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Boccia: le relazioni industriali fattore di competitività del Paese

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assise industriali di Padova-Vicenza-Treviso

Boccia: le relazioni industriali fattore di competitività del Paese

«Confindustria e sindacati stanno lavorando per il rinnovo dei modelli contrattuali con una prospettiva di confronto e di costruzione, con l'obiettivo di salvaguardare la competitività delle nostre imprese nell'interesse dei lavoratori». Vincenzo Boccia è sul palco del Pala Expo Venice per concludere la prima riunione delle Assise generali di Sistema Aperto, il coordinamento che è stato realizzato tra le Confindustrie di (in ordine alfabetico) Padova, Treviso e Vicenza. I tre presidenti, Massimo Finco, Maria Cristina Piovesana e Luciano Vescovi, avevano lanciato il tema aprendo la convention. Già il titolo è esplicativo: «Cambiare, imprese e lavoro al tempo della quarta rivoluzione industriale». Rinnovare le relazioni industriali, per premiare il merito e aumentare la produttività, allargando la contrattazione aziendale: in Veneto il secondo livello si potrebbe estendere ad almeno il 60% dei lavoratori, facendoli accedere ai benefici fiscali per la produttività. E' il messaggio lanciato da Finco, Piovesana e Vescovi, ripreso da Boccia, davanti ai circa 2mila imprenditori presenti.

Confindustria e sindacati insieme per costruire
«Abbiamo chiesto al governo di non occuparsi dei modelli contrattuali. Ci guarderemo negli occhi con i sindacati, il nostro ruolo è costruire, non fare emergere conflitti di cui non abbiamo bisogno». Il 7 dicembre è fissato un incontro con i sindacati su quel “patto” tra gli attori della fabbrica, come ha ribadito Boccia, «per costruire un'idea di paese, con la convinzione che la crescita sia la precondizione per combattere diseguaglianze e povertà». Il presidente di Confindustria ha ripercorso le tappe percorse fino ad ora nel rapporto con il sindacato e le intese raggiunte, tra cui l'accordo del 14 luglio per estendere la contrattazione di secondo livello anche alle imprese che non hanno il sindacato in azienda.

Il modello veneto
«È stato l'approfondimento del modello Treviso, ci abbiamo creduto. Un'espressione territoriale positiva - ha sottolineato Boccia - che è diventata politica nazionale. La riprova, quindi, che quando il Veneto fa sistema detta le linee di politica economica. L'idea chiara che abbiamo è quella di lavorare , noi di Confindustria, come squadra».

Bene ha fatto il governo, ha aggiunto Boccia, a recepire la richiesta di Confindustria di detassare i premi di produttività: «Confindustria non chiede scambi alla politica, ma una politica dei fattori per rendere il paese più competitivo».

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