La Commissione nazionale per i mercati e la concorrenza ha imposto una multa di 400mila euro alla Acb, la lega di basket professionistico spagnola, per «aver imposto condizioni economiche sproporzionate e discriminatorie per la promozione di altri club alla Liga Acb».
In una nota diffusa dal garante per la concorrenza si considerano discriminatorie «le condizioni imposte dalla Acb attraverso una serie di accordi adottati a partire dal 1991 riguardo ai club di pallacanestro che hanno diritto alla promozione dalla Liga Leb Oro alla Liga Acb per meriti sportivi, ma che non sono stati in precedenza membri dell’associazione».
“Oltre alla quota di iscrizione ai club è imposta la creazione di un fondo per promozioni e retrocessioni”
Per questi club è stata infatti stabilita una quota di iscrizione, oltre che la creazione di un fondo per promozioni e retrocessioni, che «hanno impedito la promozione di diversi club alla Liga Acb e hanno distorto la capacità competitiva di altri club neopromossi», che hanno dovuto attingere alle proprie disponibilità economiche per ridurre il gap con le avversarie.
Questo sistema, secondo l’antitrust spagnola, ha favorito i club che hanno già avuto precedenti esperienze in massima serie, inclusi quelli che hanno dovuto affrontare una retrocessione. «La Liga Acb - prosegue nella sua nota la Cnmc - non ha avanzato alcuna ragione per giustificare l’esistenza di questo canone, poiché non necessario e chiaramente sproporzionato». L’accusa deriva dalla considerazione di tale canone come un dazio «molto più elevato rispetto ai ricavi annui medi di qualunque club prima di essere promossi alla Acb e superiore ai benefici annui medi dei club di massima serie, soprattutto quelli neopromossi».
“Il sistema spagnolo ha favorito i club che hanno già avuto esperienza nella massima serie”
Per quanto riguarda il fondo per promozioni e retrocessioni (una sorta di “paracadute” per i club cestistici spagnoli), la Cnmc ritiene “discriminatorio” tale meccanismo, portando così la commissione a considerare la Liga Acb responsabile della violazione dell’articolo 1 della Ley 16/1989 e dell’articolo 1 della Ley 15/2007 sulla difesa della concorrenza e dei mercati. La Acb potrà presentare ricorso presso l’Alta Corte entro due mesi dal giorno successivo alla notifica.
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