La crescita dell’economia italiana «prosegue a ritmi moderati» scrive la Banca d’Italia nel Bollettino Economico trimestrale, aggiungendo la previsione di una crescita dello 0,2% nel primo trimestre rispetto ai tre mesi precedenti «pur con alcuni rischi di ribasso». Da segnalare che il Def approvato martedì scorso dal Cdm stima per quest’anno una crescita del Pil dell’1,1% e dell’1% nel 2018 e 2019. La crescita dell’attività nei servizi avrebbe più che compensato l’indebolimento della manifattura. Migliorano i giudizi delle imprese sulla situazione economica corrente e anche le intenzioni di investimento sono favorevoli. Gli economisti di via Nazionale evidenziano inoltre l’aumento delle esportazioni, dell’occupazione e il consolidamento dell’espansione del credito, anche se non verso tutti i comparti produttivi. Le banche registrano infine un miglioramento della qualità del credito.
Bankitalia stima +0,2% nel primo trimestre
Secondo gli indicatori più recenti, nei primi tre mesi del 2017 il Pil avrebbe continuato ad aumentare dunque come nel quarto trimestre 2016 (+0,2%). Dopo cinque incrementi consecutivi l’indicatore Ita-coin elaborato dalla Banca d’Italia, che traccia la dinamica di fondo dell’economia italiana, è rimasto stabile in marzo, a 0,16, un livello superiore alla media degli ultimi trimestri. Segnali favorevoli emergono dagli indicatori qualitativi tratti dalle interviste ai responsabili degli acquisti delle aziende (Pmi), dalle inchieste Istat sul clima di fiducia delle imprese e dall’indagine trimestrale condotta dalla Banca d’Italia in collaborazione con Il Sole 24 Ore. Le intenzioni di investimento sono nel complesso favorevoli: la quota di aziende che indica una crescita della spesa per investimenti nel 2017 è superiore di 14 punti percentuali a quella che ne prevede una diminuzione.
Crescita nei servizi, apporto negativo industria
Secondo la Banca d’Italia «alla crescita del Pil nei primi tre mesi dell’anno contribuisce soprattutto la stima di un andamento favorevole del settore dei servizi, dopo il temporaneo ristagno registrato nell’ultima parte del 2016». Il Bollettino Economico nota, inoltre, che nel settore delle costruzioni i segnali di ripresa della domanda sono più diffusi nel comparto residenziale; un’indicazione favorevole proviene anche dal clima di fiducia delle imprese edili, «aumentato considerevolmente nell’ultimo anno». Nel trimestre sarebbe invece stato negativo l’apporto dell’industria in senso stretto. Secondo stime Bankitalia, nei primi tre mesi del 2017 la produzione industriale «sarebbe diminuita nell’ordine del mezzo punto percentuale rispetto al periodo precedente, a seguito soprattutto della forte caduta registrata in gennaio, solo in parte recuperata nei mesi successivi».
Fiducia imprese migliora
Nei primi mesi dell’anno il clima di fiducia delle imprese è migliorato rispetto al
quarto trimestre del 2016. Si è confermata la tendenza favorevole nella
manifattura e nel commercio al dettaglio, sospinta rispettivamente dai giudizi sugli ordini, attesi e correnti, e sulle vendite; il clima di fiducia è inoltre
tornato a salire nei servizi di mercato, mentre è rimasto pressoché stabile nel settore delle costruzioni.
Segnali di ripresa dall’inflazione
L’inflazione, misurata dalla variazione sui dodici mesi dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca), ha raggiunto nel primo trimestre dell’anno i livelli più elevati dal 2013; in marzo si è attestata all’1,3 per cento secondo la stima
preliminare.
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