Yonghong Li. Chi è l'uomo d'affari che dovrà rilanciare il Milan? I nostalgici dell'epopea berlusconiana in rossonero, dai fasti di Arrigo Sacchi a quelli di Capello, partono da questo interrogativo per chiedersi: non era meglio quando si stava peggio? Certo, negli ultimi anni ci sono state vacche magre. L'ingresso sulla scena di Yonghong Li pone però diversi dubbi: tutti finanziari. Avrà, il broker cinese, i 130 milioni promessi per la campagna acquisti di rafforzamento del club con qualche giocatore importante? E fra 18 mesi come farà a rimborsare il fondo americano Elliott? È questo, probabilmente, l'interrogativo più pressante.
Il gruppo finanziario americano ha infatti prestato 303 milioni di euro che vorrà rivedere sull'unghia fra meno di due anni, compresi gli altissimi interessi. Yonghong Li ha tre opzioni per rimborsare questo debito. La prima è quella di vedere sbloccati quei fondi di importanti investitori che Li ha dichiarato di avere come compagni di viaggio, soldi che sarebbero bloccati al momento dal governo cinese.
Come seconda opzione c'è l'ingresso sulla scena di un terzo soggetto, al momento sconosciuto, pronto a subentrare nella partita. L'ultima opzione prevederebbe la quotazione del Milan sulla Borsa di Hong Kong. Se nessuna di queste ipotesi si dovesse concretizzare, il rischio è che il Milan passi nelle mani di Elliott che lo rivenderà al miglior offerente.
Allora la domanda si ripropone tra i milanisti nostalgici. Di fronte a un salto nel buio, come potrebbe essere l'ingresso di Yonghong Li, non era meglio un usato sicuro come la gestione Fininvest e la guida di Adriano Galliani?
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