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A sesto san giovanni

Ucciso a Milano Anis Amri, l’attentatore di Berlino. Merkel: grazie all’Italia

Il giovane ucciso l’altra notte alle porte di Milano durante un conflitto a fuoco con la Polizia è Anis Amri, l’attentatore di Berlino che ha ucciso 12 persone a bordo di un camion. Lo ha confermato il ministro dell’Interno Marco Minniti: «L’Italia - ha dichiarato - è grata ai due agenti». L'uomo, in fuga dalla Germania dopo la strage, si sarebbe prima rifugiato in Francia e poi sarebbe arrivato a Milano in treno, intorno all’una di notte, attraverso Chambery e Torino. A Torino avrebbe sostato per quasi tre ore, prima di raggiungere in treno Milano.

Secondo quanto si apprende da fonti investigative, l’uomo sarebbe arrivato intorno alle 20.30 alla stazione di Porta Susa, da dove sarebbe poi ripartito alla volta della Lombardia alle 23 circa. «Ho ringraziato il presidente del Consiglio italiano - ha dichiarato la cancelliera Angela Merkel - e vorrei ribadire il ringraziamento alla polizia italiana e a tutte le forze di sicurezza per la collaborazione così stretta. Auguro al poliziotto ferito una guarigione completa e rapida». Merkel ha espresso «cordoglio e vicinanza alle vittime» dell’attentato di lunedì scorso a Berlino e ha ricordato anche Fabrizia Di Lorenzo, «la giovane italiana rimasta vittima e questo ci rattrista moltissimo».

Un paio di ore dopo l’arrivo a Milano il giovane tunisino è stato fermato durante un controllo stradale in piazza I Maggio a Sesto San Giovanni, davanti alla stazione ferroviaria, intorno alle 3 della notte scorsa; ha estratto una pistola e sparato agli agenti di una volante che hanno risposto al fuoco uccidendolo. Le sue impronte corrispondono a quelle del terrorista che ha seminato il terrore nel mercato natalizio di Berlino.

Secondo quanto riferito dalla polizia, la volante si sarebbe fermata per un normale controllo. L'uomo, che era a piedi, alla richiesta di mostrare i documenti ha estratto una pistola dallo zaino e avrebbe sparato a un poliziotto - Christian Movio, 36 anni, del Commissariato di Sesto San Giovanni - ferendolo a una spalla. L'agente è ora ricoverato all'ospedale di Monza. Deve essere operato, ma le sue condizioni sono buone. Il collega dell’agente ferito, Luca Scatà, poliziotto siciliano in prova di 29 anni, con 9 mesi di servizio, ha risposto al fuoco uccidendo il tunisino. «Ringrazio Dio che sia vivo. È un ragazzo coraggioso e ha fatto il suo dovere». Lo dice il padre di Luca Scatà, Giuseppe, dipendente comunale di Canicattini Bagni (Sr). «Quando l'abbiamo sentito al telefono stamattina presto - racconta - non sapeva ancora che il ragazzo morto fosse l'attentatore».

La parabola italiana del terrorista Amri

Amri era un soggetto «pericolosissimo che, da libero, avrebbe potuto compiere altri attentati», ha detto il questore di Milano, Antonio de Iesu. «Aveva pochissimi effetti personali, nessuno scritto, era un fantasma», ha ggiunto, precisando che la sua individuazione «è solo frutto di una straordinaria attività di controllo del territorio. Sembra assurdo che un terrorista del genere sia stato trovato casualmente nel corso di un normale controllo, ma questa è la realtà». «Amri era un magrebino come tanti, gli agenti non avevano né intuito, né sospettato che potesse essere il ricercato. Era solo e non aveva comportamenti sospetti», ha aggiunto De Iesu. Da parte dell'intelligence non sono arrivate indicazioni, nessuno ci ha anticipato che l'attentatore di Berlino potesse essere a Sesto».

Amri si sarebbe «radicalizzato in Italia, nel carcere di Agrigento». In prigione ha avuto comportamenti violenti, arrivando a minacciare un altro detenuto: «Sei un cristiano, ti taglio la testa». È quanto emerge dai documenti in mano alla procura di Roma. «Lo cerchiamo in tutta Europa» aveva detto ieri Angela Merkel che ha anche ammesso: «Era noto da tempo alla polizia tedesca».

Minniti: è Anis Amri l'uomo ucciso a Milano dalla polizia

Il ministro dell’Interno tedesco Thomas De Maizière ha ottenuto un mandato di cattura internazionale che ha sostituito l’ordine di ricerca di mercoledì. Amri è stato filmato dalle autorità di sicurezza 8 ore dopo l’attentato di fronte all’associazione-moschea “Fussilet 33”, nel quartiere di Moabit della capitale, perquisita oggi dalla polizia. Poi la fuga, probabilmente attraverso la Francia e poi l’arrivo in Italia nella serata di ieri.

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