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Poletti sotto attacco. Il figlio Manuel: «Leoni da tastiera non mi…

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presentata una denuncia per minacce di morte sul web

Poletti sotto attacco. Il figlio Manuel: «Leoni da tastiera non mi fermeranno»

Manuel Poletti, figlio del ministro Giuliano, ha presentato una denuncia ai Carabinieri di Faenza «a seguito di pesanti offese ed alcune minacce di morte
giunte tramite social network (Facebook in particolare) e via mail contro la mia persona e l’azienda che rappresento, la cooperativa Media Romagna di Ravenna». Lo reso noto lo stesso Manuel Poletti. Sul web, infatti, sono giunti insulti pesanti dalla rete su Manuel Poletti, ma anche messaggi di solidarietà. Il figlio del ministro del Lavoro, direttore del settimanale ravennate 'Sette sere' e presidente della cooperativa Media Romagna, è finito nella bufera per i 500mila euro ricevuti in tre anni dal fondo per l’editoria, sul suo profilo Facebook ha scritto: «un abbraccio affettuoso a tutti i 'leoni da tastiera' e agli 'sputa sentenze' da talk show, non cambierete il mio modo di lavorare con passione e di vivere con serenità». Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti è sotto attacco dopo la frase pronunciata sui giovani («Conosco gente che è bene sia andata via, questo Paese non soffrirà ad averli tra i piedi»).

Sul profilo Facebook di Manuel Poletti sono comparsi molti commenti pesanti, da chi pubblica la foto di Benito Mussolini a testa in giù augurando la stessa fine, a chi chiede le dimissioni del padre. Poi c’è chi chi lo invita non troppo gentilmente ad andare a zappare la terra. Ci sono anche messaggi di sostegno per una «campagna di odio folle e violenta» e contro chi se la prende senza senso con il figlio del ministro per una insulsa “caccia alle streghe”.

Cicchitto (Ap), inaccettabile il ricatto di Speranza sulla sfiducia a Poletti
Intanto prosegue il dibattito politico. Secondo il deputato di Ap, Fabrizio Cicchitto, «è inaccettabile è ciò che ha detto l’on. Roberto Speranza che ha minacciato di far votare alla minoranza dem la mozione di sfiducia al ministro Poletti (che ha certamente detto una frase del tutto sbagliata che però ha rettificato) se non vengono modificati i voucher. Si tratta di una logica dello scambio di prigionieri del tutto inaccettabile. E poi solo chi non ha mai sbagliato in vita sua può scagliare la prima pietra».

Toti (Fi): ha detto una cavolata ma sono scettico sulla sfiducia
«Personalmente sulle sfiducie individuali sono stato sempre un po' scettico: non so cosa deciderà di votare Forza Italia, decideranno nella loro autonomia i gruppi parlamentari, di certo non ha detto una cosa felice», ha detto il governatore della Liguria e consigliere politico di Forza Italia, Giovanni Toti.

Santanchè: le beghe del Pd condizionano il Paese
Per la deputata di Forza Italia Daniela Santanchè, Poletti «dovrebbe andare a casa per le frasi sui giovani che sono inaccettabili, non invece per dare seguito al ricatto di Speranza e della minoranza del Pd. Come al solito le beghe nel Pd condizionano la vita istituzionale del Paese e la permanenza al suo posto di un ministro della Repubblica».

Benamati (Pd): vouche r da modificare, ma ricatti sbagliati
«Le frasi di Giuliano Poletti sui giovani che sono emigrati sono oggettivamente spiacevoli. Bene che abbia precisato», ha detto Gianluca Benamati (Pd). Nella gestione dei voucher probabilmente «un aggiustamento delle modalità d'uso è possibile e forse persino doveroso», ha dichiarato il deputato. Mi sfugge, pero'- aggiunge Benamati- la sottile coerenza di condizionare il voto sulla mozione delle opposizioni di sfiducia a Poletti generata dalla sua incauta dichiarazione, che ha un chiaro intento politico anti PD, alla cancellazione dei voucher. Al di la' del giudizio su Poletti mi piace pensare che una comunita' politica non funziona cosi'. Si discute e si decide con linearita' sui singoli punti senza baratti o ricatti. Saro' un idealista un poco all'antica ma la vedo cosi'”.

I giovani Udc lanciano una petizione sul web: Poletti si dimetta
Il Coordinamento nazionale dei Giovani Udc ha lanciato stamane una petizione on line in cui si chiede al ministro di dimettersi: «Sono esternazioni che tengono a infangare il duro percorso dei giovani costretti ad emigrare per un posto di lavoro soddisfacente», si legge nella petizione.

Cesa (Udc) : frasi da Bar dello sport
Per il segretario nazionale Udc Lorenzo Cesa, che ha dato il suo appoggio ala petizione dei giovani Udc, «è intollerabile che un ministro usi espressioni da 'Bar dello sport'».Le parole pronunciate da Poletti, ha detto Cesa, « sono ignobili perché offendono le nuove generazioni. Allo stesso modo offendono la dignità dei giovani le normative sui voucher: vanno riviste».

Zaccagnini (Misto): Poletti non è l’unico responsabile dei voucher
«Addossare la responsabilità politica dell'uso indiscriminato dei voucher al ministro Poletti non è corretto, anche se egli in questi giorni si è espresso sulle condizioni dei giovani emigrati e precari in modo offensivo per cui forse dovrebbe ripensare il suo impegno politico», ha dichiarato Adriano Zaccagnini del gruppo Misto alla Camera.

Decaro: Poletti non deve dimettersi, ma preoccuparsi della disoccupazione al Sud
Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, intervenendo in diretta su Radionorba , ha detto che «Poletti non deve dimettersi ma deve occuparsi di più della disoccupazione al Sud, che è una delle ragioni del voto contrario dei giovani al referendum».

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