«Il giorno in cui si va a votare lo decide il Presidente della Repubblica sulla base delle decisioni del Parlamento». Così risponde il premier Matteo Renzi a una domanda sull'ipotesi di un voto anticipato in caso di vittoria del No al referendum, in apertura del confronto di Porta a Porta su Rai Uno.
Se vince No? Decidiamo il 5 dicembre
«Sono 6 mesi che le domande sono tutte 'e se vince il no?'» ha continuato Renzi rispondendo a Bruno Vespa - mentre io preferirei parlare di qual è la domanda: volete o no il superamento di un sistema che non funziona, dare i giusti diritti, la risposta a cosa accade se vince il no la decidiamo il 5 dicembre». Al confronto televisivo sul voto referendario partecipano anche il ministro della salute Beatrice Lorenzin e Flavio Tosi di Fare Insieme, che si confronteranno con il presidente della regione Liguria Giovanni Toti, il segretario di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni e Angelo D'Attorre di Sinistra Italiana, in campo per il No.
Il 4 dicembre non si vota su mia simpatia o antipatia
«Il 4 dicembre si va a votare non per dire Matteo Renzi è simpatico o no, è ingrassato o no, ma se si vuole superare o no l'anomalia per cui l'Italia è l'unico Paese in cui la burocrazia arriva al livello del Parlamento facendo fare a Camera e Senato la stessa cosa». Lo ha detto Renzi rispondendo alla leader di Fdi Meloni, secondo la quale «questa riforma ricalca esattamente il renzismo: che tutto debba avvenire attraverso i giochi di palazzo, attraverso gli inciuci, mentre quello che decide la gente non ha nessun valore».
Basta accuse, tutti rispettino Carta
«La Costituzione va rispettata sempre sia da chi vuole cambiarla sia da chi vuole tenerla, l'art.138 dice che ci vuole un voto referendario sulla riforma. Alla sfida bisogna andare con leggerezza e con un sorriso. Ho detto ai miei: basta replicare alle accuse, rispondiamo nel merito». Così ha detto oggi pomeriggio il premier Renzi all'inaugurazione di Camplus a Roma.
Il 5 dicembre non arrivano cavallette
«C'è un clima di polemiche, di accuse, peccato - ha detto Renzi - ma è la democrazia. Cerchiamo di essere chiari: chi dice "peccato che così si divida l'Italia" allo stesso tempo dicono "è un paese dove non si vota mai"». «La vera sfida è di metodo: la costituzione prevede il referendum», ha detto il premier.
«Il 5 dicembre non arrivano le cavallette. Se vince il Sì ci sarà uno Stato più semplice - ha aggiunto Renzi - se vince il No rimarremo come adesso, con un sistema che per me non funziona». «Ho detto ai miei 'basta rispondere' e se ti dicono che sei una scrofa ferita, tu rispondi andando nel merito» ha poi aggiunto, riferendosi alla battuta fatta ieri da Beppe Grillo sul suo blog.
Ue: nel 2017 serve svolta, sono ottimista
«Nel 2017 l'Ue ha bisogno di una svolta - ha continuato il premier - e l'Italia ne ha bisogno sui temi dell'immigrazione perché cosi come stanno le cose noi non possiamo andare avanti: o l'Ue capisce che bisogna cambiare passo o saremo i primi a bloccare il meccanismo del salvadanaio. Ma io sono molto ottimista che l'Ue abbia consapevolezza di cambiare passo». Renzi ha ribadito la sua risposta al ministro delle Finanze tedesco «perché il surplus commerciale è primo capitolo che tedeschi non rispettano, potrebbero essere 90 mld in più di investimenti». E ha precisato che «non vogliamo ricattare nessuno, ma noi diamo 20 miliardi e ne prendiamo indietro 12» e che il fatto che l'Italia è pronta a mettere il veto al bilancio Ue se non verrà sostenuta nella gestione dei migranti «non è una questione di cattiveria ma di buon senso».
Incontro con Mattarella
Nel pomeriggio il premier Renzi è stato al Quirinale per un incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella durato circa mezz'ora. Al centro del colloquio il Consiglio supremo di Difesa di domani. Ma non si esclude che i due leader, con l'occasione, abbiano fatto una panoramica dei principali temi di attualità politica.
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