
Rallenta la crescita del Prodotto interno lordo italiano nell’ultimo trimestre dell’anno. Dopo il +0,3% messo a segno nel terzo trimestre 2017, in linea con la stima CsC, nel quarto gli indicatori disponibili puntano a un nuovo rallentamento (+0,1%). Lo prevede il Centro Studi Confindustria nella rilevazione mensile. Nella nota diffusa dagli economisti di Viale dell’Astronomia si ricorda che la variazione acquisita per il 2016 è di +0,8 per cento.
Nell'analisi introduttiva, CsC rileva che «lo scenario globale registra progressi nell'economia e ulteriori turbolenze generate dal fronte politico» e che «mentre il Pil mondiale ha riaccelerato in estate e gli indicatori qualitativi mostrano un buon avvio d'autunno» con Usa e Paesi emergenti, Cina in testa,
«perfino l'Eurozona, grazie soprattutto agli effetti diretti e indiretti dell'azione della Bce, sfoggia un'inattesa vivacità, con la Germania che dà il la. L'Italia rimane fanalino di coda, nonostante l'incremento di attività messo a segno nel terzo trimestre, cui sta seguendo un'altra frenata nel quarto».
L'attività industriale - si legge nella nota sulla 'Congiuntura flash' del Centro studi guidato da Luca Paolazzi - è aumentata dello 0,6% in ottobre (stima CsC), dopo il -0,8% in settembre, portando la variazione acquisita nel IV trimestre a +0,6%. La componente ordini del PMI manifatturiero (Markit) segnala una decelerazione: l'indice è sceso a 50,4 (-1,1 punti su settembre), per la forte frenata della domanda estera. Le attese di produzione (Istat) sono, invece, stabili (saldo a 9,0, come nel 3°) e anticipano la tenuta del passo nei mesi autunnali. Nei servizi il PMI segnala un'espansione più vivace rispetto a settembre (indice a 51,0 da 50,7), con ordini e occupazione in miglioramento. In settembre l'anticipatore Ocse per l'Italia è diminuito per il nono mese di fila (-0,02% dopo -0,05%) e suggerisce che il recupero del Pil si attenuerà nei prossimi trimestri.
Si consolida l’espansione dell’occupazione dipendente
Nello scenario, l'occupazione è in rapido aumento e i maggiori salari reali sostengono il reddito delle famiglie italiane, che rimangono prudenti nella spesa. Nel dettaglio, si consolida in Italia l'espansione dell'occupazione dipendente (+228mila unita' dal 4quarto trimestre 2015 al terzo 2016), trainata da quella a tempo indeterminato (+180mila); rimangono in stallo gli occupati indipendenti (+13mila, dopo -535mila unita' da inizio 2008 a fine 2015). Nel terzo trimestre il numero di persone occupate e' cresciuto dello 0,1% sul secondo, quando aveva registrato +0,8% sul primo. L'aumento degli occupati e una dinamica salariale al di sopra dell'inflazione sostengono i bilanci delle famiglie, mentre i consumi restano fiacchi, per l'accresciuta incertezza che alimenta il risparmio (vendite al dettaglio, in volume, in calo nei mesi estivi).
In calo la fiducia dei consumatori
Le immatricolazioni di auto sono calate in ottobre dello 0,6% su settembre; +2,3% l'acquisito nel quarto trimestre, da +0,6% nel terzo. Tra i consumatori la fiducia e' diminuita per il terzo mese di fila (-0,6 punti dopo -0,5 e -2,1), a causa del peggioramento dei giudizi sul clima personale e corrente. La valutazione sugli indicatori piu' strettamente connessi alle decisioni di spesa sono sostanzialmente stabili rispetto a settembre e al trimestre estivo. Tale andamento segnala il perpetuarsi di un atteggiamento parsimonioso delle famiglie anche nei mesi autunnali.
«Gli investimenti - spiegano da Confindustria - rispondono in presa diretta agli incentivi fiscali, come suggerisce il balzo in ottobre degli ordini di beni strumentali, e daranno un forte contributo alla crescita nel prossimo biennio. Rimane l'handicap della contrazione del credito alle imprese, tra le quali sale la quota di quelle cui sono negati i prestiti richiesti: la creditless recovery non puo' che rimanere lenta e affannosa».
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