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Dossier Referendum, Renzi: difendete la casta. Landini: riforma malfatta

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Dossier | N. 118 articoliReferendum costituzionale

Referendum, Renzi: difendete la casta. Landini: riforma malfatta

Matteo Renzi e Maurizio Landini durante la puntata della trasmissione televisiva “in 1/2 ora”. (Ansa)
Matteo Renzi e Maurizio Landini durante la puntata della trasmissione televisiva “in 1/2 ora”. (Ansa)

Un confronto durato un’ora. Un faccia a faccia duro ma garbato nei toni quello tra il premier Matteo Renzi e il segretario della Fiom Maurizio Landini ospiti di Lucia Annunziata nella trasmissione “In mezz’ora” su Rai 3. «Se vince il sì , si cambia anche sul lavoro» ha esordito Renzi rivendicando la riforma costituzionale sottoposta a referendum il prossimo 4 dicembre.

«Ho il sospetto - rincara la dose il presidente del Consiglio - che la riforma lei non l'abbia letta, Landini. Glielo dico con rispetto. In 70 anni si poteva fare tutto ma non si è fatto nulla. Bisogna cambiare le cose, non difendere la casta come fate voi» accusa il premier difendendo le ragioni del Si in una campagna elettorale senza sosta.
«Non è vero - la relica di Landini - noi siamo per il cambiamento ma questo è un cambiamento mal fatto. Si dice cambiamo il Senato, ma non si sa neppure come sarà eletto, si rimanda a una legge che dovrà ancora venire. La Cgil era per un Senato vero delle autonomie, questa cosa invece è un animale bicefalo. Io sono contro il doppio lavoro sempre e non capisco come si possa fare il sindaco o consigliere e il senatore» ha spiegato Landini, in uno scambio stretto di battute e di bordate.
Renzi non va per il leggero e attacca: «Capisco la solidarietà tra colleghi sindacalisti, ma difendere il Cnel è impensabile per chiunque», e aggiunge: «Mi aspettavo che un sindacalista della Fiom difendesse gli operai non i consiglieri regionali». «Sul Cnel non ho problemi - ha risposto pronto Landini - ma la Costituzione non può essere cambiata all'ingrosso, siete voi a far votare 40 articoli insieme». Poi il sindacalista ricorda le proposte presentate in Parlamento nel corso di audizioni e incontri: «Non siamo perché le cose rimangano come sono ora: i titoli sono giusti, il problema è lo svolgimento» ha concluso Landini.

Il clima complessivamente a due settimane dal voto si surriscalda. Con la manovra 2017 in arrivo alla Camera con il voto atteso tra domenica e lunedi.

«A 14 giorni dalla fine di una lunghissima campagna elettorale - ha ricordato il premier - si tratta di capire su che cosa si vota e che cosa cambia davvero. Ecco, sul mondo del lavoro si cambia per davvero. Se vince il sì le politiche attive sul lavoro diventano nazionali e non c'e' piu' diversita' tra le singole regioni».

Ciò detto, «sono d'accordo con Landini che il Sindacato metta a disposizione il proprio apporto- prosegue il presidente del Consiglio- infatti alcuni sindacati sono per il Sì». E a Lucia Annunziata che gli chiede se il fatto che Landini, come Susanna Camusso, non sia fra i volti rappresentati nel depliant diffuso dal Sì come esponenti del No per una questione di rispetto, Renzi risponde: «Rispetto? Non vorrei rovinargli la carriera».

Landini, nostro No non è contro Renzi
Il segretario Fiom ha poi chiarito: «Non accetto che chi è per il sì è per il cambiamento e chi è per il no non vorrebbe il cambiamento» ha sottolineato Landini nel faccia a faccia con il presidente del Consiglio. Che sulla necessità di cambiamento ha rilanciato: « Che bisognasse cambiare il bicameralismo paritario non l'ha detto Jp Morgan ma la Cgil» ha spiegato Renzi leggendo a Maurizio Landini un documento della Cgil di Susanna Camusso precedente alla riforma costituzionale su cui si vota al referendum.

Renzi, incomprensibile chi difende status quo
«È incomprensibile - ha poi aggiunto il premier - che si difenda uno status quo che non ha funzionato. Pensare di mantenere un sistema immobile, pagare i rimborsi ai consiglieri regionali e ai gruppi al Senato per parlare le case allo staff comunicazione del Movimento 5 Stelle, lo trovo incomprensibile».
«Vi stanno cercando di fregare, i senatori saranno eletti dai cittadini» aggiunge Renzi . « Il punto - rimarca - è che non prenderanno lo stipendio e i rimborsi. Nessun pericolo per la democrazia». Secondo il segretario dem se vince il No «non cambierà più niente, nessuno nella prossima legislatura ridurrà i parlamentari».

Landini: chi dice accozzaglia divide. Renzi: mi scuso se ho offeso qualcuno
Landini stigmatizza l’utilizzo del termine «accozzaglia» adottato da Renzi per riferirsi allo schieramento del no. «Il governo dovrebbe unire il Paese, non dovrebbe giocarsi la sua partita sulla Costituzione. Quando qualcuno che non la pensa come lei viene considerato accozzaglia, mi permetto di suggerirle che sta commettendo un errore. Quando ci fu il confronto nel Paese sulla legge truffa,
ricordo che nel 1953 la Cgil fece sciopero e ci furono dirigenti che vennero licenziati perché scioperavano, ma nessuno ha parlato di accozzaglia. Continuare a lacerare e dividere il Paese non è affrontare i problemi dei lavoratori» ha detto Landini.

«Mi scuso - ha replicato il premier - se parlando di accozzaglia ho offeso qualcuno. Ma non ho usato quel termine per definire chi non vota come me o non vota per me, volevo solo evidenziare come sia possibile costruire un'alternativa a questo governo con forze politiche diverse tra loro, che non la pensano allo stesso modo».

Renzi, farei monumento a viceministro Bellanova
«Il 4 dicembre non si vota sulle politiche del governo Renzi. Io farei un monumento al viceministro dello Sviluppo economico Teresa Bellanova perché noi in 1000 giorni abbiamo risolto 156 crisi aziendali. Questo grazie a lei» ha detto il premier replicando al segretario generale della Fiom. «Un iscritto alla Fiom - ha spiegato Renzi - sarà libero di pensare tutto il male possibile di me ma in questo referendum deve scegliere se votare sì o no alla prima occasione di semplificare il Paese e ridurre i costi. Trovo incomprensibile che la Fiom difenda gli stipendi dei consiglieri regionali».

Landini a Renzi,il tuo staisereno non funziona più
«Io non voterò contro Renzi, per me non è in discussione che il Governo cada o non cada. Se il Paese in maggioranza voterà No, bisogna chiedersi quali sono i cambiamenti che vogliono i cittadini» ha detto Maurizio Landini spiegando che che «per il 90% dei dirigenti della Fiom non sono iscritti a nessuna forza politica. I metalmeccanici - ha spiegato - è gente abituata a decidere ognuno con la propria testa, a discutere e poi a votare sul merito. E posso dire che dopo 1000 giorni di suo governo - ha aggiunto sarcastico - il suo staisereno non convince più nessuno».

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