Italia

Maggioranza divisa sul fisco, Renzi punta sugli sgravi alle famiglie per le…

  • Abbonati
  • Accedi
oggi incontro padon -deputati pd

Maggioranza divisa sul fisco, Renzi punta sugli sgravi alle famiglie per le elezioni

«Io credo che ci siano molte cose lasciate “a mezzo” e molte portate avanti dal governo Gentiloni, come Casa Italia che è un progetto strategico. Ma c’è un punto su cui dobbiamo fare molto di più: non abbiamo fatto un intervento strutturato e strutturale per la famiglia. C’è bisogno di metterci i soldi e servirà un negoziato europeo alto. Sarà la prossima legislatura a giocare questa carta». Quella dell’intervento Irpef mirato sulle famiglie è una delle idee forti della nuova “renzinomics” messa a punto dallo stesso Matteo Renzi, impegnato in queste settimane nella campagna per il congresso del Pd, e dal suo consigliere economico e collaboratore Tommaso Nannicini, traslocato da Palazzo Chigi a Largo del Nazareno per seguire il leader nella nuova avventura dopo la sconfitta al referendum costituzionale del 4 dicembre.

Sgravi alle famiglie, la carta di Renzi
E non a caso Renzi si tiene la carta degli sgravi alle famiglie per la prossima campagna elettorale. Si tratta di un sistema di detrazioni mirato da una parte a favorire fiscalmente il secondo lavoro famigliare (quasi sempre femminile) e dall’altra a “incentivare” l’investimento sui figli attraverso un sistema d detrazioni crescenti in base al numero dei figli sul modello francese. La domanda è: perché non proporre l’inserimento di questa proposta già nel Def in preparazione a Palazzo Chigi? Senz’altro perché il pacchetto è piuttosto oneroso, ma anche perché il governo Gentiloni è sì un governo amico sostenuto dal Pd e dal suo quasi-segretario, ma non è il governo Renzi.

Tensione nella maggioranza sul Def
Da questa dialettica deriva la tensione di queste ore sulla stesura del Def, che secondo la nuova legge di bilancio deve contenere non solo il quadro macroeconomico del triennio ma anche le misure che il governo intende mettere in campo nella prossima manovra finanziaria. Ed è noto lo scontro – neanche troppo sotto traccia – tra Renzi e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan sul tema fiscale: per rispettare gli impegni con Bruxelles il ministro pensa di disinnescare solo in parte l’aumento dell’Iva (si tratta in totale di 19,6 miliardi) previsto dalle cosiddette clausole di salvaguardia in modo da reperire risorse per le misure pro crescita. Mentre Renzi, che pensa soprattutto alla prossima campagna elettorale, non vuole sentir parlare di aumento della tassazione sia pure indiretto.

L’incontro tra Padoan e i deputati Pd
È in questo quadro che si inserisce l'incontro odierno tra Padoan e il gruppo dei deputati del Pd (i senatori incontreranno il ministro la prossima settimana, dopo il varo del Def da parte del Cdm). Un incontro chiesto dal capogruppo dem a Montecitorio Ettore Rosato, molto vicino a Renzi, per sottolineare che alla vigilia de varo di un documento così importante, che definirà la politica economica dei prossimi tre anni, il maggiore azionista di maggioranza deve far sentire la propria voce.

Gentiloni in cerca di una sintesi
In mezzo la posizione del premier, Paolo Gentiloni. Che deve trovare una sintesi costruttiva alla vigilia di importanti impegni internazionali. La questione dell’Iva potrebbe essere rimandata a settembre, mentre nel Def potrebbe intanto essere inserito – tramite risorse reperibili da nuove misure contro l'evasione fiscale – il taglio del cuneo fiscale mirato all'assunzione di giovani proposto da Renzi. Ma è anche interesse del premier non rimandare a dopo l’estate i nodi della prossima legge di bilancio, dal momento che una volta chiusa la finestra elettorale estiva ogni partito che appoggia il governo, Ap di Alfano e Mdp dei bersaniani in primis, si sentirà libero di distinguersi per marcare il proprio profilo in vista delle prossime difficili elezioni politiche. «Occorre inserire nel Def un quadro della prossima legge di bilancio il più dettagliato possibile – avverte il presidente della commissione Bilancio del Senato Giorgio Tonini – perché a settembre scatterà il tana libera tutti».

© Riproduzione riservata