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MPs E NON SOLO

Tesoro: fondo da 20 miliardi sufficiente per tutte le banche. Lo Stato fino al 70% di Mps

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La ricapitalizzazione di Mps sarà più costosa del previsto per il Tesoro ma le risorse messe a disposizione del sistema bancario italiano sono sufficienti. Il perimetro del fondo salva-risparmio da 20 miliardi istituito dal Governo - sottolineato fonti del ministero dell'Economia - «è stato disegnato in modo ampiamente sufficiente a far fronte a tutte le esigenze di intervento che dovessero emergere dalle situazioni attualmente sotto osservazione da parte delle istituzioni». La precisazione fa seguito alle nuove richieste della Bce per l'aumento di capitale di Mps - 8,8 miliardi, contro i 5 miliardi previsti inizialmente, come anticipato ieri dal Sole24Ore.com - visto che i metodi per calcolare il fabbisogno in caso di ricorso al mercato e in caso di intervento dello Stato sono diversi.

L’ingresso del Tesoro nel capitale di Rocca Salimbeni e il conto da presentare ai titolari dei bond occupano però solo le ultime caselle di un percorso più complesso, che si articola in diversi passaggi tutti sottoposti all’esame e al via libera da parte della commissione europea e della Bce.

Le prime tappe di questo cammino guardano alla liquidità, che costituisce il problema più urgente come sottolineato dalla stessa Bce quando ha negato la possibilità di portare al traguardo l’aumento di capitale privato dopo il 31 dicembre. Per sostenere la banca nel periodo che conduce alla ricapitalizzazione precauzionale, e che a questo punto sarà inevitabilmente più lungo rispetto al calendario imposto all’operazione privata, il Tesoro ha a disposizione la garanzia pubblica sulle nuove emissioni, un meccanismo autorizzato a luglio dalla Bce per una dotazione fino a 150 miliardi e ora reso attivabile dal decreto. Per partire davvero, come prevede l’articolo 7 del decreto, la banca deve presentare la richiesta di garanzie, indicando il fabbisogno di liquidità e le operazioni per le quali chiede l’ombrello pubblico. Entro due mesi, poi, la banca dovrà presentare un piano di ristrutturazione per certificare la sua capacità di camminare a lungo termine con le proprie gambe: sarà la commissione europea a decidere se questo piano ha le carte in regola e non è in conflitto con le regole Ue che vietano gli aiuti di Stato.

Anche la ricapitalizzazione precauzionale, cioè il cuore del meccanismo chiamato a riportare il Monte in sicurezza dopo il deconsolidamento della mole dei crediti deteriorati, è sottoposta al vaglio europeo, in particolare della Bce oltre che di Bankitalia. La ricapitalizzazione segue infatti alla presentazione del «programma di rafforzamento patrimoniale», e l’autorità di vigilanza dovrà valutare se la quantificazione del fabbisogno di capitale è congrua e se le misure per raggiungere il risultato sono idonee e realizzabili. La partenza del programma farebbe scattare anche i vincoli alla gestione imposti dal paragrafo 47 della comunicazione Ue del 2013 sul sistema bancario, che prevedono in particolare l’autorizzazione preventiva della Bce a qualsiasi operazione di gestione del capitale oltre al blocco di dividendi e acquisti di partecipazioni in imprese.

Al termine della ricapitalizzazione, il Tesoro dovrebbe avere una quota di capitale di circa il 70% della banca senese. Tale partecipazione sarebbe il risultato dell'impegno finanziario atteso dall'azionista pubblico, che più parti indicano in circa 6,5 miliardi di euro; calcolando che agli 8,8 miliardi di aumento si deve aggiungere la capitalizzazione attuale in Borsa (442 milioni di euro prima della sospensione) il Tesoro avrebbe appunto poco più del 70% su un valore totale del Monte Paschi di 9,2 miliardi di euro.

Il fabbisogno di capitale indicato dalla Bce, una volta soddisfatto dalla ricapitalizzazione precauzionale, ha lo scopo di consentire a Banca Monte dei Paschi di Siena di trovarsi in condizioni tali da superare con successo a fine 2018 l'eventualità di uno scenario avverso come ipotizzato dagli stress test condotti dall'Agenzia Bancaria Europea (Eba) nel 2016.

Il titolo Mps è sospeso in Borsa sine die in attesa che il processo di ricapitalizzazione si completi.

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