che ce ne saranno altri mille perché ogni tanto si vota, ma è già un record esserci arrivati. Ma se dovessi guardare dove eravamo e dove siamo, il compito del nostro governo è stato mettere a posto il passato. C’era la palude, ce lo ricordiamo o no? Il Parlamento non riusciva a eleggere il presidente della Repubblica, rischiavamo di perdere fondi europei e tutta la classe politica che sembrava impantanata e che avesse come unico obiettivo di rimandare la tornata elettorale. Questo era lo scenario. Ci siamo preoccupati - ha concluso - in questi due anni e mezzo di mettere a posto il passato».

Tensione fra polizia e manifestanti in piazza
In mattinata la polizia ha risposto con un idrante al lancio di uova, sanpietrini e arance da parte di un gruppo di manifestanti, in particolare esponenti dei centri sociali, nella zona di viale Kennedy, vicino alla Mostra d'Oltremare. Un altro gruppo si è mosso in via Terracina e un altro ancora nella zona del Palabarbuto. Tra alcuni di quelli scesi in piazza e la polizia c’è stato anche qualche altro momento di tensione con spintoni. Un gruppo di manifestanti, nel frattempo, era in precedenza riuscito ad arrivare davanti alla Mostra d’Oltremare. Tra le mani striscioni contro il referendum costituzionale «C’è chi dice No», uno contro Vincenzo De Luca, governatore della Campania, e il primo ministro con la scritta: «Renzi e De Luca, iatevenne (andatevene, ndr)». In piazza esponenti del movimento disoccupati e alcuni appartenenti al centro sociale Je so pazzo-ex Opg occupato.

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