«Se il 30 aprile o dopo vincerò la sfida per la segreteria, la prima iniziativa sarà dedicata alla scuola: ho intenzione di ripartore da un tema dove il dente duole». Lo ha sottolineato l’ex premier e candidato alla guida del Pd, Matteo Renzi, nel corso del “#MatteoRisponde” in diretta Facebook da Pontassieve. Dove ha incontrato anche dei giovani militandi rispondendo a domande dal vivo. «Dobbiamo ripartire dal tema della disuguaglianza tra bambini: quando nascono i bambini in alcuni luoghi, c'è chi mi dice si può prevedere che fine fanno nove di loro su dieci. E questo non è accettabile». E promette se vincerà le primarie di «coinvolgere i ragazzi: vorrei che le regole del programma prossimo giro le facessimo insieme». E per le primarie ha rinnovato l’invito alla partecipazione.
Il futuro dell’Italia è il lavoro non il reddito di cittadinanza
«Il futuro dell'Italia è creare lavoro, non è il reddito cittadinanza. Se passa il principio per cui futuro dell'Italia è un sussidio siamo tutti finiti. Non è solo una questione di coperture anche se nei prossimi giorni farà un articolo sulle coperture che non ci sono per il reddito cittadinanza e che invece ci sono per rilanciare il Jobs Act», ha affermato Renzi in riferimento a uno dei 'cavalli di battaglia' del M5S.
Serve un piano mamme
«Serve un piano mamme. È necessario coniugare i tempi di vita con quelli di gestione della carriera professionale. La maternità non può essere un problema, deve essere un must. Ma oggi non è così, e dobbiamo risolvere questo tema», ha Renzi, sottolineando che la questione femminile deve essere al centro della politica del futuro. «Non è un caso che chiuderemo il G7 con un vertice dedicato alle donne, a Venezia, il 25 novembre». E ha annunciato che venerdì sarà a Bruxelles con 100 ragazzi: «si va a chiedere un'Europa che pensi un po' di più alle famiglie e un po' meno alle banche».
M5s proponga, disposti a sederci al tavolo sul Legalicum
Poi la legge elettorale. «Abbiamo chiesto il Mattarellum e ci hanno detto di no e a naso credo sia difficile trovare i numeri sul Mattarellum e la legge proporzionale ci riporta alla Prima Repubblica», ha detto Renzi invitando gli altri a fare proposte. Se il M5S si fa avanti «siamo pronti a ragionare...o su una proposta di Fi, ma le facciano», ha sottolineato ancora l’ex premier che poi si è rivolto ai Cinque Stelle: «Dicono “via i capilista bloccati” ma poi non sanno chi gli entra dentro, e finisce come a Genova con Grillo che dice che chi vince non va bene. Noi le preferenze le prendiamo».
Migranti: vergognosi i paesi che non danno una mano
«Bisogna tener insieme i valori, quello di salvare le vite umane e darci delle regole: l'Ue deve investire in Africa e bisogna che i Paesi europei si facciano carico di darci una mano. I paesi Ue che fanno gli splendidi e non ci danno una mano sono vergognosi». Renzi ha ribadito come «o i Paesi europei ci danno una mano o noi si smette di dare quattrini» all'Europa. Poi ha risposto in diretta sulle frasi di Luigi Di Maio (M5S), su migranti e Ong. «Il vicepresidente della Camera sta cercando di fare uno spot. Non ha un'idea di Europa. Guardano i sondaggi, vedono che la questione migranti attira l'attenzione della gente e ci si buttano», ha detto l'ex premier. «Non hanno un'idea chiara, puntano - ha aggiunto Renzi - ad avere una posizione solo per avere più like, più mi piace».
Sulla Ue chi dà ricette semplici ci prende in giro
«Quella europea è una partita difficilissima, complicatissima e chi dà ricette semplici ci prende in giro», ha affermato Renzi. La ricetta per una Ue diversa, per l’ex premier si basa su 4 punti chiave: «Elezione diretta del presidente della commissione Ue; basta con Fiscal Compact, una serie di regolamenti che non vogliamo siano incorporati nei Trattati e che ammazza l'economia europea; avere quella che gli svedesi chiamano 'Social Europe'; un euro in cultura per ogni euro in sicurezza».
Francia: spero in Macron al ballottaggio
Poi le elezioni francesi. «Tocco ferro, non ho dati, ma credo, penso e spero - ha detto Renzi - che Macron ce la possa fare di andare al ballottaggio. E che quindi la sfida non sia tra Le Pen e Melenchon. Se fossi francese voterei Macron».
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