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Dossier | N. 118 articoliReferendum costituzionale

Referendum, comitati No pronti a ricorso su voto italiani all’estero. Renzi: «Vogliono rissa»

«Al referendum non si vota su di me» ha poi ribadito Renzi durante una iniziativa a Piombino sul referendum. E ha aggiunto: «La maggioranza silenziosa vota con buon senso, la politica la immagino a favore di qualcosa, non contro qualcuno». E ancora: «Mancano undici giorni alla fine della campagna elettorale. Io vi devo confessare che mi sto divertendo. Rischio di andar via? Sì, Io non sto aggrappato alla sedia».

Renzi: chi è contro il sistema voterà per il Sì
Il premier, impegnato oggi in cinque iniziative per il sì al referendum tra Toscana ed Emilia, in un'intervista al Quotidiano Nazionale, aveva spiegato: «Penso che il referendum si giocherà sul filo dei voti. E che Toscana e Emilia saranno decisive. Per questo passerò anche da Bologna e Firenze. Ma prima mi sembrava giusto salutare gli amici di Piombino, Livorno, Pisa, Reggio Emilia, Modena. Gente tosta, decisiva. La vittoria del Sì dipende dall'impegno e dall'affluenza di questi territori» . E ha spiegato: «Non riesco a immaginare una riforma più “rottamatrice” di questa», «cambia le cose, semplifica, riduce la burocrazia. Dunque è contro la Casta, contro il sistema vigente: non a caso la proponevamo dai tempi della Leopolda». La chiosa finale è: «chi è contro il sistema voterà per il Sì».

Comitato no: se voto estero rilevante, impugniamo
Il presidente del comitato del No, Alessandro Pace, durante l’incontro con i giornalisti alla stampa estera, ha spiegato invece che «se il voto all’estero fosse rilevante ai fini della vittoria del SI» al referendum costituzionale del 4 dicembre, «noi avremo la possibilità di effettuare reclamo all’ufficio centrale del referendum», perché il voto, secondo quanto stabilisce la nostra Carta, è «personale, libero e segreto», ma per il modo con cui si vota dall'estero «non è garantita la segretezza».

Renzi: noi con sorriso, loro vogliono rissa
Una ipotesi, quella del ricorso, respinta al mittente da Renzi. «Ieri c’è stata l’ennesima polemica di Grillo che ci ha detto che siamo dei serial killer, oggi quelli del No dicono che se perdono faranno ricorso. Noi non faremo ricorsi e controricorsi - ha detto il premier - faremo una battaglia con il sorriso e parliamo del merito. Loro hanno paura di parlare del merito perchè se si capisce che la domanda è sul rendere il Paese più semplice non ce n’è per nessuno. Il tentativo è di buttarla in rissa, la nostra reazione è calma e gesso, sorrisi e tranquillità, parliamo nel merito».

M5s: Renzi ha paura come una scrofa ferita
Contro il premier ci è andato giù pesante il M5s sul blog di Beppe Grillo. «Renzi ha una paura fottuta del voto del 4 dicembre - si legge -. Si comporta come una scrofa ferita che attacca chiunque veda. Ormai non argomenta, si dedica all’insulto gratuito e alla menzogna sistematica».

Firmato protocollo da 530 milioni con Bei e Cdp
Stamattina Renzi si era recato alla scuola Pablo Neruda di Roma per la firma di un protocollo d’intesa con la Bei (Banca europea per gli investimenti) e la Cassa depositi e prestiti per l’edilizia scolastica, con uno stanziamento di 530 milioni. Presenti il vicepresidente della Bei Dario Scannapieco e l’ad di Cdp Fabio Gallia. Si tratta di risorse che incrementano il Piano governativo per l’edilizia scolastica.

Ue, Renzi: soldi per edilizia scolastica fuori da Patto
«Rilancio con forza il messaggio a tutti i sindaci: tutto quel che va in edilizia scolastica sarà fuori dal patto di Stabilità. Se riusciamo a levare i fondi per l’edilizia scolastica dai vincoli diamo un segno di credibilità e fiducia nelle istituzioni» ha detto il presidente del Consiglio. «La Bei dà diversi soldini» per l'edilizia scolastica «ed è l'Europa che ci piace: non solo perché investe sulle scuole, ma perché investe sul futuro» ha spiegato il premier, che ha aggiunto: «Noi vogliamo che tutta l’Europa giochi in positivo la sfida dell’edilizia scolastica. Grazie a quella parte di Europa che investe nel futuro e diciamo ai sindaci: spendete i soldi nell’edilizia scolastica che saranno fuori dal patto, non giochiamo alla meno sull'edilizia scolastica». Il tema della sicurezza delle scuole, dunque, «deve essere messo al riparo dalle polemiche di parte».

“Se riusciamo a levare i fondi per l’edilizia scolastica dai vincoli diamo un segno di credibilità e fiducia nelle istituzioni”

Matteo Renzi, presidente del Consiglio 

Scannapieco: da Bei 800 mln per messa in sicurezza
L’ultimo consiglio di amministrazione della Banca europea per gli investimenti intanto «ha approvato un finanziamento di 800 milioni di euro per progetti di messa in sicurezza su tutto il territorio nazionale» ha annunciato il vice presidente della Bei, Dario Scannapieco, intervenendo alla prima giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole. «Per quanto riguarda le necessità dell’immediato futuro - ha aggiunto - non faremo mancare il nostro sostegno al governo per i piani di ricostruzione dopo il terremoto del centro Italia e per il Piano Casa: su questi temi - ha sottolineato ancora - abbiamo costituito un gruppo di lavoro in Bei per studiare interventi a lunga scadenza e di grande entità. In tema di ricostruzione, peraltro, siamo già intervenuti con la Cdp per il sostegno delle Pmi e alle famiglie nell'area del sisma dell’Emilia del 2012, con interventi per 1,6 miliardi».

Gallia (Cdp): in otto anni risorse per 2,5 miliardi
«Oggi è una giornata importante anche per noi, perché investire sul capitale umano è una delle cose più importanti che un Paese possa fare. Il fatto che il governo abbia deciso di investire sul capitale umano è un fattore importante per il futuro», ha detto Fabio Gallia, amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti, parlando alla giornata per la sicurezza nelle scuole. «Daremo nuove risorse per la sicurezza, uno sforzo che sosteniamo da tempo con circa 2,5 miliardi di euro negli ultimi 8 anni», ha sottolineato Gallia.

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