«L'ipotesi di una supertassa sulle sale giochi non è stata valutata: ogni scelta strategica deve stare all'interno del piano generale di riordino del settore, altrimenti non ha senso». Così il sottosegretario all'Economia con delega sui giochi pubblici, Pierpaolo Baretta, ha smentito all’agenzia di stampa specializzata Agipronews, che il Governo stia valutando una possibile imposta sui punti vendita. Al contrario Baretta ha rilanciato il tema del riordino del settore che passa inevitabilmente per l'accordo con gli enti locali e il contrasto al gioco d'azzardo.
Non esiste un piano B del Governo
«Il Documento che abbiamo presentato il 2 febbraio alla Conferenza Unificata – ha aggiunto Baretta - sta ricevendo opinioni e contributi da diverse parti, sia istituzionali che associative, e quindi stiamo aggiornandone i contenuti. Quando avremo finito la discussione, tireremo le somme in Conferenza Unificata. Non abbiamo scadenze, ma l'obiettivo è arrivare presto a un risultato. In ogni caso, non esiste alcun “piano B” del Governo: l'alternativa al riordino è il disordine che c'è ora. Puntiamo su una riduzione dell'offerta di gioco, lasciare le cose come stanno non è quello che vogliamo».
La ricetta dell’Osservatorio della salute
E in questa direzione va letto anche il contributo giunto dall'Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d'azzardo e il fenomeno della dipendenza grave del ministero della Salute. L’osservatorio con la nota del 31 gennaio 2017 evidenzia che il contrasto alla dipendenza da gioco non può prescindere dalla gestione dell'evoluzione tecnologica delle new slot e delle videolottery. Al netto del taglio degli apparecchi ormai nell'agenda del Governo da un anno l'Osservatorio della Salute fornisce la sua ricetta per contrastare l'azzardo e la dipendenza da “macchinette”.
Valutazione degli effetti sulla dipendenza patologica
In primo luogo «tutta l'offerta futura di gioco d'azzardo in concessione dovrà essere preventivamente sottoposta a valutazione d'impatto» in relazione soprattutto agli effetti per l'induzione alla dipendenza patologica. In sostanza i produttori e i concessionari dovranno sottoporre ad «attenta disamina» il progetto industriale, la tecnologia utilizzata, i sistemi e il modello di marketing per consentire di misurare preventivamente eventuali danni alla persona.
I sei interventi per ridurre i rischi da gioco problematico
E se questo è il prossimo futuro nell'immediato l'Osservatorio indica in almeno 6 interventi i possibili interventi per ridurre i rischi di gioco problematico:
1) Introdurre l'obbligo della tessera sanitaria per accedere al gioco. In questo modo spiega l'osservatorio si impedisce formalmente il gioco ai minori si tutelano i giocatori patologici attraverso l'istituzione di un registro al quale possono iscriversi i giocatori che desiderano autoescludersi dal gioco (sul modello spagnolo o danese), nonché si possono limitare le perdite legando la tessera sanitaria alla giocata massima giornaliera di 50 euro complessivi. Persa quella somma il gioco è inibito fino al giorno successivo;
2) Escludere tassativamente la possibilità di giocare con le banconote;
3) Fissare in 100 euro la vincita massima;
4) Riportare a 50 centesimi la giocata massima (oggi è un euro);
5) Tornare alla durata di 7 secondo e non dei 4 come è attualmente;
6) Rendere obbligatori i parametri (ora facoltativi) che il giocatore deve impostare rispetto al tempo che intende dedicare al gioco e quanto denaro massimo intende perdere. Fissati questi parametri, suggerisce la Salute, la new slot deve andare in stand by per qualche minuto e segnalare che il gioco fa male e crea dipendenza.
Sul contrasto all’illegalità le istituzioni fanno quadrato
Lo stesso Osservatorio conclude che questi parametri indicati possono contribuire sia a spostare una parte dei giocatori verso giochi illegali sia verso una tipologia di apparecchi come le videolottery ancor più problematiche delle slot. Sul contrasto all'illegalità l'Osservatorio ritiene che facendo quadrato tra tutte le istituzioni preposte sia possibile rendere efficace la lotta all'illegalità. Sulla migrazione verso le videolottery sarà necessario lavorare sui «rischi di additività» delle macchinette di seconda generazione. E questo percorso non sarebbe impossibile visto che i rischi delle Videolottery sono definiti con le specifiche tecniche fissate dall'amministrazione e duenque più facili da modificare rispetto alle regole del Testo unico di pubblica sicurezza che oggi regola e disciplina i rischi delle new slot.
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